Sarebbe davvero troppo semplice per noi affermare che sulla crisi del gruppo Arpa, la Filt Cgil Abruzzo era stata fin troppo chiara un anno fa quando indicammo nel Consiglio di Amministrazione dell'Arpa e nell'intero management aziendale, i veri ed unici responsabili del tracollo economico/finanziario della più grande azienda regionale di trasporto.
I BILANCI ARPA IN ATTIVO FINO AL 2008 ‐ Non ci aveva affatto convinto la estrema difesa del Presidente nonché avv. Massimo Cirulli che, nel tentativo di spiegare e giustificare le ragioni per le quali un'azienda regionale ereditata con bilanci solidi chiusi in positivo (+ € 1.014.011 al 31/12/2008; + € 1.824.631 al 31/12/2007 ‐ dati ufficiali bilanci Arpa), si è trovata nelle condizioni di chiudere i cinque anni successivi (che poi sono esattamente quelli da lui presieduti) con fortissime perdite di esercizio e con una situazione debitoria verso banche e fornitori da far rabbrividire. Infatti, escludendo il 2009 per le ovvie motivazioni legate al sisma che ha colpito la Regione e L'Aquila in particolare, i risultati disastrosi riscontrabili nei bilanci 2010‐2011‐2012 (oltre 10 mil. di € di perdite) ai quali si aggiungeranno anche quelli drammatici del 2013 che per ovvii motivi elettorali, verranno ufficializzati e resi pubblici solo a elezioni concluse, sono chiaramente imputabili a chi ha condotto e amministrato questa azienda, assumendo decisioni deleterie per le sorti e per il futuro dell'impresa e dei mille dipendenti che operano nel gruppo. Stiamo parlando di quello stesso Presidente che unitamente all'intero Cda, mentre l'azienda affondava nei debiti, contestualmente elargiva senza timori, premi cospicui in denaro ai propri dirigenti.
L'AVV. CIRULLI SEMPRE PRESENTE NEI TRIBUNALI PER DIFENDERE "AMICI" ASSESSORI E CONSIGLIERI MA ASSENTE NELLA DIFESA DELL'ARPA E DEI 1000 DIPENDENTI ‐ E' gravissimo che al Presidente Cirulli che a nostro avviso rappresenta il principale artefice di questa situazione, venga concesso da un lato, di sottrarsi al confronto così come è avvenuto nei due incontri istituzionali convocati dall'assessore Morra rispettivamente il 14 aprile e il 5 maggio scorsi e, dall'altro, di assumere ancora oggi decisioni che stanno compromettendo ancora di più le condizioni del gruppo Arpa e che spesso contrastano con le indicazioni impartite dall'Assessorato ai trasporti e dalla stessa Direzione regionale ovvero dalla proprietà.
L'ULTIMO GRAVE ERRORE DI CIRULLI: LA PRIVATIZZAZIONE DI SISTEMA ‐ L'esempio lampante di questo assurdo scenario è rappresentato da ciò sta accadendo alla società Sistema ovvero l'azienda del gruppo Arpa che si occupa sia delle attività di pulimento che di distribuzione e vendita dei titoli di viaggio. Le diverse manovre andate a vuoto, architettate dal Presidente Cirulli per privatizzare un'impresa che con pochi interventi di riduzione di sprechi e sperperi, sarebbe stata in grado di chiudere il bilancio 2013 in attivo, non lo hanno fatto desistere dal tentativo di perseguire quell'obiettivo peraltro non condiviso dalla stessa Regione e dall'Assessore Morra.
IL PALESE CONFLITTO DI INTERESSI DELL'ING VALENTINI E IL BLOCCO DEI CONTI CORRENTI ‐ Una sentenza del Tribunale di Chieti ha sancito l'obbligo immediato di procedere ad un risarcimento di circa 300mila euro nei confronti dell'ex Direttore della Società Sistema, licenziato ‐ secondo il giudice ‐ senza che ne sussistessero le condizioni. Un provvedimento esecutivo che in queste ore ha comportato il blocco dei conti correnti e il rischio dello slittamento delle retribuzioni. Altra tegola e altro macigno dei quali sono responsabili coloro che hanno assunto all'epoca tali decisioni ignorando le conseguenze pesanti per l'equilibrio della società e per la certezza degli stipendi per i 102 lavoratori che vi operano. E' ammissibile, ma soprattutto legalmente corretto che una stessa persona e ci riferiamo all'ing. Valentini, assuma gli interessi dell'Arpa in qualità di Direttore Generale e quelli della Società Sistema (della quale Arpa è il principale azionista) in qualità di Presidente del Cda? Crediamo proprio di no.
Ora tutti parlano e, qualcuno anche senza mostrare il benché minimo imbarazzo, della crisi dell'Arpa e delle possibili cause di questo dissesto, ignorando o facendo finta di ignorare che ormai il dato è tratto e che il problema sarà drammaticamente affrontato da chi si aggiudicherà le prossime elezioni, chiunque esso sia.
Alla Regione Abruzzo ma in modo particolare a quel galantuomo dell'Assessore Giandonato Morra possiamo solo contestare di non averci dato retta, mandando subito a casa, alle prime avvisaglie, chi si è reso responsabile di aver portato l'Arpa al collasso.