Ancora una volta si è deciso di penalizzare il trasporto pubblico mediante un’operazione congiunta portata avanti irresponsabilmente dal Comune di Pescara e dalla Gtm a danno della mobilità collettiva.
Irresponsabile è il provvedimento di riduzione delle risorse da destinare ai trasporti adottato dal Comune di Pescara che evidenzia, a dispetto dei buoni propositi e dei programmi, l’assoluta insensibilità dell’amministrazione comunale verso chi deve o vuole muoversi facendo a meno del mezzo privato.
Irresponsabile è anche l’atteggiamento di sfida adottato dalla Gtm. L’azienda di trasporti regionale, con una tempestività che sa tanto di ‘ritorsione politica’ , ha prontamente riversato sulla cittadinanza il taglio del 22% dei finanziamenti deliberato dalla giunta guidata da Luciano D’Alfonso, decidendo con decorrenza immediata la soppressione delle corse senza attendere, come sarebbe stato più naturale, l’entrata in vigore degli orari estivi previsti per l’imminente 16 giugno.
Dal 1° maggio, dunque scatteranno pesanti riduzioni del servizio che colpiranno soprattutto le zone periferiche della città come l’ospedale, Colle Innamorati, Colle Madonna, Colle Pietra, Colle Caprino, San Silvestro, Valle Rocca, Cooperativa Aternum, Villa Magna
Saranno 10668 le corse che complessivamente verranno soppresse sulla base delle previsioni elaborate dai sindacati e che risulteranno così suddivise:
• 1048 corse in meno per la linea 4 (Colle Marino – Colle Pietra);
• 2674 corse in meno per la linea 5 (Ospedale – Colle Innamorati);
• 3322 corse in meno per la linea 7 (San Silvestro – Valle Rocca) ;
• 2700 corse in meno per la linea 15 (Coop. Aternum – Villa Magna);
Numeri che corrispondono ad un taglio di 130000 chilometri e di circa 300000 euro al servizio pubblico e che non hanno niente a che vedere con le presunte “razionalizzazioni delle corse” cui imprudentemente qualche esponente dell’amministrazione comunale ha fatto riferimento.
Non intendiamo sottovalutare gli effetti prodotti sugli enti locali dal decreto taglia-spese varato dal Governo che ha senza dubbio inciso sulle casse comunali, ma ci preoccupa il tentativo di cambiare la connotazione del servizio pubblico ormai sempre più considerato tale solo se rispondente a criteri di estrema produttività. L’idea che il trasporto pubblico sia da considerarsi un servizio sociale è stata ormai rimossa da coloro che ci amministrano.
Invece di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, si ritiene di operare vistosi tagli alle corse che determineranno l’allontanamento dell’utenza chiaramente insoddisfatta di tempi di percorrenza assolutamente non competitivi con il mezzo privato.
La politica del trasporto pubblico adottata denota una preoccupante mancanza di strategia generale in funzione della riqualificazione dei servizi e del potenziamento delle linee inteso a servire meglio l’utenza metropolitana.
A tal proposito è il caso di ricordare i ritardi e le ambiguità riscontrate in occasione del dibattito inerente la realizzazione della filovia e le promesse mancate sulle realizzazione di nuove corsie preferenziali e sulle loro protezioni mediante cordoli.
Gli autoferrotranvieri di Pescara anche alla luce di possibili ripercussioni occupazionali, non sono tuttavia disposti a cedere a queste provocazioni e invitano i presidenti dei consigli di quartiere penalizzati dai tagli e le associazioni ambientaliste ad unirsi con le organizzazioni sindacali per portare avanti, insieme, questa battaglia di civiltà.
Si allega prospetto analitico delle corse soppresse dal 1° maggio.
Le corse tagliate
Rassegna stampa - Il Tempo d'Abruzzo
Rassegna stampa - Nuovo Abruzzo Oggi
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