Il Consiglio dei Ministri ha esaminato le linee guida del disegno di legge delega che, su proposta del Ministro del Lavoro, dovrebbe modificare l'attuale legislazione sull'esercizio del diritto di sciopero.
In attesa delle ulteriori valutazioni di merito, che potranno essere sviluppate solo quando il testo dell'annunciato provvedimento sarà disponibile, la Segreteria Nazionale della Filt-Cgil considera sbagliata nel metodo, nei contenuti e nel profilo costituzionale un'iniziativa che attacca un diritto non coercibile dei lavoratori e della loro rappresentanza.
Nel metodo, perchè lo strumento della legge delega su diritti costituzionalmente tutelati, quale è il diritto di sciopero, conferisce al Governo un ambito di intervento impropriamente esteso e, per certi versi, addirittura arbitrario.
Nei contenuti, perchè:
verrebbe imposta la consultazione referendaria preventiva alla dichiarazione di sciopero;
sarebbero allungati ulteriormente i già ampi tempi di intervallo tra azioni di sciopero;
verrebbe imposto e disciplinato per legge il cosiddetto "sciopero virtuale";
sarebbero conferiti ai Prefetti poteri impropri nell'esecutività delle sanzioni individuali decise dalla Commissione di Garanzia;
la stessa Commissione, nell'assumere i poteri di conciliazione e di arbitrato nelle vertenze, verrebbe di fatto trasformata da organo di garanzia a soggetto di parte.
Sotto il profilo costituzionale, in quanto si determinerebbe un pesante squilibrio tra diritti equivalentemente tutelati dalla Carta fondamentale (diritto di sciopero da parte dei lavoratori e diritto alla fruizione dei servizi da parte dei cittadini), modificando l'attuale situazione che, in Italia, già vede applicate norme di legge a tutela dell'utenza senza pari nel resto dell'Europa.
La Filt-Cgil valuta molto grave il tentativo di restringere il diritto di sciopero e la liberta sindacale attraverso la cancellazione dello stesso valore costituzionale di tali diritti.
La Filt-Cgil considera altresì necessaria una tempestiva iniziativa sindacale unitaria - sostenuta da analoghe iniziative territoriali di informazione e denuncia nei luoghi di lavoro ed alla cittadinanza - rivolta al Parlamento ed agli organi di garanzia costituzionale per impedire un'operazione dagli evidenti tratti autoritari ed illiberali.