Non c'è da sorprendersi che gli italiani abbiano scelto un capodanno all'insegna della sobrietà e del risparmio tenendo bene in considerazione gli enormi sacrifici ai quali saremo assoggettati con il 2012 appena iniziato.
RINCARI PER 2103 EURO A FAMIGLIA - Più che una scelta si è trattato in molti casi di una necessità se pensiamo che soltanto dai rincari di prezzi, tariffe e tasse locali già scattati dal 1° gennaio e, addirittura, come nel caso delle addizionali irpef, retroattivamente dal 2011, saranno sottratte dalle tasche delle famiglie italiane circa 2103 euro, ovvero quasi la metà di quanto mediamente si spende per la spesa alimentare in un anno in base ai dati Istat.
ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI, SUBITO GLI EFFETTI IN BUSTA PAGA - Tra le misure contenute nel Decreto Salva-Italia già visibili agli occhi dei contribuenti italiani e in modo particolare per lavoratori dipendenti e pensionati, vi sono gli aumenti delle addizionali irpef per regioni e comuni. Sostanzialmente si tratta di interventi sulle tassazione locale che comporteranno sensibili riduzioni su stipendi e pensioni e che serviranno, in qualche modo a compensare i tanti tagli di finanziamenti e di risorse effettuati dal governo negli ultimi anni nei confronti degli enti locali. Sulle addizionali regionali esiste una vera e propria giungla decisionale nel senso che ogni regione nell'ambito della propria autonomia e nei limiti fissati dalla legge nazionale, ha fissato aliquote e criteri di applicazione. Quello che tuttavia è certo è che gli effetti degli aumenti saranno retroattivi dal 2011 e, quindi operativi già dalla prima busta paga (o pensione) del 2012. I sostituti d’imposta infatti che erogano redditi di lavoro dipendente o pensione, dovranno tener conto degli aumenti delle aliquote recepiti negli ultimi giorni dell'anno da regioni e comuni, in sede di conguaglio di fine anno 2011, determinando l’ammontare dell’addizionale dovuta che dovrà essere trattenuta ratealmente nel 2012 a lavoratori dipendenti e pensionati.
IN ABRUZZO L'ADDIZIONALE REGIONALE PASSA DALL' 1,4% ALL 1,73% SENZA ALCUNA DISTINZIONE SUL REDDITO - Ancora una stangata per gli abruzzesi. L'aliquota dell'addizionale regionale, già di per sè più alta dal 2006 rispetto al resto d'Italia, sale all'1,73% senza alcuna distinzione tra le diverse fasce di reddito così come invece avviene per l'Irpef e così come invece hanno deciso di applicarla alcune regioni quali Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Umbria dove per l'appunto l'aliquota sale progressivamente al reddito conseguito nel pieno rispetto del principio costituzionale sulla progressività dell'imposta. Ecco come cambieranno le Addizionali regionali in Italia (detto che l'Abruzzo passa dall' 1,4% all'1,73%): Basilicata da 0,9% a 1,23% ~ Calabria da 1,4% a 2,03% ~ Campania da 1,7% a 2,03% ~ Emilia-Romagna da 1,1-1,4% (in base al reddito) a 1,23-1,73% (in base al reddito) ~ Friuli-Venezia Giulia da 0,9% a 1,23% ~ Lazio da 1,7% a 1,73% nel 2011 ~ Liguria da 0,9-1,4% (in base al reddito) a 1,23-1,73% (in base al reddito) ~ Lombardia da 0,9-1,4% (in base al reddito) a 1,23-1,73% (in base al reddito) ~ Marche da 0,9-1,4% (in base al reddito) a 1,23-1,73% (in base al reddito) ~ Molise da 1,7% a 2,03% ~ Piemonte da 0,9-1,4% (in base al reddito) a 1,23-1,73% (in base al reddito) ~ Puglia da 0,9% a 1,53-1,73% (in base al reddito) ~ Sardegna da 0,9% a 1,23% ~ Sicilia da 1,4% a 1,73% ~ Toscana da 0,9% a 1,23% ~ Umbria da 0,9-1,1 (in base al reddito) a 1,23-1,43% (in base al reddito) ~ Valle d’Aosta da 0,9% a 1,23% ~ Veneto da 0,9% a 1,23%.
