Ci stava provando incessamente almeno da un anno il Presidente di Arpa Cirulli (nella foto) e quando è sopravvenuto il Decreto 95/2012 che, con l'articolo 4 sembrava offrire ulteriori elementi giuridici oltre a quelli già noti di natura economica/finanziaria per portare a segno il progetto di disfarsi della "zavorra Sistema", deve aver pensato che era cosa fatta tanto da dichiare senza mezzi temini che, avendo il supporto dell'obbligo di Legge non lo avrebbe fermato più nessuno, nemmeno il Presidente Chiodi ovvero colui che ha nominato sia lo stesso Cirulli alla guida di Arpa ma anche lo stesso Gambacorta alla guida di Sistema.
Non ha voluto attendere nemmeno il parere autorevole della Corte dei Conti, alla quale peraltro si era rivolta la stessa Regione Abruzzo vista l'impossibilità a trovare una via di uscita rispetto alla corretta interpretazione della norma. Prima ancora che nello scorso Aprile, venisse reso noto il parere della Corte dei Conti de L'Aquila, aveva già deciso (da solo o con la complicità della Regione?) la propria "exit stretegy"che evidentemente non poteva basarsi sulla poco spendibile e credibile questione economica/finanziaria in cui verteva e verte la società Sistema. La sola motivazione economica, infatti, si sarebbe potuta trasformare, senza alcun dubbio, per la stessa Arpa e quindi per il Presidente Cirulli, in un pericoloso boomerang alla luce del ruolo ricoperto dalla società di trasporto regionale che è il socio di maggioranza di una società che espleta servizi molto importanti per l'economia e per l'immagine della stessa Arpa e che non possono essere pertanto ignorati e sottovalutati.
Via dunque al bando per la dismissione delle quote azionarie possedute da Arpa. Poco importa se un sempre più inascoltato Assessore Morra, aveva provato timidamente a disporre un congelamento di tutte le iniziative concernenti la vicenda Sistema fino all'acquisizione del parere della Corte dei Conti. Il bando è quindi arrivato in scadenza, sembrerebbero che vi siano imprese che abbiano presentato offerte ma il dubbio è rimasto e lo ha affermato in maniera inequivocabile Gino Milano, Presidente della Commissione di vigilanza del Consiglio Regionale che dietro richiesta avanzata dalle Organizzazioni Sindacali, ha provveduto ad ascolatre tutti i soggetti interessati. «Sussistino numerose perplessità e dubbi in ordine alle interpretazioni dell'Arpa» - ha dichiarato sostanzialmente il Presidente Milano, scrivendo una nota ufficiale all'Assessore Morra, con la quale invita l'esponente del Governo regionale, a convocare un apposito tavolo tecnico/politico di chiarimento in ordine alla corretta applicazione dell'articolo 4 del D.L. 95/2012.
Evidentemente Il Presidente Cirulli non ha convinto la Commissione ma solo se stesso.