I lavoratori in presidio della ex-wagon Lits hanno rifiutato l'accordo sottoscritto in Regione alle 22 di ieri notte. Ad annunciarlo sono le Segreterie Regionali di Cgil e Filt Lombardia. La trattativa aperta nella mattinata di venerdì - scrivono in una nota Cgil e Filt Lombardia - si è protratta fino al raggiungimento di un accordo ritenuto insoddisfacente dalla CGIL e dal FAST Ferrovie. Per queste ragioni i lavoratori in presidio permanente hanno deciso di proseguire nella mobilitazione e i tre lavoratori arrampicati sulla torre rimarranno fino a che non si aprirà una trattativa nazionale.
Il taglio dei treni che collegano il nord e il sud del paese - prosegue nella nota il sindacato - costituisce una riduzione dell'offerta di mobilità per i cittadini, in particolare lombardi che sono costretti già oggi ad utilizzare il mezzo privato oppure i pullman. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di impegnarsi formalmente presso il governo, con le parti sociali, per ripristinare questo servizio.
Non solo la Regione ha rifiutato questo impegno ma sottoscrivendo già oggi un accordo volto unicamente alla ricollocazione presta il fianco al gruppo FS costruendo un pretesto per non riaprire un confronto nazionale l'unico in grado di riconnettere il nord e il sud e risolvere i problemi occupazionali per tutti gli 800 lavoratori sul territorio nazionale. Questo consentirà per esempio, ad FS di continuare ad assegnare treni Italiani con materiale Italiano alla società Francese senza alcuna possibilità di discussione.
Apprezziamo lo sforzo della Regione -scrivono Cgil e Filt Lombardia - volto ad attenuare l'impatto occupazionale di scelte nazionali sia del Governo che del Gruppo FS. Abbiamo richiesto, inascoltati, che il processo di ricollocazione dei lavoratori avvenisse a seguito del ripristino almeno parziale del Servizio Nord-Sud, al fine di verificare la reale quantità di esuberi e non scaricare costi impropri sui cittadini lombardi.
Consideriamo la proposta di ricollocazione avanzata nel testo dell'accordo insoddisfacente e precaria.
1) I lavoratori saranno rioccupati nella stragrande maggioranza in aziende degli appalti ferroviari (pulizia e piccole manutenzioni) con una garanzia occupazionale legata alla durata dei contratti di appalto alcuni dei quali scadranno nei prossimi sei mesi.
2) È stata rifiutata ogni possibilità di condividere criteri oggettivi per la scelta del personale con evidenti rischi di discriminazioni per i lavoratori più deboli.
3) I 16 lavoratori della manutenzione che da cinque mesi non percepiscono alcun salario saranno ricollocati solo a partire dal mese di gennaio del 2013.
Riteniamo grave -concludono nella nota Cgil e Filt Lombardia - il comportamento del gruppo FS e di Trenord che accettano di sottoscrivere un accordo separato in assenza della CGIL. Sbagliata la scelta delle altre organizzazioni sindacali che hanno deciso di sottoscrivere un accordo che non tiene conto né dei servizi tagliati ai cittadini, né dell'impatto occupazionale nazionale, in assenza dell'accordo del sindacato maggiormente rappresentativo nel settore e senza alcun confronto con i lavoratori che questa notte hanno bocciato l'accordo decidendo di proseguire nella mobilitazione.