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Data: 28/08/2011
Settore:
Cgil
LA CGIL E LO SCIOPERO GENERALE «IRRESPONSABILI SONO COLORO CHE PER TRE ANNI HANNO NEGATO LA CRISI» - Camusso: «Cisl e Uil sbagliano perché subiscono il fascino del governo» - Le modalità dello sciopero nei trasporti - Le modalità nelle aziende abruzzesi di tpl - Preleva il manifesto - Un'altra manovra è possibile (guarda)

Il governo italiano negli ultimi anni ha negato la gravità della crisi. Adesso che la affronta in piena emergenza, sta definendo una manovra che colpisce le fasce più deboli: lavoratori dipendenti, pensionati, giovani. Per questo lo sciopero generale del 6 settembre si rende indispensabile. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso si rivolge in una lettera all'Ituc, il sindacato internazionale e alla confederazione europea Etuc.

"Cari colleghi, desidero informarvi sulla decisione della Cgil di indire uno sciopero generale". E' l'inizio del testo indirizzato a Micheal Sommer e Sharan Burrow per l'Ituc e a Ignazio Fernandez Toxo e Bernadette Segol per l'Etuc, che ribadisce "la gravità della manovra prevista dall'esecutivo" e sottolinea "l'urgenza di trovare misure alternative per affrontare il rischio default".

Il governo è "irresponsabile", prosegue Camusso, perchè "per tre anni non ha fatto altro che negare l'esistenza della crisi". Al contrario, la Confederazione "sta lavorando alla costruzione di tutte quelle alleanze che possano permettere di far passare le proposte alternative già presentate al Senato durante l'audizione parlamentare".

Lo sciopero generale verrà presentato martedì 30 agosto, in conferenza stampa a Corso Italia alle ore 15. Saranno spiegate le motivazioni alla base dello sciopero e fornite le informazioni sulle "cento piazze" della protesta, le modalità e articolazioni territoriale.

La Cgil ha già incassato un appoggio importante dall'estero. La Confederazione dei sindacati delle Americhe, che si sono riuniti a Panama, insieme alle altre organizzazioni presenti all'incontro hanno espresso solidarietà e sostegno alla mobilitazione del sindacato italiano. Lo hanno fatto con un appello, che invita alla "mobilitazione nazionale di lavoratori, lavoratrici, giovani, pensionati, migranti per respingere la manovra finanziaria del governo Berlusconi".

La manovra, proseguono i sindacati internazionali, è "necessaria e urgente per rispondere alla crisi e alla speculazione finanziaria che sta colpendo l'economia e lo stato sociale", ma le misure definite dal governo devono cambiare. Il provvedimento, allo stato attuale, "non risponde alle cause strutturali del debito pubblico, non prevede investimenti per creare nuova occupazione e, peggio, scarica i costi delle misure di aggiustamento sulle spalle dei lavoratori, approfittando della crisi per distruggere il sistema delle relazioni sindacali".

Inoltre cerca "di demolire diritti acquisiti - aggiungono le organizzazioni -, come nel caso più evidente del settore pubblico, e cercando di liberalizzare il mercato del lavoro, derogando ai contratti collettivi vigenti e precarizzando e flessibilizzando ancora di più il mercato del lavoro".

E intanto continuano ad arrivare adesioni allo sciopero del 6 settembre. Dopo gli studenti, i consumatori e l'Auser, stavolta è l'Anpi a sostenere apertamente la protesta. L'associazione dei partigiani italiani, si legge in una nota, "nel denunciare l'iniquità di una manovra finanziaria che comprime pesantemente i diritti del lavoro, manifesta il proprio sostegno allo sciopero indetto dalla Cgil". A suo giudizio, infatti, "occorre un no unitario e responsabile a provvedimenti che, lontano dal risolvere efficacemente la crisi che attraversa il paese, producono come unico risultato l'aggravamento delle già precarie condizioni di lavoro di tanti italiani". L'Anpi sottolinea comunque "l'obiettivo imprescindibile dell'unità sindacale, particolarmente importante e decisiva in momenti così difficili per la vita del paese".

La manovra del governo "è ideologica", colpisce chi già paga le tasse e i lavoratori dipendenti, per questo deve cambiare. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha spiegato le ragioni dello sciopero generale di 8 ore di martedì 6 settembre. E' uno sciopero "per cambiare questa manovra, cancellare le norme che non vanno e cambiarne il segno sociale", ha detto. La conferenza stampa si è svolta a Piazza Navona, davanti al Senato dove la confederazione ha tenuto un presidio di protesta.

"Il governo italiano - ha esordito Camusso - è riuscito in un'operazione che sembrava impossibile, ha ricostruito una classe sociale compatta: la classe di coloro che pagano le tasse e che quindi si sobbarcheranno il peso delle manovre, quella di luglio e quella di agosto che, qualcuno se lo è dimenticato, si sommano e non si sovrappongono". La manovra, a suo avviso, "non è solo profondamente ingiusta e sbagliata, ma è anche ideologica perché cerca di cambiare l'anima del paese cancellando il 1 Maggio, il 25 Aprile e il 2 Giugno che sono feste fondamentali".

