L'Arpa tira dritto e sulla tratta Scanno-Roma non mostra cedimenti nemmeno di fronte alle giuste rimostranze della comunità della Valle Peligna e dei lavoratori della ex Schiappa preoccupati per la perdita di posti di lavoro e per le pesanti ripercussioni verso i pendolari dell'Alta Valle del Sagittario. La presidente della Provincia Stefania Pezzopane giudica gravissimo «l'ennesimo colpo mortale inflitto ai pendolari del territorio peligno» e sollecita un confronto urgente tra i soggetti decisionali affinché si affronti con chiarezza la questione del trasporto pubblico nella valle peligna. Intanto sulla vicenda si registra la presa di posizione della Filt Cgil che con una nota ufficiale indirizzata, tra gli altri, all'Assessore ai Trasporti Morra e alla stessa Presidente della Provincia Pezzopane, ha avviato la prima fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione. In sostanza è la dichiarazione dello stato di agitazione di tutto il personale della Paolibus a seguito della cessione all'azienda Arpa, dei servizi ricadenti nella tratta Sulmona-Scanno di competenza oggi della Paolibus. Una notizia, dicono Filt Cgil Abruzzo, Filt L'Aquila e RSA Paolibus appresa solo dalle pagine della stampa e poi confermata sia nella riunione del tavolo permanente sulla mobilità, organizzata dalla provincia dell'Aquila a Sulmona lo scorso 23 febbraio che da una comunicazione della direzione Arpa di Sulmona alle rappresentanze sindacali aziendali in data 26 febbraio u.s.
Tutto questo , aggiungono Luigi Scaccialepre, Gaetano Iacobucci e Enrico Silla, in assenza di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori e in contrasto con quanto comunicato dall'azienda nella riunione convocata con le OO.SS., in data 15 gennaio u.s., per discutere della riorganizzazione dei servizi e la conseguente rimodulazione dei turni di lavoro.
Il trasferimento dei servizi relativi alla Scanno-Sulmona all'azienda Arpa, con una rimodulazione degli orari delle corse, determinerà una penalizzazione nei confronti dei cittadini interessati al servizio e facenti parte di quei comuni montani già svantaggiati.
Le decisioni assunte comporteranno, con ogni probabilità una riduzione dei livelli occupazionali e sicuramente una consequenziale procedura di trasferimento per i lavoratori della sede di Scanno. Questioni - proseguono i sindacalisti - che riteniamo fortemente penalizzanti per i lavoratori dipendenti di questa azienda e non giustificabili, a nostro avviso né dalle ragioni economiche dell'azienda nè da quelle da Essa denunciate sulla mancanza di sicurezza dell'esercizio.