I tagli al servizio annunciati dal Presidente della Paolibus, nella riunione del 15 gennaio, rappresentano lo sciagurato epilogo di un progetto di fusione delle due aziende aquilane fortemente voluto dal precedente governo regionale, ma rivelatosi fallimentare e preoccupante per la sopravvivenza dell'azienda.
Un' operazione di unificazione decisamente forzata tra due aziende contraddistinte da prerogative diverse, da tipologie di servizio diverso e che operano in territori dissimili.
Queste prerogative di per sé gia complesse, sono state affiancate in questi anni da una gestione allegra e poco attenta, imputabile unicamente ad evidenti responsabilità politiche e ai consigli di amministrazione che si sono succeduti.
Oggi si tenta di far passare il taglio di servizi sulla Scanno - Sulmona - Roma come un'offerta innovativa in grado di sfruttare le coincidenze con le corse Arpa.
In realtà si tratta di una iniziativa decisamente sbagliata che danneggia da un lato l'utenza per la capitale e dall'altro soprattutto i lavoratori della Micron, i quali hanno già annunciato l'impossibilità per il futuro di usufruire del servizio.
La Filt Cgil ha cercato di scongiurare questa ulteriore penalizzazione per gli abitanti della Valle Peligna, una delle aree più disagiate della regione, ma anche per contrastare provvedimenti penalizzanti per il lavoro e i lavoratori e che generano meno occupazione e trasferimenti forzati.
Il sindacato dei trasporti della Cgil ha pertanto indicato soluzioni diverse che avrebbero consentito di razionalizzare il servizio senza ripercussioni dirette sull'utenza.
La Filt Cgil ha evidenziato una serie di sprechi ed inefficienze esistenti da anni e che non hanno visto l'attenzione dell'impresa: operazioni finanziarie discutibili, affitti pagati per locale di una fermata, affitti per sedi e perfino per una fotocopiatrice. Per non parlare della vendita dei titoli di viaggio affidata all'esterno pur in presenza di servizi con doppio agente e che garantiscono il servizio di bigliettaio a bordo, così come da anni si trasporta un'utenza Arpa senza nessun ritorno economico per la Paolibus, etc. etc. etc.
Dette operazioni, se applicate, avrebbero comportato un ritorno economico decisamente superiore a quello ottenibile con il taglio della corsa Scanno - Roma.
Se poi si fosse realizzato il processo di incorporazione dei servizi da parte di Arpa, avremmo beneficiato altresì di un sostanziale abbattimento dei costi del Consiglio di Amministrazione, delle figure dirigenziali, fornendo contestualmente un'integrazione vera dei servizi e delle attività complementari, con una migliore qualità del prodotto da destinare all'intero territorio.
Questo tra l'altro in linea con quanto ha sostenuto il direttore dell'esercizio della Paolibus nel presentare un progetto organico per il riordino complessivo dell'attuale situazione aziendale. "Il contenimento dei costi, una razionalizzazione delle attività ed un servizio migliore sono possibili e raggiungibili con un'eventuale incorporazione dei servizi in Arpa".
Purtroppo le ragioni della Filt, dei sindaci, dei tanti pendolari e di semplici cittadini non sembrano essere ascoltate. Il primo febbraio l'Arpa opererà gli annunciati tagli dei servizi. Una decisione confermata attraverso un comunicato stampa con il quale l'azienda regionale di trasporto smentisce eventuali disagi per i pendolari. Secondo Arpa «Con il varo del piano di riorganizzazione della Paoli bus, le corse delle 18 da Sulmona e delle 19 da Roma saranno sostituite con servizi Arpa in coincidenza ad Avezzano per la Valle Peligna»
Nessun problema quindi, secondo Arpa che tiene a precisare come il piano di riorganizzazione sia stato oggetto di confronti con i sindacati ottenendo il consenso di Fit Cisl e Uiltrasporti.
Non la pensa così la Filt Cgil per la quale ancora una volta con questa decisione stanno prevalendo gli interessi di pochi rispetto alle necessità della parte più debole della società: cittadini e lavoratori.
La Filt e la Cgil Abruzzo si rivolgono al presidente Chiodi e alla nuova maggioranza del governo regionale chiedendo di intervenire immediatamente, di ascoltare le ragioni di tutti, di mettere al primo posto della loro agenda politica non il taglio dei servizi, ma il taglio degli sprechi e dei privilegi.