L'allarme rosso sulla situazione economica/finanziaria di Arpa ovvero della società regionale che, secondo le intenzioni del Presidente Chiodi dovrebbe incarnare il ruolo dell'impresa incorporante per la futura azienda unica, e' scattato circa un mese fa ed ha avuto come riflesso immediato il ritardo di qualche giorno nel pagamento delle retribuzioni ai circa mille dipendenti. Un semplice ritardo certo, ma che nelle forze sindacali e tra gli stessi lavoratori, e' stato sufficiente per rappresentare un chiaro campanello d'allarme e soprattutto per evocare, soprattutto per chi opera alle dipendenze dell'azienda da piu' di qualche anno, vicende drammatiche già vissute e che non si vorrebbero ripercorrere.
OLTRE 9 MILIONI DI PERDITE SOLO NEGLI ULTIMI DUE ANNI: IMPOSSIBILE MANTENERE IL RISERBO - Nonostante il riserbo che si sarebbe voluto dare alla vicenda, e' stato proprio il ritardo degli stipendi a rendere esplicite le ragioni di una evidente e preoccupante fase di difficolta' in cui versa Arpa spa, confermata peraltro dal risultato poco lusinghiero conseguito con il bilancio 2012 approvato venerdì scorso alla presenza dell'Assessore regionale Giandonato Morra. Una perdita di esercizio di oltre 5 milioni di euro che aggiunti ai 4 milioni del 2011, avrebbero fatto "saltare", in un contesto diverso, amministratori, dirigenti e revisori di qualsiasi azienda. Invece il Presidente Cirulli e il suo staff continuano ad essere saldamente al loro posto forti di una nomina regionale e di un sostegno politico che a loro tutto perdona, comprese alcune operazioni azzardate e pericolose e, a dir poco incomprensibili, come il forte indebitamento derivante dall'acquisto degli autobus o la recente acquisizione del nuovo deposito di Sulmona.
SUI CREDITI ARPA È' IN CORSO UN ABILE GIOCO DELLE PARTI TRA REGIONE E AZIENDA - Le difficoltà economiche sono evidenti eppure azienda e regione, con un abile gioco delle parti, continuano a scambiarsi complimenti e apprezzamenti a vicenda. Poco importa che i livelli occupazionali e le retribuzioni del personale siano a rischio. Tanto quei crediti (dovrebbero attestarsi sui 25 milioni di euro) sono sempre li a fare bella figura nel bilancio di Arpa e prima o poi la Regione Abruzzo si degnerà a riconoscerli...
INTANTO SPRECHI E INEFFICIENZE NON SI PLACANO - Nel frattempo il presidente Cirulli continua ad ignorare, senza ragioni plausibili, le segnalazioni sindacali attinenti criticità e sprechi frutto di inefficienze e provvedimenti aziendali.
L'ultima anomalia segnalata in ordine di tempo, si riferisce alla nota inoltrata dalle RR.SS.AA. di Chieti con la quale si chiedeva al Presidente di intervenire al fine di ripristinare norme e comportamenti per la corretta gestione del personale. In particolare le rsa chiedevano di utilizzare correttamente un lavoratore della sede di Chieti, già inidoneo temporaneamente all'attività di guida, nello svolgimento della mansione di operatore di esercizio, essendo lo stesso dipendente riconosciuto idoneo alla guida con contestuale ripristino del livello parametrale.
Nell'evidenziare - si legge in un documento trasmesso dalla Filt Cgil Abruzzo sia allo stesso Presidente Arpa che all'Assessore regionale ai trasporti - che la suddetta nota le è stata inviata alle ore 12,00 di venerdì 5 luglio u.s., è opportuno far emergere che pochissime ore dopo e comunque nella stessa giornata, è stato formalizzato l' O.D.S. n.199 con il quale non è difficile constatare come l'azienda abbia voluto normalizzare una situazione di grave irregolarità determinando, tra l'altro, comportamenti discriminatori tra il personale con evidenti ricadute economiche per l'impresa.
Rispetto ad una legittima richiesta sindacale di chiarezza e legalità, - prosegue la il segretario Franco Rolandi - l'azienda ha inteso rispondere con un provvedimento sbagliato, arrogante e fuori luogo e che oltretutto non ha affatto preso in considerazione la reale vacanza in organico delle suddette figure nei territori per i quali si è deciso di predisporre concorsi per verificatori.
E' il caso ad esempio di Pescara, ove le figure attualmente impiegate per tali attività risultano essere quasi il doppio rispetto a quelle previste dagli organici vigenti.
Inoltre qualora l'azienda avesse ritenuto necessario ricorrere a figure aggiuntive da assegnare alle mansioni di verificatore di titoli di viaggio nelle sedi di Chieti o Pescara, avrebbe potuto e dovuto dare priorità a coloro che hanno inoltrato domande di trasferimenti.
Nel nome della trasparenza e della legalità, - prosegue Rolandi - l'azienda non può scegliersi i lavoratori da adibire a tale mansioni ma deve, al contrario, rispettare regole e norme.
Infine - sostiene la Filt Cgil Abruzzo - in un contesto nel quale è in via di definizione un'ipotesi contrattuale che prevede la riorganizzazione delle attività di verifica e dell'eventuale utilizzo di personale in esubero proveniente da altri settori, troviamo inopportuno e contraddittorio un simile provvedimento.
GENTILE PRESIDENTE CIRULLI... - Gentile Presidente - conclude così la nota trasmessa dal Segretario della Filt Cgil Abruzzo -
E' un Suo preciso dovere, ogni volta che le viene segnalata una irregolarità approfondire, capire e poi intervenire. Crediamo che in questo caso Lei non abbia approfondito, non abbia capito e se è intervenuto è intervenuto male.
Ci aspettiamo l'annullamento immediato dell'ordine di servizio 199/2013.
La situazione economica di Arpa e più in generale quella del nostro Paese non consente a nessuno e quindi nemmeno ai Dirigenti ed Amministratori di Arpa di gestire la cosa pubblica senza rigore, imparzialità e all'interno di norme e regole vigenti in azienda.
BASTA CON GLI SPRECHI E I PRIVILEGI NELLE AZIENDE PUBBLICHE DI TPL.
PROSSIMA PUNTATA: GTM SPA