Con la riunione del Comitato direttivo nazionale del 9 e 10 novembre è iniziato il percorso che porterà a celebrare il 16° Congresso della Cgil. Al Congresso, che si svolgerà a Rimini dal 5 all'8 maggio 2010, parteciperanno 1.043 delegati in rappresentanza di 5.734.855 iscritti. Il confronto avverrà su due documenti congressuali. Il primo titolato "I diritti ed il lavoro oltre la crisi" è stato condiviso da 144 membri (pari all'81,36% del parlamentino) su 177 componenti. Tra essi vi è il Segretario Generale Nazionale Guglielmo Epifani. I restanti 33 membri (pari all'18,64%) di cui è primo firmatario, Domenico Moccia, hanno invece aderito al documento "La Cgil che vogliamo".
E' questo il risultato emerso dalla riunione di oggi (23 novembre), del comitato direttivo nazionale della Cgil, altro passo di avvicinamento al 16° Congresso, che si svolgerà dal 5 al 8 maggio a Rimini. Lo riferisce una nota della Confederazione.
Questo il calendario congressuale:
Dal 9 dicembre al 20 febbraio si svolgeranno le assemblee congressuali;
Dal 22 febbraio al 13 marzo si svolgeranno i congressi delle categorie territoriali, delle camere del Lavoro territoriali, delle camere del lavoro metropolitane e delle categorie regionali;
Dal 15 al 25 marzo si svolgeranno i Congressi delle Cgil regionali;
Dal 26 marzo al 17 aprile si svolgeranno i Congressi nazionali di categoria e successivamente si svolgerà il Congresso nazionale dello Spi;
Dal 5 al 8 maggio si svolgerà il Congresso della Cgil nazionale.
Al Congresso nazionale della Cgil parteciperanno circa 1.043 delegati in rappresentanza di oltre 5.734.855 iscritti al 31 dicembre 2008.
I firmatari del documento "La Cgil che vogliamo", intanto, sottolineano la mancata discussione dell'ipotesi di sciopero generale. E' quanto si legge in un comunicato che appare sul loro sito internet: "Lo sciopero generale contro la legge Finanziaria del ministro Tremonti non è all'ordine del giorno e dunque non si può discutere", fanno sapere. "La decisione di rinviare il tema a un futuro direttivo - a loro giudizio -, conferma la crescente divaricazione in Cgil tra quello che si dice e quello che realmente si fa nell'azione di contrasto alle politiche del governo Berlusconi. Per quanto ci riguarda, continueremo a rivendicare lo sciopero generale".