Non ci sta il Segretario Generale della Cgil Guglielmo Epifani (nella foto) e contesta punto per punto la tesi sostenuta da Eugenio Scalfari su presunti accordi con l'allora ministro Maroni per il 'via libera' allo scalone a patto di rinviarlo al 2008. «L'editoriale pubblicato da 'Repubblica' a firma di Eugenio Scalfari - ha sostenuto Epifani - contiene falsità gravi ed evidenti che respingo nel modo piu' netto, riservandomi di valutare tutte le possibili iniziative per riaffermare la verita». Secondo il Segretario Generale della Cgil è falso anche il presunto accordo con Maroni per un rinvio della revisione dei coefficienti. «Voglio ricordare - precisa Epifani - che dopo lo sciopero generale del 2002 contro la proposta Maroni ci furono presidi davanti al Parlamento il giorno dell'approvazione delle delega e nel frattempo almeno altri quattro scioperi, alcuni fatti unitariamente, altri come sola Cgil, contro la pensioni e lo scalone». Non manca nelle parole di Epifani un affondo all'autore dell'editoriale «Da quali fonti, mi chiedo, Scalfari attinge le sue affermazioni? Perchè insiste in una ricostruzione menzognera ed equivoca della vicenda?». Intanto sulla trattativa in corso con il Governo per le pensioni, Guglielmo Epifani invita il Presidente del Consiglio a fare in fretta «Il presidente del Consiglio si è preso una responsabilità. Aspettiamo - ha affermato il leader della Cgil - che ci faccia sapere l'esito di questa sua scelta, dopodiche' tutto sarà più chiaro, nel senso che saremo in grado di capire se siamo in grado di fare un accordo come la Cgil vuole, oppure se rimarranno delle distanze da superare». Epifani poi contesta le troppe interferenze dalla politica «Escono sui giornali ipotesi che neanche conosciamo. Sono tutti i partiti a esprimere su questo o quell'altro aspetto un punto di vista. C'è chi (Rutelli, ndr) propone l'innalzamento dell'età delle donne, c'è chi (D'Alema, ndr) sostiene che senza risorse è meglio tenersi lo scalone, chi (Dini, ndr) ha già deciso che voterà no all'intesa quale che sia. Tutto legittimo, ma questo rischia di rendere impossibile l'esito di questo negoziato. Causa ed effetto delle divisioni e della debolezza del governo. Per questo va usato il buonsenso»
RASSEGNA STAMPA - "Rassegna sindacale"