Anche in Abruzzo lo sciopero generale indetto dalla Cgil ha fatto registrare alte adesioni e soprattutto grande partecipazione nelle quattro manifestazioni provinciali indette nella regione.
LANCIANO - Nella manifestazione indetta a Lanciano hanno preso parte oltre duemila lavoratori con una forte presenza di operai in rappresentanza delle tante industrie presenti nella Provincia di Chieti. Il corteo si è chiuso con il comizio conclusivo di Franco Nasso (nella foto), Segretario nazionale Fit-Cgil. «Stanno male i lavoratori, le lavoratrici e i pensionati» riassume Franco Nasso, segretario nazionale Filt-Cgil, «ma stanno peggio i giovani ai quali questo governo sta scippando il futuro». Rassegna stampa
PESCARA - Anche nel capoluogo adriatico migliaia di manifestanti hanno attraversato le vie del centro cittadino fino a confluire in Corso Umberto dove Paolo Castellucci, segretario della Cgil Pescara, ha tenuto il comizio conclusivo. Nelle parole del, Paolo Castellucci, non solo l'allarme per l'emergenza lavoro ma anche per la crisi sociale che sta attraversando tutte le fasce d'età. "Siamo qui a gridare la nostra indignazione perchè come sempre pagano le fasce più deboli. L'allarme è anche per quelle fasce d'età dai 50 ai 65 anni che non hanno garanzie. Basti pensare che la metà dei nuovi iscritti al collocamento appartengono a questa fascia. Nel totale disinteresse delle istituzioni, centinai di cittadini stanno entrando nelle fasce di povertà" afferma il segretario. Rassegna stampa
SULMONA - Più di un migliaio sono stati anche i manifestanti presenti a Sulmona a testimoniare il disagio e le grandi problematiche presenti nella Valle Peligna. Nel comprensorio si registra infatti la percentuale più alta di disoccupazione. «La scelta di Sulmona è per dare un segnale forte alle istituzioni» dice dal palco fra gli applausi Umberto Trasatti della segreteria provinciale Cgil, «questo territorio incarna la crisi dell'Abruzzo e la subisce in maniera più grave. Regione e governo devono prestare più attenzione». Sono intervenuti Mimì D'Aurora e Sandro Giovarruscio della segretaria regionale del sindacato. Otto i pullman arrivati in città: quattro dall'Aquila, tre da Avezzano e uno da Castel di Sangro. Rassegna stampa
TERAMO - Circa un migliaio i manifestanti in piazza. Dure le parole del segretario provinciale della Cgil Odoardo secondo cui la città ha pagato il tributo maggiore alla crisi economica. «Siamo la provincia che registra i dati piu' alti nel ricorso alla cig - spiega Di Odoardo - e che rimanda a casa quasi la totalita' dei lavoratori precari: solo un contratto su quattro viene trasformato in tempo indeterminato. Questa grande partecipazione - ha continuato Di Odoardo - è il segno tangibile della vastità di un'emorragia che va fermata adesso. Bisogna cancellare le norme sul precariato. Quando nel 2008 abbiamo lanciato l'allarme chi ci ha ascoltato?». Concetti ripetuti da Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil, che ha aggiunto: «Chiediamo delle risposte. Bisogna ridurre, per esempio, l'aliquota Irpef minima dal 23 al 20 per cento. Noi non staremo a guardare inermi quello che il governo farà con la manovra finanziaria perché se questa andrà avanti sarebbe la fine per l'Abruzzo». Rassegna stampa