I COMUNI ABRUZZESI RITOCCANO IRPEF E IMU (EX ICI) - In vista della reintroduzione dell'Ici sulla prima casa e delle altre misure fissate dal Decreto Salva-Italia, i comuni abruzzesi hanno approfittato degli ultimi consigli convocati a fine anno per ritoccare le aliquote relative all'irpef (addizionali) e Imu. CHIETI. - La Giunta guidata dal Sindaco Umberto Di Primio non si è ancora espressa ufficialmente, ma dalle prime indiscrezioni, il Comune teatino per quanto attiene l'Imu (ex ici) èsarebbe intenzionato ad applicare lo 0,4% sulla prima casa e lo 0,7% per la seconda abitazione. Il Comune di Chieti ha invece già ufficilamente decretato l’aumento dell’aliquota Irpef che dal 2012 passa, per tutti i redditi dichiarati, dallo 0,65% allo 0,8%, il massimo consentito dalla legge. PESCARA - La giunta Mascia si appresta a ritoccare alcune imposte che gravano sulle assicurazioni, sull’occupazione del suolo pubblico e sui permessi per alcuni servizi idrici.
A livello poi di imposte comunali, sarà reintrodotta l’Ici (imposta comunale sugli immobili), che per la prima casa si attesterà probabilmente al 4 per mille. La giunta Mascia, inoltre, pur non avendo annunciato nessun aumento, viste le difficoltà economiche e di gestione, potrebbe vedersi costretta ad aumentare l’addizionale comunale Irpef, oggi allo 0,49% e la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. TERAMO - La stangata che si abbatterà sulle spalle dei teramani nel 2012 sarà l’aumento dell’addizionale Irpef approvata dal Comune nelle scorse settimane. L’addizionale passerà dallo 0,5% allo 0,8% senza alcuna distinzione tra le diverse fasce di reddito. Per l'Imu sulle abitazioni, non ci sono ancora decisioni ufficiali. Le aliquote Ici deliberate nel 2011 erano 4,6% (prima casa) e 7% per le altre abitazioni. L'AQUILA. - Il comune guidato da Massimo Cialente non ha deliberato in materia di addizionale comunale pertanto dovrebbe essere confermata l'aliquota dello scorso anno(0,6%).
STANGATA SU ELETTRICITA' (+4,9%), GAS (+2,7%) E PEDAGGI AUTOSTRADALI (+3,1%) - A mezzanotte del primo gennaio sono scattati i primi aumenti delle tariffe. Il 4,9% per la luce, il 2,7 per il gas, il 3,1% per le autostrade. Una prima stangata, alla quale si sommeranno gli altri rincari già previsti per l'anno prossimo. Alla fine del 2012 nelle tasche di ogni famiglia italiana ci saranno, in media, oltre 2mila euro in meno, stima Federconsumatori. Ma quali sono le voci che peseranno di più sulle tasche degli italiani? Secondo le previsioni Istat, ogni famiglia dovrà affrontare una spesa del 7% in più per acquistare beni alimentari (392 euro), mentre muoversi in treno costerà 81 euro in più. Chi si sposta con i mezzi pubblici sarà costretto a pagare il 28-30% in più (48 euro), mentre per servizi bancari, mutui e bolli i costi cresceranno di 93 euro. I carburanti, il cui costo è in costante crescita 1, peseranno per 192 euro e altri 192 euro si dovranno pagare per i derivati del petrolio, plastica e prodotti per la casa. Crescono del 6% l'assicurazione auto (78 euro). Per quanto riguarda le autostrade, l'Istat prevede un rincaro del 3% (53 euro).
Nel dettaglio, gli aumenti autostradali arrivano fino ad un massimo del 14%, tra i più alti spiccano il +14,17% del Raccordo autostradale della Valle d'Aosta (Rav), il +12,93% delle Autovie Venete e il +11,75% della Sav (Autostrade Valdostane). Le tariffe di Strada dei Parchi subiscono un aumento dell'8,06%, mentre le Autostrade meridionali applicheranno una variazione pari allo 0,31%. Più salate le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, che, secondo Federconsumatori, aumentano nell'anno rispettivamente dell'11,12, 5-6 e 9-10%, facendo uscire dal portafoglio familiare 260 euro complessivi. Anche scaldarsi costerà di più (+12%, pari a 195 euro) e l'incremento dell'Iva sottrarrà dalle tasche altri 93 euro. Le ultime due stangate arrivano dalle addizionali regionali, che peseranno per altri 90 euro e dall'Imu prima casa, che preleverà ben 405 euro. Il totale risulta, appunto, di 2.103 euro.