Le Segreterie Regionali di FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI - UGL-Trasporti e FAST-Ferrovie hanno proclamato una prima azione di sciopero di 8 ore, dalle 9.00 alle 17.00, di tutto il personale dipendente dalla Direzione Regionale Abruzzo di Trenitalia per il prossimo 6 giugno.
La protesta è resa inevitabile a causa della grave carenza di personale che nell'immediato potrebbe determinare la cancellazione di numerosi collegamenti ferroviari, oggi garantiti dal senso di responsabilità dei ferrovieri. Alla cronica carenza di addetti alla manovra e alle biglietterie si aggiunge la mancanza di oltre 30 unità tra Capi Treno e Macchinisti, professionalità notoriamente indispensabili per far circolare i treni.
Nonostante i numerosi incontri che si sono tenuti con i responsabili di Trenitalia non si è riusciti a trovare le necessarie risposte per risolvere la vertenza. Anzi nell'ultima riunione la Società, in risposta alla rivendicazione del sindacato di procedere ad assumere nuovo personale per ovviare a tale carenza , tra l'altro destinata ad aumentare a causa dell'elevata età dei lavoratori attualmente impiegati, ha dichiarato, in maniera anche sprezzante, che provvederà ad assegnare i servizi ad altri impianti delle regioni limitrofe.
Al danno si aggiunge la beffa: il lavoro della nostra regione, quello derivante dal contratto di servizio stipulato con Trenitalia dall'Assessorato ai Trasporti lo scorso gennaio pagato con le nostre tasse, andrà probabilmente a dare occupazione in altre regioni mentre i nostri giovani andranno ad aumentare il dato assai preoccupante della disoccupazione. Questa situazione non è assolutamente più tollerabile.
L'Abruzzo non merita questa ennesima umiliazione da parte di Trenitalia che si aggiunge ad un inadeguata qualità dei servizi quotidianamente offerti ai cittadini che utilizzano il treno per i propri spostamenti. Appare in tutta la sua evidenza la scarsa considerazione riservata da Trenitalia all'Abruzzo che trova conferma anche nel recente Piano d'Impresa 2011-2015 del Gruppo Ferrovie dello Stato, da dove emerge che la nostra Regione, unica realtà insieme al Molise nella Direttrice Adriatica, rimane fuori dal circuito dell'Alta Velocità essendo i " treni veloci", o Frecce, limitati ad Ancona.
E' giunta l'ora di fermare questa deriva che ormai dura da troppo tempo ed i ferrovieri abruzzesi il 6 giugno faranno sentire forte le grida di protesta. L'auspicio è che le Istituzioni, la politica, la società civile tutta si uniscano ai lavoratori facendo propria una vertenza che tocca tutti, in particolare la dignità dell'Abruzzo.