Quando ormai in molti si erano rassegnati all'idea di avere negli organi di vertice degli enti regionali, esponenti non proprio di fiducia della coalizione che ha vinto le elezioni regionali, è piombata la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il ricorso del Governo Berlusconi avverso alla «decadenza automatica di tutte le nomine , in qualunque momento conferite dagli organi politici della Regione, per effetto dell'insediamento del nuovo Consiglio regionale, e senza alcuna valutazione tecnica di professionalità e competenza dei nominati».
Il presidente della Giunta Regionale Ottaviano Del Turco non sta più nella pelle. Il giudizio della Consulta gli restituisce la forza per sferrare un attacco al centrodestra e per ricordare le manovre compiute dall'opposizione al fine di «impedire che la Regione potesse procedere al rinnovamento delle aziende partecipate e delle relative responsabilità». Il vincitore morale di questa vicenda è tuttavia l'avvocato Cerulli Irelli che ha condotto in prima persona la linea difensiva della regione Abruzzo sostenendo sin dall'inizio la legittimità della decadenza delle nomine di competenza regionale nelle società controllate o partecipate. Intanto si discute sul campo di applicazione della sentenza e sulle procedure da adottare per procedere all'avvicendamento delle nomine. Secondo il Presidente del Consiglio regionale Marino Roselli il giudizio della Consulta è estendibile anche alle tre società regionali di trasporto pubblico locale ovvero Arpa, Gtm e Sangritana nei cui organi di vertice vi sono esponenti nominati dall'allora maggioranza di centrodestra.
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