Il Presidente del Consiglio Comunale di Pescara Roberto De Camillis, accogliendo la richiesta di incontro urgente avanzata dalle Segreterie Provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa, Cisal e Ugl autoferro, ha convocato nella giornata di ieri i rappresentanti sindacali e i capigruppo consiliari della città adriatica. Oggetto dell'incontro è stato l'avviso esplorativo pubblicato dal Comune di Pescara lo scorso 6 luglio allo scopo di promuovere un'indagine conoscitiva di mercato ed acquisire contestualmente eventuali manifestazioni di interesse nell'esercizio del trasporto pubblico locale nella città di Pescara.
LE DUE IMPORTANTI NOVITA' SUL FRONTE LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - «Dalla nostra richiesta d'incontro risalente allo scorso 10 luglio sino ad oggi - hanno sostenuto Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa, Cisal e Ugl autoferro - sono accaduti due fatti nuovi che renderanno ancora più inutile l'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale di Pescara». Il riferimento è ovviamente innanzitutto alla sentenza della Corte Costituzionale che con una decisione ineccepibile e, se vogliamo anche prevedibile, ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.138 concernente la privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali. Una norma che come è noto, è stata varata dal precedente Governo, violando palesemente la volontà popolare scaturita dal referendum abrogativo dello scorso anno.
L'altro fatto nuovo che, ironia della sorte, si è materializzato lo stesso giorno in cui è stata diffusa la sentenza della Consulta, è l'ufficializzazione da parte dell'Assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra del documento istruttorio sui bacini territoriali per il servizio di trasporto pubblico locale in Abruzzo. Una proposta, sottoposta all'attenzione del tavolo permanente per la riforma del trasporto pubblico locale, in base alla quale l'Assessorato ai trasporti ha ufficializzato la proposta dei quattro bacini ottimali 1)Bacino delle aree interne e montane; 2)Bacino dell'area metropolitana costiera; 3)Bacino dell'Aquila; 4)Bacino della Comunità montana dell'alto Sangro
PERMANE COMUNQUE LA GRAVE ED INOPPORTUNA INIZIATIVA DEL COMUNE - Queste importanti novità che inficeranno ancora di più l'iniziativa del Sindaco Mascia e dell'Amministrazione da lui guidata, non giustificano in alcun modo un atto assolutamente grave ed inopportuno che i sindacati (e da quanto ci risulta anche gli stessi amministratori e consiglieri comunali) hanno appreso casualmente dagli organi di stampa.
GLI ASPETTI SOTTOVALUTATI DAL COMUNE DI PESCARA: AZIENDA UNICA E COMPETENZE SUI BACINI - I sindacati, entrando decisamente nel merito del provvedimento, non hanno potuto fare a meno di rammentare ai consiglieri presenti ed al Presidente De Camillis che la Regione ha avviato da tempo il processo di riforma del trasporto locale in Abruzzo che come è noto, verte sia sul progetto di razionalizzazione e unificazione delle tre aziende regionali di tpl su gomma (tra le quali c'è la stessa Gtm di Pescara che assicura tra l'altro il servizio urbano della città) che per l'individuazione dei bacini territoriali per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale.
Sul primo aspetto, - sottolinenano i sindacati - è doveroso ricordare che è stata approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale, nell'ambito della Finanziaria regionale 2012 e su proposta dell'assessore ai Trasporti Giandonato Morra, un'apposita norma di legge di riordino delle partecipazioni societarie in materia di trasporto pubblico. Il cosiddetto progetto di fusione predisposto dalle stesse delle tre aziende regionali ramo gomma (Arpa, Gtm e Sangritana), è stato presentato ufficialmente presentato alle parti sociali venerdì 13 luglio nel rispetto nei termini fissati dalla stessa norma e sarà quanto prima sottoposto all'approvazione da parte del Consiglio Regionale.
