La segreteria della Cgil esprime 'fiducia sostegno e apprezzamento per il lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine impegnate a sventare un tentativo di ricostruzione di una rete terroristica'. E annuncia che 'ha gia' provveduto alla sospensione cautelativa di quanti risultano iscritti all'organizzazione'. Questo il comunicato ufficiale diramato da Corso d'Italia in seguito all'arresto di 15 persone, oggi, nel corso di un blitz antiterrorismo nel Nord Italia. Gli arrestati sarebbero accusati di far parte di un progetto che avrebbe tentato di rilanciare le Brigate Rosse che facevano parte della cosiddetta 'seconda posizione. I reati contestati sono di associazione sovversiva e banda armata ed altri delitti connessi.
'Colpisce - prosegue la nota della Cgil - la dimensione delle persone e dei territori coinvolti, la presenza di lavoratori e di delegati sindacali e anche la loro eta'. Tutto questo vuol dire che la lotta al terrorismo, alle sue propaggini e ramificazioni va continuata con la massima energia e determinazione anche sul fronte sociale, com'e' stato in tutti questi anni, con l'iniziativa e la mobilitazione di tutto il movimento sindacale', si legge in una nota della Cgil, che sottolinea come 'seguira' l'evoluzione del quadro degli accertamenti e responsabilita' che gia' ora si presenta gravissimo'.
Le persone arrestate sono 15, di cui sette iscritte alla Cgil. Alla Fiom risultano iscritti i padovani Alessandro e Massimiliano Toschi, Davide Bortolato e Andrea Scantamburlo, alla Filcem il torinese Vincenzo Sisi, alla Filt la padovana (da alcuni mesi a Milano) Amarilli Caprio, mentre il padovano Valentino Rossin è della Slc. All'interno del sindacato nessuno ha incarichi dirigenziali di rilievo. Ma Bortolato e Toschi sono tra i cento membri del consiglio direttivo della Fiom padovana, in veste di delegati aziendali della Cgil. Il medesimo incarico è ricoperto a Torino da Vincenzo Sisi.
La maxioperazione della Polizia ha impegnato le questure di Milano, Padova, Torino e Trieste, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Nel corso dell'operazione sono state eseguite, in varie citta' italiane, oltre 80 perquisizioni, estese anche al Centro Popolare Occupato 'Gramigna', alla sede dei Comitati Proletari per il Comunismo di Padova, al Centro Proletario 'Ilic' e al Centro 'La Fucina' di Sesto San Giovanni. L'indagine, avviata dalla Digos di Milano dall'agosto del 2004, in seguito al rinvenimento, in una cantina, di documentazione di natura eversiva e di materiale riconducibile ad attivita' illegali (passamontagna, attrezzatura tecnica per fiamma ossidrica, timer ed altra strumentazione elettronica), e' stata diretta dalla pm di Milano Ilda Boccassini.
Tra gli obiettivi del gruppo c'erano l'economista Pietro Ichino, una delle abitazioni di Silvio Berlusconi a Milano, la sede dell'Eni a San Donato (Milano), le sedi Mediaset e Sky a Cologno Monzese, la redazione del quotidiano 'Libero' che sarebbe stata colpita prima di Pasqua, e gli ex dirigenti della Breda, secondo quanto ha ricostruito la stessa Boccassini.
La CGIL del Veneto e di Padova, in merito alle indagini della Procura di Milano che hanno coinvolto alcuni loro iscritti, hanno sospeso in via cautelativa l'iscrizione dei soggetti implicati nell'indagine in corso, in attesa che la Magistratura accerti la responsabilità soggettiva. E' quanto comunicano le segreterie Cgil del Veneto e di Padova A questo proposito la CGIL sottolinea che "in tutta la sua storia ha non solo contrastato ogni forma di violenza ma si è battuta per difendere la democrazia e la legalità repubblicana. I suoi dirigenti e militanti - si legge sempre nella nota delle segreterie venete - hanno pagato anche con la vita il tenace contrasto contro il terrorismo e la violenza di qualsiasi natura". La CGIL conferma la sua fiducia nell'azione della Magistratura e delle Forze dell'ordine e invita tutti i suoi militanti ad una vasta azione di vigilanza perché sia isolata e contrastata ogni forma di violenza e di illegalità. (Tratto da "Rassegna on line")
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