E' davvero incredibile dover riscontrare la facilità con la quale si riesce ad aggirare ed eludere la Legge italiana rendendo nulli i provvedimenti decisi dal Legislatore ovvero da coloro che dovrebbero rappresentare le istanze e la volontà dei cittadini.
QUESTI I FATTI DI UNA DELLE TANTE LEGGI REGIONALI DISATTESE - Gennaio 2011: La Regione Abruzzo (nella foto il Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano), nell'ambito dell'ormai cronica crisi che investe il settore del trasporto pubblico locale frutto anche degli ingenti tagli adottati dall'allora governo in carica, decide misure drastiche ed urgenti di contenimento della spesa prevista per il settore, attuando una riduzione del 10 per cento dell'ammontare complessivo delle risorse e quindi dei servizi espletati dalle aziende di trasporto pubbliche e private. La stessa Legge tuttavia intervenne anche sul fronte delle entrate prevedendo un aumento e un riallineamento delle tariffe di biglietti ed abbonamenti.
TAGLI EQUAMENTE DISTRIBUITI ... ALMENO SULLA CARTA - Inoltre nel tentativo di non far ricadere (come avviene usualmente) esclusivamente sui cittadini/utenti e sui lavoratori dei trasporti, gli effetti inesorabili dei tagli al settore, il Consiglio Regionale decise all'unanimità (fatto assai raro) di intervenire sugli ingenti redditi dei numerosi direttori e dirigenti presenti nelle aziende di trasporto locale di proprietà della Regione Abruzzo (Arpa, Gtm e Sangritana), tagliando per il triennio 2011 - 2013 il 5% dei trattamenti economici complessivi - percepiti da direttori e dirigenti - per la parte eccedente i 90mila euro annui e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro annui.
Un intervento assolutamente condivisibile, apprezzato anche dalle stesse Organizzazioni Sindacali e che lo stesso Assessore Regionale ai trasporti Giandonato Morra nel presentarlo alla stampa, lo salutò con soddisfazione arrivando ad affermare testualmente «Se si chiedono sacrifici ai cittadini, è giusto che tutti facciano la loro parte» (Leggi l'articolo - Il Messaggero del 5/1/2011)
USCITA LA LEGGE, SCOPERTO L'INGANNO - Peccato che gli stessi dirigenti delle aziende di trasporto interessate al provvedimento (senza peraltro nemmeno informare la Regione Abruzzo), abbiano autonomamente e con la complicità dei rispettivi Consigli di amministrazione, eluso completamente gli effetti della Legge Regionale 1/2011. Prendendo infatti spunto da una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità di una Legge nazionale analoga avente la stessa finalità ma che evidentemente non riguarda specificatamente la Legge Regionale 1/2011, si sono sostanzialmente riappropriati dei tagli loro inflitti e per lo più con effetto retroattivo!!!!
La Filt Cgil Abruzzo nello stigmatizzare tale assurda vicenda, intende andare comunque a fondo su una tipica storia italiana di malgoverno che va a premiare sempre i più furbi, penalizzando i più deboli. Il sindacato regionale della Cgil trasporti provvederà da subito infatti, ad informare immediatamente tutti i gruppi consiliari della Regione Abruzzo che pur avendo votato all'unanimità un provvedimento, sono stati di fatto scavalcati e smentiti a loro totale insaputa.