La Camera del Lavoro di Teramo congiuntamente alla Filt Cgil torna a criticare l'ipotesi sostenuta dall'amministrazione comunale tendente ad interrare ed arretrare la stazione ferroviaria di Teramo. Il sindacato è convinto che si tratti di un'operazione che «non considera affatto il vero ruolo e le prerogative del trasporto ferroviario e di come esso possa contribuire al miglioramento della mobilità e della qualità della vita». Invece, sostiene la Cgil di Teramo «appare sempre più come una operazione calibrata al recupero di una vasta area cittadina per costruire alberghi, edifici commerciali e residenziali».
«Ci resta difficile comprendere le motivazioni - prosegue la nota congiunta di Cgil e Filt di Teramo - che possano spingere le ferrovie dello stato a firmare con il comune un protocollo d’intesa, condividendo la volontà di edificare palazzi per 30000 metri cubi senza valutare a fondo la grande occasione di sviluppo derivante dal prolungamento della rete ferroviaria».
«Al tempo stesso ci resta altresì difficile - conclude il documento - comprendere le motivazioni che possano generare un radicale cambio di opinione di alcuni esponenti politici di rilievo dell’Amministrazione comunale di Teramo che dai banchi dell’opposizione, appena un paio di anni fa, giudicavano arrendevole l’arretramento della stazione ferroviaria mentre ora, in nome del Dio mattone, si oppongono ad un quanto mai necessario prolungamento della stessa».
RASSEGNA STAMPA - "Il Centro" del 15/11/2006
RASSEGNA STAMPA - "Il Centro" del 20/11/2006
RASSEGNA STAMPA - "Il Tempo" del 19/11/2006