«Le tariffe ferroviarie sono basse e il blocco degli aumenti ha creato un danno gravissimo ai conti di Fs». E' quanto ha affermato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in audizione alla commissione Trasporti della Camera sul sistema ferroviario. Il Ministro, tuttavia, ha puntato l'indice anche sugli esuberi e sul mancato ricorso ad una maggiore flessibilità. «Se in tutto il mondo i treni possono viaggiare con un macchinista unico - ha affermato Padoa Schioppa - non si capisce perchè in Italia ne servano due». Il ministro a tal proposito rileva che «in Ferrovie c'è un problema, sul fronte delle 'risorse umane, come flessibilita' e come ridondanze. La cosa più nota - ha aggiunto Padoa-Schioppa - è la mancata attuazione del macchinista unico che c'è in tutta Europa. Ci sono esuberi notevoli»
LA REPLICA DELLA CGIL
Immediata la replica della Cgil alle affermazioni del Ministro sull'ipotesi di tagliare forza lavoro per risanare le Fs. Secondo il Segretario Generale Guglielmo Epifani «Il risanamento delle Ferrovie dello Stato non passa attraverso licenziamenti e aumenti tariffari. Per le Ferrovie dello Stato - ha spiegato Epifani - c'è bisogno di predisporre un piano serio sullo sviluppo e sugli investimenti. Padoa-Schioppa pensa di trovare le risorse con 10mila licenziamenti e aumento delle tariffe, ma non è questa la strada. Quella del Ministro è una proposta - ha concluso Epifani - impostata su termini quantitativi, laddove, tra le altre cose invece bisognerebbe fare anche un discorso sulla sicurezza».
c'è in tutta Europa. Ci sono esuberi notevoli»
Solari (Filt Cgil) «Scelte politica industriale siano sottratte a ministro Economia»
«E' forse venuto il momento che le scelte di politica industriale siano sottratte al ministro dell'Economia per allocarle in modo più conveniente e utile per il Paese». E' quanto afferma il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari, commentando le parole del ministro Tommaso Padoa-Schioppa nel corso di un'audizione alla Camera. "Ci siamo battuti negli anni scorsi - ricorda il dirigente sindacale - per denunciare le scelte politiche che stanno all'origine del disastro di oggi. I lavoratori non possono, dopo il danno, subire anche la beffa di essere incolpati del dissesto finanziario di Fs. Il costo del lavoro non centra nulla, era e rimane tra i più bassi d'Europa. In questo caso, come per Alitalia, avevamo ampiamente avvisato il ministro dell'Economia di quanto stava avvenendo, ci rispose che i gruppi dirigenti aziendali di allora riscuotevano la ?piena fiducia' dell'azionista". "Noi - conclude Solari - siamo interessati ad un confronto serio, di merito, con l'obiettivo di far funzionare meglio i servizi e risanare le imprese. I polveroni indistinti non aiutano nessuno e certamente non migliorano la qualità dei treni. Ora ognuno si assuma la responsabilità che gli compete, per quanto ci riguarda sollecitiamo scelte chiare e l'avvio di un confronto di merito al quale, fino ad oggi, il Governo si è sottratto"
RASSEGNA STAMPA