Nei giorni 23, 25, 29 e 30 ottobre si è svolto il programma di incontri con Asstra e Anav per la ripresa del negoziato sul rinnovo del CCNL Trasporto Pubblico Locale nell’ambito del nuovo CCNL della Mobilità, secondo il calendario stabilito con le associazioni datoriali in occasione dell’incontro del 22 ottobre, convocato dalle stesse a seguito dell’invito del 15 ottobre proposto alle parti dalla Commissione di Garanzia Legge 146/90.
Nel corso degli incontri, la delegazione datoriale ha illustrato una ipotesi di intervento su tre gruppi di tematiche contrattuali, con un evidente peggioramento per i lavoratori di tutte le normative in esse contenute, in una pura logica di recupero di risorse di cui solo una parte sarebbe, secondo Asstra e Anav, da destinare all’integrale autofinanziamento del rinnovo contrattuale.
Il primo gruppo comprende: orario di lavoro, ferie, malattia/infortunio non sul lavoro, ampliamento dei contratti di lavoro atipici e potenziamento della flessibilità in entrata. Il secondo gruppo riguarda: indennità di trasferta e diaria ridotta, aumenti periodici di anzianità. Il terzo gruppo, infine, tratta: permessi ex legge 104/92,risarcimento danni,patente di guida- CQC,inidonei, contratti flessibili,fondo di solidarietà.
Malgrado risulti assolutamente improponibile il rinnovo in autofinanziamento di un CCNL - anche considerando il fatto che il CCNL in questione è scaduto da cinque anni e che le controparti non hanno intenzione di considerare alcun effetto economico pregresso - la delegazione sindacale ha responsabilmente completato il ciclo di incontri programmato il 22 ottobre e proposto la prosecuzione del confronto.
Asstra e Anav hanno respinto tale proposta e dichiarata l’interruzione di questa nuova fase di trattativa.
Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal tornano a ribadire l’assoluta necessità di collocare il negoziato per il rinnovo contrattuale nell’ambito di un confronto in sede istituzionale che affronti contestualmente, come elementi di un’unica vertenza, anche il tema del riassetto industriale del settore e delle relative risorse finanziarie.
Questa vertenza ha urgente bisogno di un’altra sede di confronto, di cui il Governo deve rapidamente farsi promotore per evitare i pesanti disagi per la cittadinanza che, inevitabilmente, saranno determinati dallo sciopero e dalla manifestazione del 16 novembre e per dare finalmente alla vertenza una concreta possibilità di avanzamento e conclusione positiva.