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Data: 18/05/2008
Settore:
Cgil
LA CGIL APPROVA LA RIFORMA CONTRATTUALE, MA LA FIOM DICE NO - Epifani: «È una mediazione alta e importante» - Preleva il testo della linee della riforma

“La proposta di Cgil Cisl e Uil è un testo molto buono e molto avanzato. È una mediazione alta e importante”. Non risparmia gli aggettivi Guglielmo Epifani, di solito molto misurato nel dare giudizi e valutazioni. La soddisfazione è evidente per quello che da più parti è stato definito un accordo “storico”, e del resto sui temi della democrazia e della rappresentanza la proposta unitaria fa un balzo in avanti deciso rispetto agli anni passati. Ed è proprio sulla parte relativa alla democrazia che si appunta la prima considerazione di Epifani. “Neanche ai tempi della Federazione unitaria c’erano regole di questo valore e di questa importanza – spiega il segretario generale della Cgil –: nel testo si parla di una rappresentanza da misurare e da certificare attraverso un sistema misto di deleghe e di voti espressi attraverso le elezioni dell’Rsu. E insieme si definisce un percorso democratico per gli accordi confederali, ma valido anche come riferimento per il complesso delle categorie e delle strutture, che prevede nella fase iniziale, dopo la preparazione delle piattaforme da parte delle segreterie e dei direttivi, la consultazione nei posti di lavoro e tra i pensionati, e nel momento conclusivo, sulle intese raggiunte, il voto certificato di tutti i lavoratori e di tutti i pensionati”.



Rassegna Sindacale - Un grosso passo avanti su questi terreni, soprattutto da parte della Cisl che ha nel suo dna una storia diversa, che privilegia gli iscritti…



Epifani Tutti siamo coscienti di essere di fronte a una fase politico-sindacale assai complicata, nella quale l’unità tra le confederazioni assume un valore più importante che mai. Bonanni è una persona pragmatica, un sindacalista vero. Ha fatto le scelte giuste, come tutti noi, del resto.



Rassegna Sindacale  Questo sulla democrazia è il capitolo che completa la precedente bozza sulla contrattazione, peraltro rivista in qualche punto…



Epifani Il documento unitario uscito dal XV congresso della Cgil diceva che avremmo lavorato per la riproposizione di un modello unitario di riforma della contrattazione, e di riforma della democrazia e della rappresentanza, come momenti inscindibili della stessa piattaforma. È quello che abbiamo fatto. Per quanto riguarda la bozza precedente, abbiamo lavorato per togliere ogni motivo di ambiguità interpretativa. Il potenziamento e la qualificazione del secondo livello di contrattazione, come vengono definiti nel documento unitario, sono a mio avviso assolutamente corretti, sia per quanto riguarda il carattere accrescitivo della contrattazione aziendale di secondo livello, sia per lo svolgimento, in alternativa a questa, della dimensione territoriale, di sito, di filiera, secondo le diverse situazioni settoriali; così come l’intervento sull’organizzazione del lavoro, sul sistema degli orari, sulle flessibilità contrattate, sulla prevenzione e sicurezza nel lavoro sono espressi con una chiarezza assoluta.



Rassegna Sindacale  Forse le novità più significative rispetto alla bozza sono nel punto relativo al contratto nazionale…



Epifani Abbiamo lavorato perché non ci fosse nessun dubbio sul ruolo fondamentale e centrale del contratto di primo livello (che, ricordo, dovrebbe diventare triennale). Nel testo si dice che il contratto nazionale rappresenta ed esprime il diritto universale dei lavoratori e si applica in ogni azienda e in ogni parte del nostro territorio. Con la formulazione che abbiamo adottato non hanno più ragion d’essere le preoccupazioni, che erano emerse nella nostra discussione, su interpretazioni che potessero dare adito a ipotesi di una derogabilità del contratto nazionale. Il testo è, anche da questo punto di vista, assolutamente chiaro. Così come mi pare essenziale, per fugare ogni dubbio, la complementarietà tra i livelli prevista dalla proposta di documento: è un modo per dire che o c’è tutto, oppure l’equilibrio alla base della proposta non regge.



Per quanto riguarda le novità, abbiamo inserito, come riferimento dell’inflazione, il deflatore dei consumi interno o l’indice armonizzato europeo corretto con il peso dei mutui, strumenti che hanno una dinamica molto più sensibile rispetto al paniere dell’Istat e rappresentano un avanzamento molto forte nella direzione della tutela del potere d’acquisto. Già nella bozza c’erano l’abolizione delle una tantum, con la decorrenza dei nuovi minimi salariali dalla scadenza del vecchio contratto, e la possibilità di prevedere che la contrattazione salariale di secondo livello si sviluppi a partire da una quota fissata dagli stessi contratti nazionali. Con tutto questo, con la contrattazione di secondo livello, con una nuova politica dei redditi è possibile rispondere all’emergenza salari che denunciamo da tempo.



