«La riconferma del Cda non è antitetica al progetto di fusione». Mette subito le mani avanti un raggiante Michele Russo nell'annunciare il rinnovo del mandato per altri tre anni che l'azionista unico, ovvero la Regione Abruzzo, ha inteso garantire al Cda della Gtm come a quello della Sangritana. Prima ancora che i giornalisti e l'opinione pubblica possano metabolizzare un simile provvedimento portato avanti in sordina la scorsa settimana e nel bel mezzo di un profondo sentimento di antipolitica che regna nel nostro paese, il Presidente comunicatore della Gtm si è affrettato a snocciolare i numeri (guarda caso entusiasmanti) raggiunti dalla società regionale di trasporto: Bilancio in utile per circa 2mila euro, patrimonio netto in aumento pari a 4,6 milioni di euro, riduzione dei costi del personale e diminuzione degli addetti che scendono da 378 a 362, dimunzione della vetustà dei mezzi scesa a 8 anni rispetto ai 13 del 2009 grazie ai nuovi 35 autobus a metano. Capitolo investimenti: installazione delle emettitrici di biglietti a bordo integrate con quelle dell’Arpa, potenziamento della flotta bus con altri due mezzi a metano da 18 metri e altri 6 mezzi medi, entrata in funzione presso le fermate di 70 paline informative intelligenti per finire con Filò, la metropolitana leggera che transiterà lungo la Strada Parco nei primi mesi del 2013.
RUSSO PARLA ANCHE DEI CONTENZIOSI, MA NON SVELA TUTTO.. - La Gtm - annuncia trionfante Michele Russo - ha provveduto anche alla riduzione dei contenziosi pregressi, passando dai 12 contenziosi ereditati nel 2009, all’unico contenzioso ancora in atto, con una spesa totale di 357 mila euro. Peccato che il neo confermato Presidente non si sia soffermato sullemotivazioni di questi contenziosi. Sarebbero emerse le vicissitutini e le conseguenze nefaste del cosiddetto Spoil System con le revoche anticipate dei mandati dei Cda, frutto di maggioranze politiche mutate quale conseguenza del risultato elettorale. Contenziosi di questo tipo hanno interessato, ad esempio, il Cda guidato dall'ex Presidente della Gtm Chiavaroli, attuale Consigliere regionale in forza al Pdl.
CGIL, ANCORA UN'INIZIATIVA CONTRO IL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DEL SETTORE - Abbiamo appreso, da notizie frammentate ed ancora incerte, - sostengono in una nota congiunta le segreterie regionali Cgil e Filt Abruzzo - del rinnovo in GTM e Sangritana dei Consigli di Amministrazione e dei Direttori Generali. Un rinnovo assolutamente non condivisibile nei tempi e nelle modalità, incomprensibile con il processo in corso di realizzazione dell’Azienda Unica del trasporto su gomma. Un progetto che l’Abruzzo aspetta da anni e che lo stesso Presidente Chiodi, all’indomani dell’approvazione della Legge regionale sulla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana, definiva come “progetto di riforma epocale”
Il buon senso avrebbe suggerito di affidare gli stessi incarichi in prorogazio e fino alla definizione del progetto di fusione, invece i rinnovi vengono fatti per tre anni. E’ del tutto evidente la sproporzione fra l’urgenza che i tempi della fusione impongono e l’ampiezza della durata dei nuovi incarichi che di per se costituiscono un disincentivo al rispetto dei tempi previsti. Non va sottaciuto che le persone interessate dal rinnovo sono le stesse che dovrebbero definire entro giugno il Progetto di Unificazione delle tre aziende e che alcuni di loro hanno in più occasioni etichettato il progetto di accorpamento delle aziende come “un’operazione solo demagogica che porterebbe all’aggravio di costi aggiuntivi “.
Ci appare quindi singolare e pericoloso determinare una situazione che rischia di costellare di incidenti il percorso verso la fusione, in una condizione, tra l’altro, di grande difficoltà economica delle imprese del settore e in presenza di una continua riduzione dei servizi di trasporto per i cittadini.
L’azienda unica nasce infatti con l’obiettivo di razionalizzare i costi di gestione evitando l’attuale moltiplicazione per tre delle strutture organizzative – gestionali e le relative sovrapposizioni.
C’è da chiedersi quali siano le reali motivazioni che hanno spinto il Presidente Chiodi, che ha presenziato personalmente le assemblee degli azionisti nelle stesse imprese, a rinnovi a così lunga scadenza e che mal si combinano con gli obiettivi contenuti nella Legge Regionale. Temiamo purtroppo che più che agli interessi dei cittadini abruzzesi le decisioni assunte rispondano come spesso accade ad esigenze di equilibri politici .