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Data: 12/03/2013
Settore:
Politica regionale
AZIENDA UNICA E RIFORMA DEL TPL IN ABRUZZO: VUOI VEDERE CHE E' LA VOLTA BUONA? - Si parte con la fusione per incorporazione di Arpa e Gtm ma Chiodi e Morra assicurano: «Entro la fine della legislatura entrerà anche Sangritana» - Preleva contratti di servizio delle tre aziende - Speciale multimedia (RAITGR) - Rassegna stampa

Lunedì scorso a L'Aquila, forse per la prima volta, abbiamo avuto l’impressione che si voglia fare realmente sul serio sulla riforma del trasporto locale in Abruzzo e sull'accorpamento delle tre aziende pubbliche. Già la presenza del Governatore Chiodi, contrariamente alle previsioni che lo davano latitante, ha suscitato tra le delegazioni sindacali e aziendali presenti al Palazzo di vetro della Regione a L’Aquila, reazioni e riflessioni positive. Il Presidente Chiodi, assistito ovviamente dall'Assessore Morra e dai dirigenti regionali Mannetti e Picardi, davanti ai Presidenti e Direttori Generali delle tre aziende Arpa, Gtm e Sangritana, ha preventivamente illustrato la proposta e gli intendimenti della Regione rispetto al riordino delle imprese di trasporto di proprietà della Regione, indicando il seguente percorso: Fusione delle tre aziende entro la fine della legislatura attraverso due diversi step temporali.

SI PARTE CON LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE TRA ARPA E GTM MA ENTRO L'ANNO SARA' INGLOBATA ANCHE LA SANGRITANA - La fusione in due fasi (Fusione per incorporazione Arpa/Gtm e in un secondo momento l'aggregazione del ferro/gomma Sangritana) è stata motivata dal Presidente della Giunta per una serie di ragioni. La prima di esse è che la fusione Arpa/Gtm è per ovvie ragioni di più semplice e rapida realizzazione. Il trasporto ferroviario della Sangritana implica alcune problematiche di natura diversa e che attengono sia l’aspetto finanziario che le questioni legate ai rapporti con soggetti terzi (leggi Trenitalia) e che necessitano pertanto di ulteriori approfondimenti. Basti pensare alle polemiche di questi giorni sull’alta velocità e sul trattamento che Trenitalia ha riservato alla nostra Regione (leggi l'articolo) e che potrebbe determinare sviluppi anche nella scelta e nell’individuazione del gestore ferroviario principale per il trasporto regionale il cui contratto di servizio, come è noto, scade nel 2014. Oggi per la cronaca Morra incontrerà i vertici di Trenitalia.
Ma tornando alle motivazioni dei due diversi step, vi è anche la necessità da parte della Regione di conoscere meglio l’evoluzione del quadro nazionale nonché i contenuti del Dpcm che inevitabilmente potranno incidere sui processi di aggregazione rendendo l’operazione più delicata in presenza di un’azienda su ferro.

CHIODI ASSICURA TEMPI BREVISSIMI E SI SBILANCIA: 4 MESI PER IL PRIMO STEP E ALTRI DUE MESI PER LA SECONDA FASE - I tempi dell’intera operazione (primo e secondo step) saranno, secondo le rassicurazioni di Chiodi, brevissimi. La prima fase, facendo leva su una fusione per incorporazione e che quindi non prevederà la costituzione di un'azienda ex novo ma il semplice assorbimento di una delle due, determinerà notevoli vantaggi sia sui costi dell’operazione ma anche sugli stessi tempi di realizzazione. Orientativamente sono stati ipotizzati 4 mesi per il primo step ed ulteriori 2 mesi per il secondo step. Quindi complessivamente 6 mesi dall’atto formale di fusione che presumibilmente potrebbe essere sottoscritto entro giugno 2013 il che significa completare tutta l’operazione entro la fine dell’anno ovvero prima di tornare alle urne per il voto regionale. Il Presidente Chiodi ha comunque ribadito in più di una circostanza che “Nessuno vuole mettere a rischio l'avviamento di Sangritana” e che da parte della Regione vi l’assoluta intenzione di includere nella costituenda azienda unica la società Sangritana con l’intero comparto gomma/ferro.

