Sono costantemente in crescita i casi denunciati dalle ferrovie di furti di rame, il prezioso metallo utilizzato per le attività ferroviarie e in particolare per assicurare i collegamenti dei comandi elettrici degli apparati di sicurezza. Le forze dell'ordine impegnate nel territorio a debellare questo nuovo business della criminalità, sostengono che si possa trattare di una pratica di furto parassitario attuata nella notte o nelle prime ore del mattino, quando il traffico ferroviario è più lento. Dietro questi furti ci sarebbero rumeni o rom, ma non sono esclusi anche disperati di casa nostra attratti dal valore del rame sui mercati internazionali cresciuto in brevissimo tempo di oltre il 500%. La polizia ferroviaria è convinta che il lavoro di manovalanza sia affidato quasi sempre a ragazzini, e clandestini in cambio di pochi euro, ma dietro ci sarebbero bande assai strutturate.
Secondo Trenitalia il danno derivante da questi furti ammonterebbe ad almeno dieci milioni di euro solo per quest'anno, di cui 6 milioni solo per manomissioni dirette della rete. E' un fenomeno per il quale vanno immediatamente individuate le contromisure in quanto oltre al danno economico, ci sono aspetti da non sottovalutare inerenti la sicurezza e i disservizi arrecati ai viaggiatori, molti dei quali pendolari. Il nuovo amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, ha lanciato l'allarme «Solo negli ultimi 30 giorni abbiamo avuto furti di rame che hanno coinvolto 300 treni, di cui 143 solo nella giornata del 31 ottobre e solo nella città di Roma. La sicurezza però è fuori discussione - prova ad assicurare Soprano - i nostri passeggeri possono viaggiare in piena tranquillità»
RASSEGNA STAMPA - "La Repubblica"
RASSEGNA STAMPA - "L´Unità"
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