L'ISOLAMENTO ISTITUZIONALE DEL COMUNE E LE MANCATE RISPOSTE ALLE NOTE CORPOSE E MOTIVATE DELLA REGIONE - Ma è sul secondo aspetto, ovvero sui piani di bacino ottimali e sull'avviso esplorativo del Comune che le Segreterie Provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa, Cisal e Ugl autoferro hanno reclamato la massima chiarezza. Fermo restando - dicono i sindacati - che nessuno crederà mai alla favola che l'idea dell'avviso esplorativo sia stato il frutto di un'iniziativa individuale e personale intrapresa da un singolo dirigente del Comune, sarebbe opportuno che la politica o meglio chi governa direttamente la città fornisca le dovute spiegazioni rispetto a questa iniziativa assolutamente solitaria che sta comportando un isolamento istituzionale del Comune nei rapporti con la Regione e con l'Assessorato ai trasporti in modo specifico.
Non si capisce infatti - insistono le parti sociali - per quale motivo il Comune di Pescara abbia voluto insistere in questa direzione, pur avendo ufficialmente ricevuto due corpose e motivate note dalla Regione, inviate direttamente all'attenzione del Sindaco Mascia, con le quali sia la Direzione Regionale trasporti che lo stesso Assessore Giandonato Morra, invitavano l'amministrazione comunale, da un lato, a valutare l'immediata sospensione della procedura e, dall'altro, ad operare con fattiva e leale collaborazione insieme a tutti gli attori pubblici coinvolti per attuare il complesso processo di liberalizzazione del servizio.
LE "RAGIONI" DELLA REGIONE - La Regione Abruzzo, hanno precisato Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa, Cisal e Ugl autoferro, come ogni altra Regione italiana, ha la esclusiva competenza di individuare i bacini territoriali ottimali ed omogenei di traffico per lo svolgimento dei servizi pubblici locali, un compito che ogni Regione dovrebbe aver esercitato entro lo scorso 30 giugno. Un altro aspetto fondamentale è che la dimensione degli ambiti e dei bacini ottimali, secondo quanto stabilito dallo stesso art.3 bis del Decreto Legge 138/2011 deve essere non inferiore a quello provinciale. Sono ammesse eccezioni sempre da parte della Regione per bacini di dimensioni diverse da quelle provinciali, solo per comprovati e giustificati motivi e non a caso i Comuni (e non solo loro) sono stati invitati a formulare entro il 31 maggio 2012 le loro eventuali proposte.
Sorvolando sul fatto che il Comune di Pescara non ha ritenuto opportuno di dover rispondere alla convocazione di tutti i sindaci dei Comuni Capoluogo che l'Assessore aveva inteso promuovere proprio per confrontarsi nell'ambito dell'attuazione del processo di riforma del trasporto pubblico locale, la cosa tuttavia più inspiegabile della vicenda è che il Comune di Pescara non abbia formulato, contrariamente ai Comuni dell'Aquila, di Teramo, di Chieti, di Lanciano, di Vasto, della Comunità montana dell'Alto Sangro oltre che delle associazioni datoriali e delle Organizzazioni Sindacali, alcun tipo di proposta tesa alla definizione di un particolare bacino di traffico, salvo poi agire per proprio conto attraverso il famoso e a questo punto contestabile avviso esplorativo.
LE SOTTOVALUTATE QUESTIONI OCCUPAZIONALI - Oltre alle citate valutazioni di legittimità e di merito, vi sono altri aspetti non meno importanti della vicenda che hanno gettato nel panico e nello scompiglio i circa 400 lavoratori della Gtm e che invece sono stati incredibilmente sottovalutati dall'Amministrazione Mascia. Una reazione del tutto legittima legata al fatto che il settore del tpl non dispone, al momento, di una normativa contrattuale che salvaguardi e disciplini la clausola sociale nei casi di subentro di una nuova azienda nell'espletamento del servizio. Una clausola fondamentale, assente non solo dal contratto collettivo per il quale i lavoratori da circa 4 anni ne stanno invocando il diritto, ma assente anche da una Legge regionale che dovrebbe fissare le regole e i diritti occupazionali in caso di liberallzzazione del mercato.
In attesa di confrontarsi nuovamente con i Capigruppo consiliari, le Segreterie Provinciali Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal e Ugl autoferro hanno manifestato l'auspicio che si possa tornare ad un clima di fattiva collaborazione istituzionale non solo tra Comune e Organizzazioni Sindacali dei lavoratori dei trasporti ma anche con la stessa Regione Abruzzo che avrà il compito, è bene non dimenticarlo, di governare il processo di riforma e che pertanto necessita di un leale sostegno e non di una inutile e dannosa mania di protagonismo.