La Cgil ha nel suo dna l'antiterrorismo e non ha bisogno di apprenderlo da nessuno. Lo ha precisato Guglielmo Epifani nel corso della manifestazione organizzata da Cgil Cisl e Uil a Bastia Umbra contro le morti sul lavoro e per una svolta in tema di sicurezza e salute. Tutti e tre i leader delle confederazioni hanno fatto il punto sulla strategia anti Br, su come fermare insieme questi rigurgiti di antistato alla luce delle indagini che hanno portato all'arresto, nel Norditalia, di decine di militanti delle nuove Br, alcuni dei quali purtroppo con la tessera del sindacato. Le parole più dure, durante la manifestazione umbra, sono state quelle di Guglielmo Epifani. 'Terrorismo e sindacato - ha scandito il leader della Cgil - sono tra di loro avversari inconciliabili, come inconciliabile è il rispetto della vita con chi vuole seminare morte. E come lo è la democrazia e chi lotta alla luce del sole rispetto a chi in clandestinità vuole sabotare e colpire'. 'Il terrorismo ha rialzato la testa - ha proseguito Epifani -, voglio ringraziare la Procura e le forze dell'ordine per aver svelato la trama che poteva costare altri lutti. Per la prima volta siamo stati capaci di prevenire'. Il leader della Cgil ha rivolto poi un appello 'ad andare fino in fondo. Non ci meritiamo di essere l'unico paese in Europa dove questo fenomeno non è stato debellato del tutto'. Ma poi ha ricordato che 'sul terreno della lotta al terrorismo il sindacato non può ricevere lezioni da nessuno. Vinceremo anche questa battaglia grazie alla forza delle nostre idee'. 'Saremo inflessibili - ha promesso Epifani - , sapremo separare le mele marce, isolarle e cacciarle. Ma non si scambi il buono che c'è con il marcio che sappiamo riconoscere'. 'Cgil, Cisl e Uil sapranno dare una risposta unitaria, come è stato fatto negli anni settanta e ottanta dopo la morte di Massimo D'Antona, Marco Biagi, Ezio Tarantelli e di tutte le vittime del terrorismo cui rivolgiamo la nostra memoria'. Ha poi aggiunto: 'Noi vinceremo ancora una volta questa battaglia. Le nostre idee sono più forti di quelle di ogni terrorista'. Infine, una critica rivolta a quanti si dichiarano pacifisti mentre in realtà tramano contro lo Stato, la democrazia e il sindacato: 'Non siamo di giorno pacifisti e poi di notte nascondiamo armi e arsenali, non ci piace il linguaggio di chi dice una cosa e poi ne fa un'altra'.
Per Luigi Angeletti il terrorismo e' come "un virus che non
si e' riusciti a debellare". Un'infezione di lungo corso sempre pronta a riesplodere, anche quando ormai si vive ad anni luce di distanza dall'epoca in cui iniziò a manifestarsi. "Il terrorismo in Italia - ha detto il segretario generale della Uil - e' un fatto endemico, come
un virus che non siamo riusciti a debellare dall'organismo e
che ogni tanto riemerge piu' o meno virulento. Questo e' il vero problema politico del nostro paese: non e' un problema del sindacato ma della societa' italiana".
Sul tema si e' espresso anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, secondo il quale il problema del terrorismo va ricondotto ad una sbagliata considerazione dell'antagonismo politico. "Talvolta l'antagonismo - ha detto - si presta alle mire di taluni che ritengono che attraverso la violenza o la morte si possa risolvere un problema; come sindacato abbiamo un compito molto importante, ed ecco perche' stiamo programmando assemblee anche nelle citta' calde. Ma riteniamo che la politica deve smetterla di contrapporsi anche verbalmente, distruggendo ogni opinione dell'avversario". Per Bonanni "se la democrazia zoppica perche' i canali della partecipazione sono ostruiti, cio' avvantaggia coloro che ritengono di usare questi sistemi per far valere le loro opinioni".
Tra le iniziative decise dai sindacati è prevista una manifestazione a Padova per il 26 febbraio. Una manifestazione si terrà anche a Milano, il 22, come ha annunciato oggi il segretario della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati, invitando tutte le forze politiche di centrodestra e di centrosinistra e le istituzioni locali. A Torino, invece, si terrà una manifestazione unitaria già il 21. E in concomitanza la Ergom - fabbrica dove lavorava Vincenzo Sisi, l'operaio arrestato per ordine della magistratura - si fermerà per otto ore di sciopero proclamate dall' assemblea dei lavoratori della Ergom contro il terrorismo. Oggi nello stabilimento di Borgaro torinese, sede centrale della Ergom, la Filcem Cgil ha organizzato due assemblee (una per ogni turno di lavoro). ''Abbiamo alzato il livello di guardia - ha detto Renzo Maso, segretario torinese della Filcem Cgil - se si scopriranno altre contiguita' il sindacato non avra' tentennamenti. Sisi ha fatto una scelta individuale e scellerata''.
(tratto da "Rassegna Online")
RASSEGNA STAMPA - "Quotidiano nazionale"