In un contesto di grave crisi occupazionale e nel quale trovare un posto di lavoro in particolare per i giovani, ma non solo, è diventata un’impresa quasi impossibile, l’utilizzo di pensionati adibiti alla guida di autobus per il servizio di trasporto pubblico locale e scuolabus da parte di imprese private che operano nel settore, costituisce semplicemente un fatto immorale e scandaloso.
I PENSIONATI IN ALCUNI AZIENDE PRIVATE RAPPRESENTANO IL 50% DELL'INTERO ORGANICO - Tutto questo accade tranquillamente nei comuni di Mosciano Sant’Angelo e Giulianova nell’indifferenza degli Enti Locali e della Regione Abruzzo che nell’affidare i servizi e nell’erogare rilevanti contributi pubblici che superano anche il milione di euro l’anno, non prevedono espressamente clausole e vincoli che escludano l’utilizzo di pensionati nell’espletamento dei servizi. Clamorosa la situazione della Gaspari bus dove i pensionati alle dipendenze di questa azienda costituiscono il 50% dell'intera forza lavoro.
ASSUMERE ALLE DIPENDENZE UN PENSIONATO NON E' ATTO ILLEGITTIMO, MA SICURAMENTE E' UN ATTO IMMORALE - Pur essendo consapevoli che le normative vigenti, purtroppo, offrono la possibilità alle imprese di poter assumere anche chi ha raggiunto la soglia della pensione e che magari qualche anno fa ha perfino beneficiato dalle aziende pubbliche di provenienza quali l’Arpa (ma non solo) incentivi all’esodo per accedere ai benefici pensionistici, riteniamo tutto ciò inammissibile e vergognoso.
Non dubitiamo del fatto che tali assunzioni di pensionati siano assolutamente regolari e comunque non spetta a noi ma piuttosto agli organi preposti al controllo (Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, ecc) verificare la regolarità contrattuale e le relative prestazioni di lavoro effettuate.
AUTISTI IN PENSIONI ADIBITI ALLA GUIDA ALLA SOGLIA DEI SETTANT'ANNI COSTITUISCE UN PERICOLO IN TERMINI DI SICUREZZA - Vedere autisti in pensione che alla soglia dei 70 anni, vengono adibiti alla guida di pulmini su cui viaggiano adolescenti trasportati verso scuole di ogni ordine e grado (dalle materne alle medie) nonché alla guida di autobus per l’espletamento del servizio pubblico di trasporto locale, oltre a costituire un rischio in termini di sicurezza per le persone trasportate, rappresenta altresì un vero paradosso se si pensa che ancora oggi quello del conducente viene definito un lavoro usurante e come tale beneficiario di un trattamento pensionistico agevolato rispetto alla normativa generale. E' noto a tutti infatti che nemmeno la riforma Fornero che ha drammaticamente innalzato i limiti dell'età pensionabile per la generalità dei lavoratori dipendenti, ha osato mettere in discussione la pensione di vecchiaia fissata a sessant'anni per il personale addetto ai pubblici servizi di trasporto aventi la qualifica di “personale viaggiante”. Tutto questo in virtù di un lavoro notoriamente usurante legato al possesso di un titolo abilitante per il quale la componente dell'età è fondamentale, così come la prontezza dei riflessi e la capacità di affrontare un mestiere dalle elevate responsabilità.
SONO QUESTE LE SANE AZIENDE PRIVATE CHE OFFRONO SERVIZI DI QUALITA? E' QUESTO IL MODELLO AUSPICATO DA CONFINDUSTRIA? - Con questa forte denuncia che costituisce indirettamente anche una prima e chiara risposta al presidente di Confindustria Teramo, Salvatore Di Paolo e ai suoi continui proclami contro le aziende pubbliche di trasporto e a favore delle aziende private (leggi l'articolo) definite “economicamente sane e con servizi di qualità“, vogliamo evidenziare che la concorrenza deve prevedere anche delle regole chiare ed imprescindibili per tutti.
Auspichiamo che gli amministratori pubblici intervengano immediatamente per arginare questo assurdo fenomeno. Il primo appello lo rivolgiamo direttamente ai sindaci dei comuni coinvolti (Mastromauro e Di Marcello) ma anche all’Assessore Giandonato Morra e alla stessa Regione Abruzzo il cui logo campeggia chiaramente sugli autobus delle aziende in questione alla cui guida ci sono autisti che forse, per la loro età, farebbero bene ad accudire i propri nipoti ai giardinetti, piuttosto che guidare torpedoni togliendo oltretutto lavoro ai giovani.