Dopo l'incontro tra governo e sindacati a palazzo Chigi, il piano industriale attuale di Alitalia è da considerarsi "azzerato". E' quanto affermano in una nota congiunta le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl TA e Unione Piloti. "Il Presidente del Consiglio, Romano Prodi - sottolineano le 5 sigle - ha assunto, in prima persona, la responsabilità sul ruolo primario di Alitalia come elemento essenziale dell'assetto strategico del trasporto aereo affermando che 'l'alleanza di Alitalia con un partner straniero deve essere guidata politicamente' e che metterà 'in gioco i rapporti internazionali e la credibilità che ha il governo'. Il sindacato, sul tema, ritiene che le alleanze sono necessarie, ma ciò non deve determinare un rapporto subordinato di Alitalia". Il Presidente del consiglio, si legge nella nota, "ha rilevato che pur in presenza di un mercato del trasporto aereo, in crescita, l'Alitalia perde su tutto il fronte. Contrariamente a quanto sta avvenendo il paese ha bisogno di collegamenti e del traffico internazionale per contribuire allo sviluppo dell'economia nazionale e delle imprese italiane che rischiano di perdere competitività una volta tagliate fuori dai grandi flussi di traffico che già oggi si vanno concentrando su Londra, Francoforte e Parigi. Per affrontare compiutamente la situazione, Romano Prodi ha dichiarato di aver bisogno di 3 mesi di tempo ed ha chiesto la collaborazione del sindacato nelle varie fasi di elaborazione per definire un quadro di riferimento certo e linee strategiche per il futuro di Alitalia". Le cinque sigle, conclude la nota, "nell'apprezzare l'impegno del governo e la piena assunzione di responsabilità del Presidente del Consiglio, hanno richiamato l'attenzione sul mancato risanamento ad opera dell'attuale management e sul depauperamento inarrestabile delle risorse finanziarie e delle professionalità. Ne consegue che il piano attuale è azzerato come sono da considerare bloccate tutte le iniziative unilaterali, ivi comprese le cessioni di attività e di aeromobili, e ogni atto intimidatorio e vessatorio nei confronti dei singoli lavoratori e delle loro rappresentanze che vigileranno giorno per giorno a tutela dei diritti dei lavoratori Alitalia e dell'integrità del Gruppo. In tal senso i rinnovi contrattuali bloccati da anni, a seguito della moratoria scaduta il 31/12/2005, devono avere la loro naturale definizione".
ALITALIA: EPIFANI, GOVERNO HA CHIESTO 3 MESI DI TREGUA
Il futuro di Alitalia e' ancora da decidere. Lo ha confermato il segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani. 'Il governo ci ha chiesto tre mesi di tregua, penso che dobbiamo rispondere positivamente'. Ma aggiunge:' Il problema e' evitare che in questo lasso di tempo la situazione precipiti ancora di piu''. E conclude: 'I conti di Alitalia non vanno bene, a nostro avviso c'e' una responsabilita' di come e' stato gestito il piano industriale. A questo punto non possiamo far altro che sperare che il governo lavori bene per arrivare ad una soluzione'.
RASSEGNA STAMPA - "Il Sole 24 ore" di mercoledì 11/10/2006
RASSEGNA STAMPA - "L'Unità" di mercoledì 11/10/2006