Presso il Centro Congressi Excelsior di Chianciano, si è tenuta nei giorni 5 e 6 luglio, la prevista Assemblea Nazionale Unitaria dei quadri sindacali degli autoferrotranvieri per fare il punto sul processo di riforma del tpl a ridosso del tavolo negoziale con il Governo già in programma per il 10 luglio. Nel corso della relazione introduttiva unitaria curata dal segretario nazionale della Fit Cisl Walter Baricevic, è stato ribadito il ruolo centrale del Tpl e dei trasporti, nelle politiche di sviluppo industriale e di rilancio produttivo del Paese. Al tempo stesso il sindacato confederale ha preso atto che la più volte annunciata riorganizzazione generale del comparto necessaria a rispondere alle esigenze di una mobilità sostenibile è stata disattesa. Il Decreto Legislativo di riforma 422 non ha prodotto i risultati auspicati come ha avuto modo di documentare il dottor Carlo Carminucci illustrando uno studio realizzato per conto dell'Isfort (Istituto Superiore di formazione e ricerca per i trasporti) dal quale sono inoltre emerse le sostanziali differenze con i processi di liberalizzazione in atto nel resto dell'Europa. Particolare curiosità ha destato il confronto riguardante le dimensioni e il numero degli addetti tra le maggiori aziende di tpl presenti nel vecchio continente. Un quadro davvero preoccupante nell'ottica di un processo di liberalizzazione che vede l'Italia primeggiare negativamente per il nanismo delle proprie imprese. Sui mancati risultati del processo di riforma del tpl si è soffermato il Segretario Generale della Filt Cgil Fabrizio Solari (nella foto) evidenziando come le tanto "auspicate" liberalizzazioni «non abbiano cambiato nulla dal punto di vista delle imprese» e come la stessa utenza non abbia ottenuto i miglioramenti annunciati. «Per avvicinare l'utenza - ha affermato Solari - occorre offrire un servizio affidabile e di qualità, puntando ad aumentare sensibilmente la velocità commerciale della mobilità collettiva». Anche sulla disponibilità delle risorse e sulla loro distribuzione ll segretario generale della Filt Cgil ha invocato nuove regole in grado di superare il meccanismo asettico e poco funzionale del coefficiente 35% costi/ricavi. «Occorrono nuove regole - ha ribadito Fabrizio Solari - per spalmare le risorse in considerazione della qualità delle imprese, delle loro dimensioni e della capacità organizzativa».