Sciopero generale di Cgil e Uil per il 12 dicembre contro la legge di stabilità, il Jobs Act e la riforma della Pa. La decisione è arrivata al termine del 'vertice' tra i leader di Cgil, Cisl e Uil prima dell'avvio del XVI congresso Uil. La Cgil aveva già proclamato lo sciopero per il 5 dicembre, ma dopo l'incontro odierno si è decisa una nuova data condivisa con la Uil. La Cisl, invece, non parteciperà allo sciopero generale del 12 e nel pomeriggio ha annunciato il suo sciopero che però si terrà in un'altra data, il 1 dicembre, e sarà limitato al pubblico impiego.
"Sui temi della legge di stabilità e del Jobs act" con la Uil "abbiamo registrato un importante convergenza e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale in una giornata con manifestazioni territoriali il 12 dicembre, avendo fatto verifiche sulla data". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso. "Non ci siamo sfilati, è che non abbiamo mai avuto lo sciopero generale in agenda", ha detto il segretario generale Cisl, Anna Maria Furlan spiegando il no del suo sindacato.
Già ieri la Uil aveva già annunciato lo sciopero generale di tutte le categorie e proposto stamattina, a Cgil e Cisl l'individuazione di una data e di modalità comuni per l'attuazione della mobilitazione ormai non più rinviabile. La Uil lo ha annunciato al termine dell'esecutivo nazionale. "Abbiamo cercato e voluto, con determinazione, il confronto. Ma il Governo - sottolinea la Uil - non ha dato alcuna risposta chiara ai problemi veri delle persone, né in occasione degli incontri che ha avuto con i sindacati né nella sua attività di definizione e proposta dei provvedimenti necessari ad affrontare tutte le questioni ancora aperte. Il Governo ha perso un'occasione nei confronti del Paese".
Sempre ieri la Cgil si è rivolta al presidente della Commissione di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse,- “Il garante stia sereno, come sempre la Cgil rispetterà la legge sulla regolamentazione dello sciopero nei servizi essenziali”, ha affermato il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, replicando e a quanto sostenuto ieri dall'Autorità di garanzia sullo sciopero proclamato dal sindacato di corso d'Italia per il prossimo 5 dicembre (poi spostato al 12 in convergenza con la Uil). “Nella fattispecie - prosegue il dirigente sindacale - quello che non appare consono al rilievo del ruolo ricoperto è il vezzo, prima ancora di trasmettere formalmente eventuali rilievi al sindacato che ha proclamato lo sciopero come prescrive la legge, di far trapelare giudizi generici la cui fondatezza è tutta da dimostrare. Restiamo in attesa che il Garante faccia quanto gli impone la legge”.
Sciopero, Renzi: "Sindacati passano tempo così". Cgil: "Parla solo con chi gli dà ragione"
ROMA - Di attacchi e battute nei confronti dei sindacati, Renzi non ne ha fatti mai mancare. Quello di oggi è sicuramente uno dei più duri: "Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi. Mi riferisco ai sindacalisti, non ai lavoratori. Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca". Il premier è intervenuto in radio, a Rtl 102.5, il giorno dopo la conferma dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil, con la Cisl che invece parteciperà solo a quello del pubblico impiego. E, come prevedibile, è arrivata immediatamente la replica secca della leader Cgil, Susanna Camusso: "Il problema ormai sempre più evidente del presidente del Consiglio è che lui dialoga solo con chi gli dà ragione e non si pone invece il problema che se i lavoratori hanno riempito la piazza il 25 ottobre a Roma, e se continua la mobilitazione forse bisognerebbe ascoltare le ragioni di quel disagio nel mondo del lavoro e dare risposte positive", ha detto, confutando che il premier si preoccupi di creare lavoro: "Se fosse vero che il governo ha intenzione di creare posti di lavoro - ha aggiunto - le norme che ci sono nella legge di stabilita'" sarebbero "tutte diverse, ad esempio di conferma e stabilizzazione dei posti di lavoro". E ha concluso che se davvero il premier volesse favorire l'occupazione, "non distribuirebbe fondi a pioggia alle imprese, ma li vincolerebbe alle assunzioni".
Le "ragioni inventate" degli scioperi. "Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per fare gli scioperi - ha detto Renzi - io mi preoccupo di creare posti di lavoro. Per chi vuol far sciopero nutro profondo rispetto, perché si tratta di un diritto costituzionale garantito, ma noi metteremo tutte le energie nel creare occasioni di lavoro. Se poi quelli che non hanno mai scioperato in passato scioperano oggi, beh... Contenti tutti. A quelli che dicono che bisogna occupare le fabbriche, noi diciamo che vogliamo riaprirle".
"Il paese è diviso in due - ha detto ancora Renzi - tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. In giro per il mondo c'è una incredibile fame d'Italia. Io non mi rassegno, piaccia o non piaccia a chi fa gli scioperi, ai sindacalisti, ai gufi...". Poi un affondo diretto contro la leader della Cgil, Susanna Camusso: "Salvini e Camusso sono due facce stessa medaglia, sono dei leader della protesta. Io li rispetto ma non posso permettermi la protesta, io sono quello che ci prova".
Jobs act e fiducia. Il premier torna poi su uno dei nodi più delicati per il governo nelle prossime settimane: la riforma del lavoro: "Siamo pronti a mettere la fiducia sul Jobs act se servisse, lo valuteremo al momento giusto, a ieri sembrava non vi fosse bisogno di mettere la fiducia. Vedremo". Poi assicura: "Siamo pronti con i decreti attuativi, arriveranno in 30 giorni" dall'approvazione delle delega: "Saremo rapidissimi".
Barbagallo: "Pronti a revocare lo sciopero". Intanto uno spiraglio per il governo, sul tema dello sciopero generale, arriva dal nuovo leader della Uil Carmelo Barbagallo. "Se vogliono fare una discussione di merito, siamo sempre pronti anche a revocare lo sciopero", ha detto intervenendo ad Agorà.
Irritata Furlan: "Quando parla di sindacati premier sia più preciso". Non ci sta a prendere gli strali di Renzi il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: "Il presidente del Consiglio Renzi intanto deve smetterla di dire 'i sindacati': sia più preciso quando dice le cose", ha detto, tornando a commentare le dichiarazioni del premier e ribadendo che "la Cisl farà lo sciopero per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, da sei anni senza contratto: hanno tutto il diritto e il dovere di scioperare e Renzi, il governo, lo Stato hanno il dovere di dare loro il contratto. Per le altre partite noi faremo tre giornate di mobilitazione in tre città diverse per coinvolgere tutti i giovani, gli anziani, i delegati, i cittadini e proporre a loro di continuare con noi la mobilitazione per far ripartire il Paese".