In data 17 giugno c.a. si è svolto l’incontro, previsto dalla Legge 223/91, con l’Azienda per discutere degli 854 esuberi dichiarati con la procedura di licenziamento collettivo, inviata il 10 giugno scorso. Tutta la prima parte dell’incontro è stata spesa dall’azienda per chiarire i motivi della scelta dura e unilaterale, motivi che si riassumono soltanto in un unico intento di pareggiare i conti e di risparmiare sui “costi fissi”. In sostanza numeri e sottrazioni, non una sola volta si è parlato di lavoratori come risorse, lavoratori con lunghe anzianità e professionalità acquisite. L’Azienda ha dichiarato di fare questa scelta per salvare TNT, affermazione che, dal punto di vista sindacale, è errata per almeno due motivi sostanziali:
1) la scelta industriale presentata inadeguata che non salverà bensì affosserà l’azienda;
2) la TNT sono i lavoratori che ne fanno parte e se si eliminano quelli rimane il nulla.
La gravità di quanto annunciato sta tutta dentro le parole dell’Amministratore Delegato, che se da una parte si dichiara propenso a percorsi di insourcing di alcune attività svolte in passato all’esterno, attività legate alla mansione di driver o di facchino, quindi di livelli contrattuali medio bassi, dall’altra si annuncia un percorso di outsourcing transfrontaliero, il già noto “Deliver”, che si propone di esternalizzare in un periodo che va dai 3 ai 5 anni tutta l’attività di Back Office amministrativo, Data Entry e altre attività delocalizzabili non specificatamente precisate, ma sulle quali si possono senz’altro fare ipotesi concrete: customer service? Dogana? Fatturazione?
Il Core Business dell’Azienda, le mansioni di livello contrattuale medio alto. Inoltre la dichiarazione, fatta dall’TNT, di decentrare la gestione aziendali a livello periferico dimostra la volontà di destrutturare completamente l’attuale assetto di TNT. In Italia gli arti, altrove la testa (head office)?
Le Segreterie Nazionali Unitarie congiuntamente con la delegazione sindacale hanno richiesto all’azienda il ritiro della procedura di licenziamento e la presentazione di un piano industriale, che parli seriamente di risanamento e rilancio sul mercato dell’azienda, un piano industriale che salvaguardi l’occupazione complessiva, risorsa e non mero costo di questa Azienda.
Riscontrando l’indisponibilità della TNT al ritiro della procedura le Segreteria Nazionali dichiarano con la presente lo sciopero nazionale di tutto il personale dipendente della TNT per il giorno 28 Giugno per l’intera giornata lavorativa e/o turno di lavoro dalle ore 00.00 alle ore 24.00 e per tutte le attività svolte dall’Azienda.
Le Segreterie Nazionali comunicano, inoltre, che vista la gravità della situazione occupazionale, la dichiarazione di una seconda giornata è proclamata per il 2 luglio p.v. con le stesse modalità di cui sopra.
Contestualmente si proclamano due ore di assemblea per reparto e/o turno per i giorni mercoledì 19 giugno p.v. e venerdì 21 giugno p.v. con le seguenti modalità:
Reparto Customer Service per il personale am ore 10-12 - Per il personale pm ore 15-17
Reparto Operativo e HUB per il personale am ore 11-13 - per il personale pm ore 14-16
Altri reparti/uffici per il personale am ore 10-12 Per il personale pm ore 15-17
La presente comunicazione ai lavoratori viene inoltrata contestualmente all’azienda e vale come richiesta locali. Invitiamo tutti i lavoratori TNT a partecipare attivamente alle iniziative di protesta e mobilitazione la Filt Cgil, la Fit Cisl e la Uiltrasporti hanno bisogno di VOI per difendere il Vostro posto di lavoro, oggi e per gli anni a venire.