«C'è un clima che non mi piace. Si licenzia gente che guadagna 1500 euro al mese, mentre manager che non hanno brillato nella gestione delle aziende tornano a casa ricoperti d'oro...». Ad affermarlo è direttamente il Segretario della Cgil Guglielmo Epifani «Non mi stancherò mai di ribadirlo: il sindacato non difende fannulloni e lavoratori scorretti, che peraltro danneggiano prima di tutto i propri colleghi. Abbiamo ben chiaro qual è il giusto equilibrio tra rivendicazione dei diritti e rispetto dei doveri. Così come l'esigenza di lasciarci alle spalle ogni esperienza di sindacato consociativo. Ma ora ci troviamo di fronte ad un clima esagerato, come a voler scaricare sui lavoratori la responsabilità delle cose che non vanno nel Paese e che, nel caso delle Fs, sono una politica generale del trasporto sbagliata, l'inefficienza dei servizi, l'assenza di trasferimenti da parte dello Stato, la minaccia della concorrenza».
In un'intervista rilasciata a Repubblica il numero uno della Cgil risponde direttamente sui recenti e drastici provvedimenti adottati da Trenitalia verso i propri dipendenti «Se è stato alterato il rapporto tra ore lavorate e timbratura del cartellino si tratta di un'infrazione grave, passibile di licenziamento. Se, invece, i lavoratori hanno solo chiesto ai colleghi di timbrare al posto loro il cartellino ma senza assentarsi dal lavoro, allora si tratta di un caso che andrebbe affrontato con sanzioni meno pesanti». Rispetto poi all'altra vicenda, quella del macchinista licenziato per aver denunciato possibili rischi sulla sicurezza dei treni, Epifani non ha dubbi «Lì qualcosa evidentemente non torna, come dimostrano anche le reazioni degli schieramenti politici e degli osservatori imparziali. Come fanno Cipolletta e Moretti - sostieneg il Segretario Generale della Cgil - a parlare di lesione dell'immagine dell'azienda quando i veri problemi sono altri? Che dire, allora, della pulizia dei treni e delle inefficienze del servizio? Come si fa a licenziare una persona che, magari esagerando, non fa altro che difendere gli interessi degli utenti? E se poi accade un incidente che fine fa, davvero, l'immagine dell'azienda? La linea adottata dai vertici delle Fs inverte causa ed effetto ed è controproducente, anche se mi sembra dettata dalla voglia di spostare l'attenzione dai problemi reali. Le Fs sono passate nel giro di pochi anni da 200mila a meno di 100mila dipendenti. E' stata la più grande ristrutturazione aziendale nella storia del Paese ed è stata fatta con il consenso del sindacato. Se ora l'esigenza è quella di diffondere il più possibile la cultura del dovere, mi chiedo perché non si cerchi un rapporto positivo con i sindacati piuttosto che risolvere il tutto sul fronte degli attacchi individuali».
Sulla vicenda dei licenziamenti è inoltre intervenuto il Segretario Generale della Filt Cgil Franco Nasso (nella foto) «Nei licenziamenti di Dante De Angelis e di altri ferrovieri in diverse parti d'Italia c'e una sproporzione, un'esagerazione insopportabile» - ha affermato Franco Nasso che ha aggiunto «Questi licenziamenti vanno sospesi, ritirati, perche' sono ingiustificati e sproporzionati rispetto all'eventuale mancanza compiuta da questi lavoratori. Bisogna riportare le cose al loro posto, ricreando un clima sereno di confronto nelle Ferrovie». E così conclude: «Le Ferrovie penso abbiano tentato di cavalcare maldestramente il clima che c'e' nel Paese. Questo e' uno sbaglio. Il merito, i fatti, non c'entrano nulla con questi licenziamenti»
L'Unità - L'intervista a Epifani
Il manifesto - L'intervista a Franco Nasso