Gli impegni assunti dal Governo con le organizzazioni sindacali lo scorso 15 maggio e che avevano portato allo slittamento dello sciopero del 17 dello stesso mese, non hanno sortito gli effetti annunciati. Le maggiori sigle sindacali del comparto ferroviario hanno infatti proclamato uno nuovo sciopero di 24 ore per il personale addetto alla circolazione dei treni ed alle attività complementari e strumentali. Il personale addetto alla circolazione dei treni si fermerà dalle ore 21 di giovedì 21 giugno alla stessa ora del giorno successivo. I ferrovieri non addetti alla circolazione dei treni sciopereranno, invece, per l'intera giornata di venerdì 22 giugno. Nella mattinata di venerdì si terrà, inoltre, una manifestazione nazionale dei ferrovieri davanti alla direzione generale delle Fs, in Piazza della Croce Rossa e ai ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture. La protesta è stata indetta per: il rinnovo del contratto, con regole comuni per tutte le aziende del settore; le clausole sociali; un piano d'impresa finalizzato allo sviluppo; una politica dei trasporti che incentivi il trasporto ferroviario; la salvaguardia del potere d'acquisto degli stipendi. Contro: la liberalizzazione senza regole; il ridimensionamento di Fs; l'attacco ai livelli occupazionali e al reddito dei ferrovieri e dei lavoratori dell'indotto. Le ragioni dello sciopero e della manifestazione nazionale sono ulteriormente rafforzate dopo le dichiarazioni del ministro Padoa Schioppa relative, tra l'altro, al taglio di 9000 posti di lavoro. I sindacati ritengono, invece, necessarie nuove assunzioni per ovviare al continuo ridimensionamento del servizio che determina la soppressione di treni sia merci sia viaggiatori soprattutto a carattere locale.