E' in atto lo sciopero nazionale di 24 ore per il CCNL della Mobilità Attività Ferroviarie e Trasporto Pubblico Locale. Treni e mezzi pubblici fermi tra domenica e lunedì 7 luglio. Ad incrociare le braccia sono stati per per primi i dipendenti delle ferrovie, per 24 ore, dalle 21 di domenica alle 21 di lunedì. I lavoratori del trasporto pubblico locale si fermeranno invece per l’intera giornata di lunedì con modalità diverse a seconda della città come specificato nel riquadro.
LE MOTIVAZIONI - Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil, Ugl, Orsa, Faisa, Fast, a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da sei mesi e che interessa complessivamente circa 250 mila lavoratori.
I sindacati chiedono l'apertura della trattativa sul nuovo contratto unico della mobilità e contestano l'atteggiamento ancora dilatorio e ostile assunto dalle controparti datoriali ed in particolare da asstra e Anav che rappresentano le imprese del trasporto pubblico locale. Il nuovo Contratto è lo strumento fondamentale per unificare le tutele contrattuali del lavoro in un ampio settore produttivo di fatto, già oggi, unificato. L'obiettivo del nuovo CCNL è di tutelare le lavoratrici e i lavoratori del settore dal dumping e dalle destrutturazioni contrattuali, rischio chiaramente evidenziatosi in questi anni in assenza di un adeguato quadro regolatorio dei processi di liberalizzazione e di riassetto del settore. L’unificazione contrattuale che viene proposta nella piattaforma sindacale è resa irrinunciabile dalle trasformazioni prodotte dalle liberalizzazioni, dai rapporti con la committenza pubblica e con le aziende pubbliche, dall'ingresso nel mercato di settore di nuovi soggetti imprenditoriali e nel quale proprio la perdurante presenza di più regolazioni contrattuali collettive può rappresentare elemento strumentale per alimentare surrettiziamente le distorsioni dell'attuale quadro regolatorio. Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil, Franco Nasso “Non è più tollerabile l’atteggiamento dilatorio che contrasta la giusta rivendicazione dei lavoratori alla tutela del reddito”. Secondo Nasso “il governo, le regioni e gli enti locali che finanziano i contratti di servizio per il trasporto pubblico devono intervenire richiamando le controparti al senso di responsabilità di cui finora non c’è traccia, in modo tale da sbloccare la trattativa negoziale”. “Bisogna interrompere definitivamente - prosegue il sindacalista della Filt - il comportamento da incendiari messo in atto ancora una volta dalle associazioni datoriali con l’evidente e consolidato obiettivo di ottenere ulteriori risorse finanziarie dal governo e dalle regioni, considerato anche il fatto che l’ultima finanziaria - denuncia infine Nasso - ha destinato al settore importanti quote di risorse anche per lo svolgimento del servizio”.