Sono operative da mercoledì 11 aprile le nuove norme che disciplinano i periodi di guida, di riposo e di interruzione degli autotrasportatori ovvero degli addetti al trasporto di persone e merci. Le nuove regole sono state entrate in vigore esattamente ad un anno di distanza (11/4/2006) dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del Regolamento n. 561/2006 e dalla relativa Direttiva 2006/22/CE. Il periodo massimo di guida non potrà più superare le nove ore giornaliere con due sole eccezioni settimanali nelle quali, comunque il periodo di guida dovrà esser inferiore alle 10 ore. Limiti anche nell'ambito settimanale: il periodo di guida potrà raggiungrere massimo le 56 ore che salirà a 90 ore se rapportate a due settimane. Dopo un periodo di guida di 4 ore e trenta il conducente dovrà osservare almeno 45 minuti consecutivi di interruzione (pausa). In assenza di cronotachigrafo digitale, le imprese dovranno aggiornare un apposito registro di servizio dal quale risulti l'orario di guida, delle interruzioni e della disponibilità dei conducenti; ogni conducente deve essere munito di un estratto del registro di servizio nonché di una copia dell'orario di servizio.
Sulla entrata in vigore della riforma le organizzazioni sindacali hanno inviato una richiesta di incontro urgente al Ministro Bianchi della quale si riporta il testo integrale.
Ministro dei Trasporti
On. Alessandro Bianchi
Oggetto: Riforma del settore autotrasporto
La recente riforma dell'autotrasporto ha prodotto una grave deregolamentazione del settore in cui il crollo delle tariffe di trasporto si sta abbattendo sui lavoratori dipendenti in termini di minori garanzie sulla sicurezza, minori diritti e minori tutele.
L'assenza totale di controlli, su strada e presso l'azienda, unitamente al tentativo delle imprese di scaricare sui propri dipendenti ogni responsabilità rispetto alle violazioni commesse sta ingenerando un pericoloso vortice per cui l'azienda chiede al lavoratore il rispetto dei tempi di consegna salvo poi assegnargli la totale responsabilità per le infrazioni commesse "obbligatoriamente".
Individuare l'autista come unico responsabile delle inefficienze organizzative di un intero settore serve unicamente a trovare un "capro espiatorio"! E lo si trova nell'anello più debole della catena
Altri Paesi europei hanno affrontato e risolto la problematica, coinvolgendo nella responsabilità l'azienda e la committenza attraverso il blocco del mezzo e del carico coinvolti nella violazione. Ciò ha indotto comportamenti virtuosi che nascono dal comune interesse a non violare le regole.
Vista la volontà da Lei espressa di voler procedere ad una rivisitazione dei contenuti della riforma, le scriventi Segreterie Nazionali ritengono inaccettabile che tali scelte siano effettuate unilateralmente con decisioni assunte a tavoli negoziali che coinvolgono unicamente i datori di lavoro.
Pertanto, ritengono indispensabile per i futuri confronti, laddove si debbano assumere decisioni che coinvolgano i lavoratori dipendenti, essere convocate al tavolo in rappresentanza di questi ultimi.