Non piacciono neanche le norme sul lavoro presenti nella manovra. "Vi sono delle vere e proprie vendette verso il lavoro, la sua dignità, i suoi diritti, la sua memoria", così il segretario. La Cgil le considera "vendette", ha spiegato, perché "sono misure estranee ad una manovra di finanza pubblica, non hanno ricadute economiche né i caratteri di urgenza e indifferibilità che giustificano un decreto". Al contrario, i nuovi provvedimenti "eliminano i licenziamenti con giusta causa, non portano nessun beneficio al paese, creano problemi ai lavoratori al sistema delle relazioni sindacali".

Il ministro del Lavoro Sacconi ha definito lo sciopero "ingiustificabile", dalla piazza Camusso ha risposto: "A chi oggi ci chiama irresponsabili vorremmo ricordare che noi per primi abbiamo lanciato l'allarme sulla gravità della crisi del paese, quando il governo dava vita allo spettacolo patetico del 'va tutto bene, bisogna solo comprare di più. Ebbene, oggi il paese è commissariato da Germania e Bce e si ha il coraggio di accusare noi di irresponsabilità" «Irresponsabile è chi ha negato la crisi..»

Il presidente della Fiat, John Elkann, è intervenuto sullo sciopero sostenendo che in questo momento "serve unità nazionale, non servono cortei". Camusso ha lanciato un messaggio anche a lui: "Se ci tiene all'unità faccia un gesto nobile e dica al Parlamento che l'articolo 8 (la norma del decreto che modifica le regole della contrattazione, ndr) non lo vuole e non gli serve, perché è retroattivo e anticostituzionale". L'esecutivo ha avanzato l'ipotesi di porre la fiducia sul testo della manovra. La Cgil la boccia duramente: "Il governo blocca la democrazia del paese, impedisce al Parlamento di fare il suo mestiere, vuole fare del Parlamento solo un luogo di ratifica delle sue decisioni". Sulla protesta del sindacato, che arriva alla vigilia dell'iter parlamentare, il segretario si è rivolto alla maggioranza: "Lavorino per trovare una soluzione diversa - ha detto -, perché forzare la fiducia sarebbe l'ennesima prova di un esproprio del Parlamento". Quindi il passaggio su Cisl e Uil. Il segretario ha rivolto loro una critica: "Penso che sbaglino, che stiano subendo il fascino di questo governo e pensano poco a come cambiare la manovra": In ogni caso, ha specificato, resta "il rispetto per due grandi organizzazioni e per i lavoratori che rappresentano".

Lo sciopero del 6 settembre si articolerà in 100 manifestazioni territoriali. Sarà costruito un percorso di avvicinamento "interloquendo con tutti quelli che pensano che il bene del paese sia in discussione". Con la proclamazione dello sciopero, ai lavoratori "stiamo chiedendo un sacrificio straordinario - ha ricordato -, ma va chiesto di fronte a una condizione straordinaria, lo chiediamo oggi per non avere una condizione sbagliata domani".

Camusso ha quindi illustrato le proposte della Cgil. A cominciare dalla tassa straordinaria sui grandi immobili, quelli con valore patrimoniale sopra gli 800mila euro. "E crediamo che sia giusto che anche la Chiesa paghi per gli immobili di sua proprietà". La Confederazione stima che con questa misura si possa recuperare un gettito potenziale di circa 12 miliardi.

IL DOCUMENTO
La Cgil ha elaborato un documento nel quale esamina e critica punto per punto la manovra del governo, suggerendo quindi una vera e propria contromanovra. Il sindacato chiede che vengano cancellate le misure seguenti: le norme lesive dell'autonomia contrattuale e in deroga allo Statuto dei lavoratori. Le norme che prevedono l'annullamento o lo spostamento delle festività civili (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno). La norma che predispone la modifica dell'articolo 41 della Costituzione. Le norme che prevedono lo stravolgimento del collocamento obbligatorio dei lavoratori disabili. La norma sulle tredicesime dei lavoratori pubblici.

La Cgil chiede anche la "modifica radicale" con emendamenti precisi delle misure del decreto sui tagli della spesa, le maggiori entrate, gli interventi normativi volti alla libertà economica, le disposizioni previste dalla "Delega per la riforma fiscale e assistenziale". E ancora: la cancellazione dei tagli agli enti locali e l'allentamento del Patto di stabilità interno per gli investimenti in innovazione sociale (welfare e assistenza) e per le infrastrutture materiali. Eliminare i tagli alla Sanità. Togliere i blocchi del turn-over, ed il taglio degli organici nelle Pubbliche Amministrazioni e riaprire la stagione della contrattazione nel lavoro pubblico. Non procedere all'attuazione delle misure previste per il sistema previdenziale. Bloccare l'aumento delle accise sui carburanti. Specificare e rafforzare le norme sul caporalato. Il ripristino e il completamento del Sistri.