SARA' COMUNQUE NECESSARIO UN NUOVO PASSAGGIO IN CONSIGLIO REGIONALE - Chiodi si appresta a varare un progetto che pur onorando l'obiettivo finale della fusione delle tre aziende pubbliche, è tuttavia sostanzialmente diverso, almeno nella fase iniziale, da quello approvato nella Legge Finanziaria Regionale 1/2012 e che prevede invece la fusione di Arpa, Gtm e ramo gomma della Sangritana. Questo significa che sarà obbligatorio un passaggio in Consiglio Regionale che recepisca tali modifiche. Un'operazione che comunque potrà avvenire in tempi celeri e con la probabile condivisione, almeno è auspicabile, di una buona parte del Consiglio Regionale (opposizione compresa), anche in considerazione del probabile e non sottovalutabile avallo delle forze sociali che si concretizzerà con la sottoscrizione del “patto per i trasporti” da parte delle Organizzazioni Sindacali di settore ma anche delle stesse Confederazioni.

DAI SINDACATI SOSTANZIALI APPREZZAMENTI CON QUALCHE DISTINGUO - Il giudizio sindacale è stato sostanzialmente positivo seppur con alcuni distinguo peraltro reso pubblico attraverso gli organi di stampa (leggi l'articolo). E' evidente che l'obiettivo comune delle Organizzazioni Sindacali era e resta quello di aggregare le tre aziende pubbliche, uniformandole anche dal punto di vista delle risorse derivanti dai contributi chilometrici la cui attuale difformità determina, al momento, disequilibri economici non di poco conto e sicuramente non più tollerabili. Sarà altresì necessario cancellare da subito alcuni comportamenti poco consoni da parte di qualche azienda che soprattutto nella retribuzione del personale, adotta soluzioni a dir poco inconcepibili. Il riferimento è, ad esempio, agli straordinari forfetizzati e alle facili indennità di reperibilità riconosciute al personale impiegatizio che, secondo la stessa Regione (ma è noto anche alle stesse forze sindacali) è il settore dove potrebbero registrarsi i presunti esuberi.

Rispetto poi alle altre tematiche oggetto del confronto e facenti parte integrante del cosiddetto “Patto per i trasporti” è emerso che, al momento, le aziende private non faranno parte del tavolo di trattativa sull’azienda unica e che di consorzio con le imprese private, eventualmente, se ne parlerà dopo la nascita dell’azienda unica. Confermata dalla Regione sia l’impegno per promuovere un nuovo sistema tariffario valido sull’intero territorio regionale che l’intenzione a voler perseguire la fattibilità della proroga delle attuali concessioni fino al 2019, cosa che eviterebbe il ricorso alle gare. Su questo tema, ci permettiamo di esprimere qualche perplessità visto il quadro politico/normativo che si andrà a delineare per il prossimo futuro.

Sulla produttività il Presidente ha cercato di insistere sul tema ma i sindacati hanno messo in risalto sia l’accordo già siglato con l’Assessore Morra che i recenti risultati resi pubblici, ad esempio, in un recente verbale del Cda Arpa in cui si evidenzia una forte contrazione degli organici e un contestuale abbattimento dell’incidenza del corso del personale sui bilanci aziendali.

Tutto bene quindi ? Non proprio. Ci sono anche due noti dolenti: la prima riguarda la Società Sistema con la Regione e con lo stesso Chiodi che hanno ribadito al tavolo la linea privatistica che Arpa intende perseguire e che è stata dettagliata nell’ultimo verbale del Cda Arpa. Il secondo aspetto negativo riguarda l’accordo del 2004 e la relativa delibera di Giunta sugli ormai famosi 25€ e che Chiodi, al momento, ha deciso di non rifinanziare.




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