"Assistiamo indignati alla nuova inquietante e gravissima intromissione del Governo nella vicenda di Eluana Englaro". È la segreteria nazionale della Cgil a denunciarlo nel sottolineare come "il Consiglio dei Ministri ha scritto una pagina politica cinica e disumana, emanando un Decreto secondo il quale non possono essere sospese alimentazione e idratazione forzata ad una persona che non può decidere per sè e prospettando per di più una convocazione ad horas del Parlamento per approvare in tempi brevissimi una legge, se il Presidente della Repubblica non avesse controfirmato il provvedimento, come già da lui preannunciato in una sua lettera al Presidente del Consiglio, e come poi ha fatto".
La segreteria della Cgil evidenzia, inoltre, "l'uso improprio e anticostituzionale della decretazione d'urgenza" che "nega una sentenza della Corte Suprema di Cassazione producendo una ingerenza inammissibile del potere esecutivo nelle prerogative della magistratura, creando un conflitto istituzionale senza precedenti con la maggiore carica dello Stato e, soprattutto, si viola con inammissibile e morbosa disumanità il silenzio e la compassione che devono accompagnare la famiglia Englaro in un difficilissimo e delicatissimo momento".
La Cgil, "nel sostenere con forza le decisioni del Presidente della Repubblica Napoletano", esprime: "la più completa dissociazione rispetto alla decisione del Governo; esprime solidarietà ed affetto alla famiglia Englaro; auspica una discussione parlamentare serena, che rifugga dall'emotività legata al caso di un singolo e che sia lontana da interferenze integraliste, e l'approvazione di una legge non intrusiva; si unisce alla parte laica, civile e libertaria del Paese contro l'arroganza - conclude la nota - a sostegno dei diritti e della libertà delle persone".
Intanto in tutto il paese e anche in Abruzzo si registra una straordinaria mobilitazione sulla vicenda di Eluana Englaro La Cgil insieme ad associazioni e forze politiche ha manifestato nelle piazze e davanti alle Prefetture.
«Libera da strumentalizzazioni» - ha sostenuto il segretario della Cgil Paolo Castellucci nel corso del sit-in di protesta davanti alla Prefettura di Pescara. «Una scelta che genera una così grande sofferenza umana non può essere usata per fare politica» - ha affermato il Segretario della Camera del Lavoro di Pescara - «Il conflitto tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio è inquietante rispetto al rapporto tra le istituzioni: siamo preoccupati, per questo siamo qui».