Le proposte
Nella pars construens del suo documento il sindacato propone che "le risorse derivanti dai macro-tagli per i singoli ministeri siano destinate alla costituzione di un Fondo per la Crescita e l'Innovazione (FCI). L'unica esclusione dai tagli va fatta per il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, per le funzioni ispettive e di accertamento fiscale, prevedendo invece il taglio delle risorse anche per la componente di spesa del Ministero della Difesa relativa anche alle 'missioni all'estero', attualmente esente". Il fondo dovrebbe sostenere il sud, la ricerca e lo sviluppo, il piano energetico e le politiche di green economy ed un piano per l'occupazione. Un incentivo diretto di natura straordinaria (vedi sotto le misure sulle tasse di successione) finazierebbe invece l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

La Cgil propone inoltre: la rimodulazione e il trasferimento di parte dei Fondi Grandi Opere (es. Ponte sullo Stretto). Il riordino del sistema di incentivi pubblici per le imprese. Assumere e incrementare alcuni punti della manovra: le operazioni sulle stock options; l'aumento del Bollo del Conto Titoli, l'aumento del bollo per auto di grande cilindrata e inquinanti.

Tagli alla politica
"Serve un disegno organico di riforma - si legge nel documento della Cgil - basato su interventi strutturali dell‟architettura istituzionale, senza ridurne gli spazi di partecipazione democratica, attraverso un sistema organico di revisione della spesa e una vera lotta alla corruzione". In particolare: la riduzione del numero dei parlamentari e il rafforzamento del loro ruolo attraverso la riforma federalista del sistema bicamerale; una nuova legge elettorale; il tema delle Regioni a Statuto speciale; attraverso la Carta delle Autonomie (già in Parlamento), il tema della riforma delle Province, l'accorpamento delle funzioni amministrative e di servizio per i Comuni piccoli e medi valorizzando la pratica dell'associazionismo (Consorzi comunali, Associazioni di Comuni).

Allo stesso modo, vanno affrontate le misure in tema di spesa corrente, attraverso il taglio lineare ed immediato di tutti gli emolumenti, le indennità e i "vitalizi" di politici e amministratori pubblici; una maggiore riduzione delle "auto blu" (e del personale addetto); la sospensione fino al 2014 delle "consulenze" in tutta la Pubblica Amministrazione; l'introduzione di un tetto retributivo e previdenziale per le alte cariche dello stato, ripristinando il tetto, già abrogato; la riduzione delle società che non producono servizi collegate agli enti locali e del numero di amministratori delle società di servizi. Queste misure, complessivamente, secondo la Cgil possono produrre un risparmio di spesa immediato fino a 8,5 miliardi di euro, da destinare a livello locale.

La sovrattassa sullo scudo fiscale
Il sindacato propone inoltre una sovrattassa straordinaria sui capitali già sanati con lo scudo fiscale, ma non rientrati dall'estero, con un'imposizione aggiuntiva del 15% (oltre il 5% che già era stato previsto): ne potrebbe derivare un ulteriore contributo di 9 miliardi di euro.

Attraverso un Piano strutturale di lotta all'evasione fiscale e al sommerso si può programmare una riduzione dell'evasione fiscale e contributiva del 10% nel 2012 e del 20% dal 2013.

Il contributo di solidarietà
Un altro punto è la modifica del "contributo di solidarietà" impostandolo su tutti i redditi (non solo ai fini Irpef), in ragione della "capacità contributiva", con un prelievo del 5% per la parte eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Il contributo deve assumere le caratteristiche della "straordinarietà" e dell'equità, ragiona la Cgil.

La tassa sulle grandi ricchezze
Il sindacato chiede l'introduzione di un'Imposta ordinaria sulle Grandi Ricchezze (IGR), come il modello francese. Si prevede un'aliquota progressiva dallo 0,55% all'1,8% sulle attività reali, patrimoniali e finanziarie, al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti). L'imposta verrebbe pagata solo sulla quota che eccede gli 800.000 euro. A subire un aumento del prelievo fiscale strutturale non sarebbe il 95% delle famiglie italiane ma solo gli ultraricchi, ossia il 5% delle famiglie. La Cgil stima un gettito massimo potenziale di circa 15 miliardi ogni anno dal 2013.

L'imposta straordinaria sui grandi immobili
L'introduzione di un'Imposta straordinaria sui Grandi Immobili (IGI) il cui valore patrimoniale netto superi la soglia dei 800.000 euro, con aliquota fissa dell'1%, per l'anno 2012 potrebbe generare un gettito massimo potenziale di circa 12 miliardi di euro.

Le tasse di successione
La Cgil chiede infine di aumentare la Tassa di successione, modificandone i criteri attualmente in vigore (riferimenti catastali, ipotecari e di registro; inserire un principio di progressività; etc.), cancellare l'esclusione dei patrimoni redditizi. Si punta ad un gettito di circa 2 miliardi di euro l'anno.

In un ambito europeo, il sindacato promuove l'ipotesi di introdurre da subito gli Eurobond della Bce e chiede, tra l'altro, di "allungare la decorrenza degli obiettivi e dei vincoli di Bilancio dall'attuale 2013 almeno al 2015".

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