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Data: 26/04/2006
Settore:
Autostrade
AUTOSTRADE - Comunicato unitario su fusione con Abertis


 FILT-CGIL                    FIT-CISL                      UILTRASPORTI              SLA-CISAL        UGL-A.T.

 

 Roma 26 aprile 2006

  

         Gli organi di stampa di tutta Italia hanno dato notizia nella mattinata di sabato 22 aprile della decisione di Autostrade di fondersi con la Società spagnola Abertis.

 

         Quella stessa mattina le Segreterie nazionali e le delegazioni dei lavoratori erano state in trattativa sino alle tre del mattino col responsabile delle Risorse, Sviluppo e Qualità di Autostrade, sulle tematiche del piano aziendale senza che una sola parola di comunicazione fosse stata spesa col Sindacato.

 

         La fretta (che ora comprendiamo) per concludere sul piano industriale e la assoluta volontà di non dire nulla sulle questioni fondamentali per il futuro della azienda denotano con chiarezza come Autostrade intenda le relazioni col Sindacato: “Ti chiamo solo quando mi serve e non ne posso fare a meno e cerco altresì di nascondere quanto il più possibile di importante succeda in azienda”.

 

         Questo inaccettabile atteggiamento denota una sottovalutazione di fondo dei lavoratori e del Sindacato che non potrà che portare ad una fase di irrigidimento dei rapporti.

 

         Il merito di quanto emerge dalle notizie di stampa è assolutamente preoccupante per il futuro dell’impresa e per le condizioni dei lavoratori.

 

         Nonostante sia di dimensioni più grandi, Autostrade viene assorbita dall’impresa più piccola, Abertis, con una formula, quella del concambio con erogazione di un dividendo straordinario quantomeno singolare.

 

         L’obbiettivo fondamentale sembra principalmente quello di fare cassa, così come si è fatto nei bilanci degli ultimi anni.

 

         Per di più, attribuendo la Presidenza alla parte Abertis, si delinea nei fatti una maggioranza del CdA, formalmente paritario, che mette nelle mani spagnole il controllo dell’impresa che nasce dalla fusione, senza nessun patto parasociale di cui si conosca l’esistenza.

 

         La stessa collocazione fisica dell’impresa a Barcellona ne è la dimostrazione evidente.

         Il nuovo assetto proprietario quanto manterrà degli impegni assunti e dei patti sottoscritti?

         Che ripercussioni vi saranno per le attività trasferite ad Autostrade SpA e per i lavoratori che le esplicano?

 

         Allargando ancora l’orizzonte, quale sarà il futuro per tutte le società del Gruppo, prima tra tutte Aspi?

 

         Quale sarà il futuro del Piano di investimento, condotto sin qui in modo estremamente rallentato, e che prevede 11 miliardi di euro di nuove risorse da mettere a disposizione per i nuovi investimenti (molti più che in Spagna).

        

         Il nuovo gruppo dirigente avrà interesse a partecipare a tali investimenti con la sua quota rilevante o piuttosto cercherà di rallentare ulteriormente o di non compiere tali investimenti??       

 

         La totale proprietà di una concessionaria viene ceduta, mettendo un monopolio naturale, indispensabile per la sicurezza del Paese e per la fluidità dei cittadini e delle merci, nelle mani di un terzo.

 

         E’ indifferente che ciò avvenga senza la valutazione delle condizioni finanziarie e strutturali del soggetto terzo, senza la predisposizione e la valutazione di un piano industriale che garantisca investimenti e tariffe??

 

         Si tratta in sostanza di una manovra che, solleva forti dubbi anche perché volutamente calata in un periodo particolare del Paese quando non vi è di fatto un Governo in carica.

 

         Il Sindacato esprime forte dissenso nel metodo e grandi preoccupazioni nel merito per il futuro dell’Azienda e per il suo ruolo nella politica di rilancio delle infrastrutture nel nostro Paese, oltre che per la difesa della occupazione e delle condizioni dei lavoratori.

 

         Per queste motivazioni le Segreterie Nazionali hanno richiesto un urgente incontro al Presidente ed all’Amministratore Delegato di Autostrade SpA, dichiarando lo stato di agitazione del personale e preannunciando che in assenza di apertura immediata di un tavolo di confronto procederanno ad attivare tutte le iniziative di lotta necessarie a garantire l’integrità della azienda e difendere i diritti dei lavoratori.

 

         Resta inteso che sino al completo chiarimento sulla vicenda in questione le relazioni sindacali, a qualsiasi livello, sono sospese ed eventuali atti unilaterali aziendale saranno contrastate con iniziative di lotta.

 

 

LE SEGRETERIE NAZIONALI

      FILT-CGIL           FIT-CISL          UILTRASPORTI        SLA-CISAL            UGL-A.T.

(Michele AZZOLA) (Marino MASUCCI) (Paolo CARCASSI) (Roberto MORONI) (Marco BENVENUTO) 

 

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