Trasparenza pari a zero. Documenti e sezione dedicata obbligatoria per legge lasciata alla buona (molto poca) volontà degli amministratori della Sangritana, Arpa e Gtm. Chi più, chi meno pubblica solo quei documenti che convengono o che non portano troppe grane; il resto è come se la legge non esistesse. Ma è la solita storia delle amministrazioni abruzzesi che fanno un po’ il comodo loro, mentre sembra che i controllori (la Regione per esempio) non siano poi così attenti. Ma almeno dal punto di vista della trasparenza tutto cambierà -assicura il delegato ai trasporti e sottosegretario- Camillo D’Alessandro. Quando? A breve, forse a luglio quando sarà varato il nuovo sito della azienda unica e spenti gli altri delle singole società. Ma il clima alla vigilia della vera partenza della nuova mega società dei trasporti, il prossimo 1 luglio, è funestato da troppe domande senza risposte che alimentano voci e malumori che si rinvigoriscono in presenza di fatti conclamati illogici o inspiegabili.
LE MANCATE RISPOSTE E I MALUMORI - E’ giustificabile il malumore dei dipendenti quando gli viene detto che vi sono esuberi e, dunque, tra loro saranno in molti ad andare a casa e poi diverse posizioni amministrative svolgono centinaia di ore di straordinario? E’ giustificabile il malumore dei dipendenti se gli viene detto che non c’è posto per tutti nella nuova società e poi si scopre che vi sono nuovi concorsi sebbene a tempo determinato? Di sicuro ci sono ragioni plausibili a queste apparenti incongruenze ma nessuno le ha ancora spiegate né ai sindacati né ai dipendenti. L’idea che serpeggia è che le varie società di trasporto ormai in dirittura di arrivo il primo luglio si stiano giocando le ultime cartucce e così i sindacati contestano a Sangritana molti atti che andrebbero ben al di là della “normale amministrazione” come appunto assunzioni nuove che -«come accaduto nel passato decennio»- sono stati effettuate senza passare da selezione pubblica. Solo una pedissequa replica di quanto accaduto qualche mese prima per gli autisti Arpa, pure assunti tra le polemiche. Sarà forse per questo che poi tra i 15 neo assunti ci siano anche due figli di dipendenti della Sangritana per proseguire la linea di discendenza e uno di questi sarebbe anche figlio di un ex sindacalista che, abbandonate le lotte per i lavoratori, ha saltato il fosso diventando un quadro della azienda di Lanciano. Ma di cose da mettere a posto ce ne sarebbero ed un’opera più attenta e magari aperta da parte di tutti i sindacati non guasterebbe. Per esempio come è andata a finire la storia denunciata a gennaio su alcune stranezze della Gtm? (leggi l'articolo). Tutto risolto? Tutto sbagliato? E poi tra le pieghe dei bilanci e negli archivi polverosi -e magari mai digitalizzati- ci sono i patrimoni che potevano essere valorizzati molto meglio negli anni, patrimoni costati un terno al lotto per gli abruzzesi.
ORSETTO SANGRITANA - Pare che Sangritana abbia messo nel piatto della nuova azienda unica circa 40 mezzi ma pare che ne circolino regolarmente soltanto una decina mentre il resto potrebbe essere venduto come “usato sicuro a chilometro zero”. Quanti sono e come sono messi per esempio i famosi treni Orsetto acquistati ai tempi della gestione del presidente Ferretti e inaugurati dal presidente Gianfranco Fini nel 2004? Secondo stime approssimative sono stati spesi 36mln di euro ma lungo la linea se ne vedono pochi e qualcuno è pronto a giurare che gli altri siano fermi, impolverati e invecchiati.
STAZIONE SENZA TRENI E poi sempre partendo dalla Sangritana si arriva a Castel Di Sangro dove si è deciso di fondere la stazione di Rfi Trenitalia con quella della Sangritana. Per ora sono stati spesi 12 mln di euro ma i treni -se arriveranno- in un mese si conteranno sulle dita della mano. Chissà se il progetto ha già «rivitalizzato l’Abruzzo» come hanno giurato qualche anno fa DI Nardo & c. mentre l’opera viene seguita con attenzione dal consigliere di amministrazione Maurizio Zaccardi originario della zona e proprietario di un terreno proprio nelle vicinanze delle due stazioni. E poi c’è lo scalo Saletti nei pressi della Sevel che ha superato tutte le ispezioni ma che potrebbe essere migliorato sotto diversi profili tra cui proprio quello della sicurezza. A questo punto il suo potenziamento ricadrà sulla nuova società unica di trasporto, sempre che qualcuno voglia osservare meglio i dettagli. E poi c’è la voglia di rinnovamento e di voltare pagina una attesa soprattutto dei cittadini che desiderano mezzi pubblici ti trasporto più efficienti e meno costosi magari con meno poltrone.
DIRIGENTI DI LUNGO CORSO E SPOIL SYSTEM - A proposito di poltrone si attende l’esito di alcune figure storiche del mondo del trasporto locale che lo hanno caratterizzato con la loro “impronta” Per esempio che fine farà Pasquale Di Nardo da Lanciano, presidente uscente della Sangritana spa (54 mila euro annui), uomo di centro destra, primo dei non eletti nelle liste di Forza Italia nel Consiglio regionale scorso guidato da Gianni Chiodi nel 2009. La giunta D’Alfonso applicherà lo spoil system oppure lascerà l’esperienza al comando preferendo la “continuità” magari riconfermando anche il direttore Benito Marcanio? Ci sono poi i direttori che di fatto svolgono il lavoro vero di direzione e amministrazione. Che ruolo ricoprirà in Tua Michele Valentini da Penne, direttore generale uscente di Arpa spa (130 mila euro annui), nominato nel 2009 dalla Giunta Chiodi, già funzionario Arpa? Democristiano di lungo corso fino al 2009, oggi è molto legato ai big del partito berlusconiano abruzzese come Mauro Febbo e Fabrizio Di Stefano. Anche in questo caso l’orientamento politico potrebbe far prefigurare un avvicendamento… C’è poi il vice direttore generale di Sangritana, Giuseppe Finocchietti, nativo di Chieti, residente a Teramo, per uno stipendio da 90 mila euro annui. E’ stato funzionario Arpa fino alla data della nomina a dirigente nell’azienda di Lanciano avvenuta nel 2012. E’ di area cattolica e questo potrebbe essere una carta da giocarsi per un rilancio in Tua. Max Di Pasquale, aquilano, è stato nominato vice direttore della Gtm di Pescara nel 2008 (130 mila euro annui), poi subito promosso a direttore generale dell’azienda pescarese di trasporto. Di area An, vicino all’ex consigliere regionale di Forza Italia, Gianfranco Giuliante. Qualche mese fa ha ricevuto un incarico annuale di consulente per il controllo di gestione della nuova società TUA dalla GTM, presieduta da Michele Russo. Quale sarà la loro sorte così come quella di molti altri alti dirigenti nel nuovo universo creato da D’Alfonso & c.? La propensione del presidente della Regione a non farsi nemici potrebbe essere la chiave per mettere in pausa almeno per questo giro il famigerato spoil system. O forse no. In fondo più delle poltrone contano le teste e magari la competenza. Su tutto però dovrebbero dettare legge i risultati. Esattamente come non è mai avvenuto.
Editoriale di Alessandro Biancardi (www.primadanoi.it)