Il Consiglio dei Ministri nella seduta delllo scorso 27 febbraio ha varato un Disegno di legge per la regolamentazione e prevenzione dei conflitti nel settore dei trasporti. Regole più restrittive per poter proclamare uno sciopero a cominciare dalla soglia di sbarramento del 50% di rappresentatività. Un principio già introdotto per i conflitti in ambito aziendale, nell'accordo separato sulle regole della contrattazione (non firmato dalla Cgil) e che ora viene esteso anche alla contrattazione collettiva.
Qualora, come in molti casi è prevedibile, non si raggiunga la soglia di rappresentatività, le sigle sindacali, a condizione di rappresentare almeno il 20%, dovranno dar vita a un referendum preventivo che porterà allo sciopero solo se raggiungerà il 30 % dei consensi. Altre novità sono la norma che prevede lo sciopero virtuale e quella sull'adesione individuale preventiva. Il Disegno di Legge prevede infatti che la negoziazione contrattuale dovrà regolamentare sia la dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero da parte del singolo lavoratore (per i servizi o attività di particolare rilevanza) che l'istituto dello sciopero virtuale ovvero una manifestazione di protesta, con la garanzia però dello svolgimento della prestazione lavorativa con trattenuta dal salario.
Sarà più difficile effettuare scioperi selvaggi. Chi si renderà protagonista di proteste al di fuori delle regole previste dalla legge o dai contratti, subirà una sanzione compresa tra i 500 e i 5.000 euro di multa. Il provvedimento prevede quindi, in alternativa alla sanzione disciplinare attualmente prevista dalla legge, l'applicazione di «illeciti amministrativi» La multa sarà decisa rispetto alla gravità dell'infrazione, alle motivazioni e alle modalità dell'astensione.
E per evitare l'effetto annuncio viene previsto anche la revoca con un congruo anticipo.