Perché chiediamo le dimissioni del management di Arpa?
Perchè a prescindere dalle chiare responsabilità politiche che vi sono e che affronteremo in un altro contesto, riteniamo che gli amministratori di una società siano i primi responsabili delle imprese che dirigono. Essi vanno valutati in base ai risultati conseguiti a livello gestionale, economico e finanziario e nel caso di Arpa tutti questi elementi di valutazione sono fortemente negativi. In qualunque altra società e in altri contesti questo scenario avrebbe determinato l’immediato allontanamento di chi amministra e dirige l’impresa.
Invece nel caso di Arpa, assistiamo paradossalmente a continue dichiarazioni della proprietà (ovvero la Regione Abruzzo) di approvazione e di apprezzamento nei confronti dell’Arpa giudicata dal presidente Chiodi e dall'Assessore Morra “un’azienda sana con grandi prospettive, con grande capacità programmatoria e che non ha eguali in Abruzzo”.
Questa azienda sana con grandi prospettive e che non ha eguali in Abruzzo, ha invece fatto registrare una perdita di esercizio degli ultimi 3 anni pari a € 10.098.960 cifra superiore allo stesso Capitale sociale che ammonta a poco meno di 9 milioni di euro. La Perdita nel solo 2012 è già di per sè superiore al 50% del Capitale sociale. Risultati negativi pesanti nonostante un forte aumento delle entrate derivanti dai titoli di viaggio e un'altrettanta consistente diminuzione del costo del lavoro.
Non è affatto credibile la valutazione che il Cda unitamente al Collegio Sindacale pone in essere rispetto alle cause che hanno determinato il forte disavanzo (gasolio, percorrenze non contribuite e ritardi nella liquidazione dei contributi di esercizio). Negli ultimi anni infatti sono stati immessi Autobus euro 5 e a metano che notoriamente determinano un basso impatto sui consumi. Se l'aumento del gasolio rappresentasse (come sostiene Arpa) un fattore determinante nei bilanci delle società, tutte le aziende di tpl dovrebbero registrare simili dissesti finanziari.
In aggiunta agli aspetti economici/finanziari rileviamo che Arpa in questi tre anni non ha prodotto alcun piano d'impresa teso a migliorare e riorganizzare i servizi da un lato ed a ridimensionare i tanti sprechi che sistematicamento abbiamo denunciato. Questo atteggiamento difensivo ha determinato un Indebolimento dell’azienda pubblica verso i competitor soprattutto privati operanti sulle linee commerciali.
Oltre alle motivazioni riportate nel manifesto con i dieci motivi, La Filt Cgil Abruzzo comunica di aver attivato lo stato di agitazione di tutto il personale Arpa la cui prima fase si è già conclusa con esito negativo dopo un primo confronto con l'azienda. Nei prossimi giorni si terrà la seconda fase della procedura presso la Prefettura a Chieti e per la quale chideremo la presenza contestuale di un rappresentante della Regione Abruzzo.