Rassegna Sindacale  Adesso c’è la consultazione. Poi si comincia a navigare in mare aperto…



Epifani Da lunedì 12, quando i direttivi unitari hanno approvato il documento, sono previsti 20 giorni di discussione. Spetta ai territori indicare i calendari delle assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe nelle quali discutere con i lavoratori e con i pensionati del testo di questo documento e di quello in materia di fisco e di prezzi. Al termine delle assemblee gli organismi unitari faranno una valutazione degli esiti, delle valutazioni espresse, delle critiche, dei dubbi e dei consensi. Dal 21° giorno, o giù di lì, dovremo confrontarci con il sistema delle imprese e con il governo. Le opinioni che girano sono ormai note. C’è chi vuole un solo livello, c’è chi vuole scegliere quale livello a seconda delle convenienze, c’è chi vuole contrattare solo in azienda. Tutti sono contro la contrattazione territoriale. Non c’è da illudersi che sarà facile arrivare a un accordo sul modello contrattuale come quello che prefiguriamo noi, che è utile per tutto il mondo del lavoro, ma è fondamentale soprattutto per le fasce più deboli. Eppure dobbiamo provarci. L’unità tra Cgil Cisl e Uil è in questa fase più che mai fondamentale. Innanzitutto per condurre la barca del sindacato all’approdo di un buon accordo. E poi per cercare di portare il governo a fare le scelte giuste in questo difficile frangente economico. Anche se non mi nascondo che sono entrambe imprese assai difficili.


La Fiom dice no



La Fiom ha bocciato il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale. Il 75,5 per cento dei voti (pari a 312 delegati su 413) ha accolto il documento del segretario generale Gianni Rinaldini (appoggiato da Cremaschi e da Lavoro e Societa') che criticava il testo approvato dalle segreterie dei direttivi unitari. Settanta delegati hanno votato il documento del segretario nazionale Fausto Durante (17 per cento), favorevole alla riforma; 31 delegati (7,5 per cento) si sono astenuti. La votazione è avvenuta nel corso della Conferenza di organizzazione della Fiom che si è conclusa stasera a Cervia. Il documento approvato, si legge nel testo, "a differenza di quanto indicato nel documento piattaforma unitaria, considera che il contratto nazionale deve rafforzare il suo carattere solidale, la sua funzione normativa e salariale a partire dall'obiettivo di incrementare il valore reale delle retribuzioni", mentre la contrattazione aziendale "deve mantenere un carattere acquisitivo, senza introduzione di vincoli che ne impediscano la concreta possibilita' di intervento su tutto cio' che compone la prestazione lavorativa e il salario non puo' avere carattere totalmente variabile"; riguardo la durata triennale dei contratti, il documento specifica che si deve "prevedere un meccanismo automatico di tutela del salario dall'inflazione".



Concludendo la conferenza, il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini ha ricordato che 'la Fiom ha il diritto di esprimere il suo dissenso sul documento di Cgil, Cisl e Uil sul nuovo modello contrattuale. Ma saremo in prima fila per reggere il confronto, o per meglio dire l'assalto di Confindustria e del governo'. 'Sappiamo gia' le posizioni della Marcegaglia - ha aggiunto Rinaldini -, e sappiamo già che il governo la spalleggerà. Noi abbiamo tre possibilità: chiudere in pochi incontri, affrettarci a una battaglia nel Paese e nelle fabbriche, arrivare a una riunione del direttivo della Cgil a cose fatte. Noi abbiamo preferito un'altra strada, quella di dire quale era la nostra posizione'. Rinaldini ha contestato la gestione da parte sindacale della riforma contrattuale: 'Serviva un confronto degli iscritti di tutta la Cgil, e' stato sbagliato ridurre il tutto a un confronto del comitato direttivo. Se si sceglieva una strada diversa dalla consultazione, vi potevano essere strade intermedie, ma neanche quella e' stata scelta'.



A nulla è valso dunque l'invito all'unità lanciato, proprio alla conferenza, da Guglielmo Epifani. 'Sarebbe stato meglio per tutti avere una soluzione unitaria, per questo io dico proviamo a lavorare insieme. Il mio impegno è di lavorare per ricomporre', aveva detto ieri il segretario generale rivolgendosi ai delegati Fiom. 



(tratto da "Rassegna sindacale")

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