Le due azioni di sciopero proclamate dalla Filt Cgil Abruzzo nel settore del trasporto pubblico locale, vale a dire il 27 maggio 2016 (limitatamente all’azienda Tua) e il 10 giugno 2016 (sciopero regionale) restano confermate.
Pur avendo manifestato la totale disponibilità a discutere nel merito le motivazioni delle due vertenze sia con la Regione Abruzzo che con l’azienda regionale di trasporto e, pur volendo scongiurare possibili e peraltro evitabili disagi all’utenza, non abbiamo riscontrato alcun segnale di concreta apertura. Quella stessa apertura che invece come Filt Cgil Abruzzo abbiamo mostrato responsabilmente, rinviando lo sciopero regionale che in un primo momento era stato fissato per il 13 di questo mese e che è stato da noi procrastinato di quasi 30 giorni allorché le commissioni consiliari regionali competenti, lo scorso 10 maggio, hanno approvato con ampia condivisione il progetto di legge n. 229/16 recante "disposizioni in materia di servizi minimi del trasporto pubblico locale in Abruzzo "
LA LEGGE SUI SERVIZI MINIMI NON APPRODA IN CONSIGLIO REGIONALE E ALTRI VETTORI LOW COST NE APPROFITTANO PER SFRUTTARE IL VUOTO NORMATIVO - Nonostante l’evidente urgenza del provvedimento che si è reso necessario - così come sostenuto dal Consigliere regionale Pietrucci primo firmatario unitamente al Consigliere D’Alessandro del citato PDL n. 229/16 – “per rimediare a dei buchi normativi regionali”, la norma sui servizi minimi non farà parte dell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale convocato per martedì 24 maggio. Questo ulteriore ed incomprensibile stop alla Legge che a questo punto non sappiamo se e quando verrà portata e approvata in Consiglio Regionale, sta ovviamente generando un fenomeno emulativo da parte di altri vettori e imprese low cost le quali, sfruttando la totale assenza in Abruzzo di norme che disciplinino i servizi minimi/essenziali di trasporto pubblico locale, hanno già annunciato a partire dal prossimo mese, l’attivazione di nuovi servizi che andranno ad incidere sempre sulla stessa tratta L’Aquila Roma e che verranno espletati anch’essi senza alcuna autorizzazione regionale e in piena autonomia decisionale dell’impresa rispetto a tariffe, orari e fermate. In pratica il far west sul trasporto locale continua ad imperversare in Abruzzo.
LA REGIONE ABRUZZO SUBISCE DAL GOVERNO RENZI IL TAGLIO DI 8 MLM/€ DI RISORSE DESTINATE AL TRASPORTO LOCALE SENZA OPPORRE ALCUNA RESISTENZA – Insieme alle regole quello delle risorse è un altro dei problemi che abbiamo con forza (e non da oggi) sollevato a chi governa questa regione che, come nel passato e senza opporre alcuna resistenza, agisce imperterrita sulla leva della riduzione dei servizi al cittadino al fine di sopperire al continuo taglio di risorse che, nel caso del trasporto pubblico locale, si è materializzato in Abruzzo attraverso non una ma due leve: quella di ambito regionale (sembrerebbe scongiurata per il 2015 ma sicuramente ancora in piedi per il 2016) e quella di ambito nazionale derivante dalle penalizzazioni inflitte ad alcune regioni a statuto ordinario, colpevoli di non aver ottemperato agli obiettivi fissati dall’art. 3 del DPCM 11 marzo 2013. Per quanto riguarda l’Abruzzo, rientrante tra le “regioni canaglia”, il governo Renzi ha sottratto ben 8 mln€ che si tradurranno in tagli ai servizi sia nel trasporto su gomma che su ferro. Ciò che tuttavia è sconcertante di questa vicenda è che, la Regione Abruzzo tentando di giustificare questa irrazionale penalizzazione, afferma testualmente ciò che la Filt Cgil Abruzzo va sostenendo da tempo ovvero che la nostra regione in base alle proprie caratteristiche orografiche dispone “di tante aree interne in cui viene assicurato un trasporto a domanda debole, che pur non garantendo un progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi adeguato alle richieste della normativa, svolge un ruolo sociale”. A questa importante conclusione del Dipartimento Regionale non è seguita purtroppo da parte della stessa Regione Abruzzo, una chiara e netta opposizione al Governo Renzi ed ai principi imposti dal DPCM 11 marzo 2013.
“Rivolgetevi all’osservatorio nazionale” QUESTA LA REPLICA DEL DIPARTIMENTO REGIONALE SUI TRASPORTI ALLA FILT CGIL CHE CHIEDEVA TRASPARENZA SULLA DECURTAZIONE DELLE RISORSE ALL’ABRUZZO - In data 30 aprile 2016 la Filt Cgil Abruzzo ha chiesto ufficialmente al Governatore D’Alfonso (titolare –è bene ricordarlo - della Delega regionale sui trasporti) di rendere noto a quegli stessi cittadini abruzzesi che ben presto subiranno i tagli ai servizi di trasporto locale, le reali motivazioni, con dovizia di particolari e di percentuali, che hanno determinato la decurtazione di risorse per l’Abruzzo, atteso alla nostra Regione è stato contestato fondamentalmente il mancato raggiungimento dell'obiettivo di un "progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi' nelle aziende di trasporto locale che operano per l'appunto in Abruzzo. Ad una richiesta molto semplice avanzata dalla Filt Cgil Abruzzo che chiedeva unicamente di conoscere nel dettaglio le aziende pubbliche e private che si sono rese protagoniste nel triennio 2012/2014 del mancato raggiungimento di tali obiettivi di razionalizzazione ed efficientamento, è arrivata una risposta sconcertante della Regione la quale, trincerandosi dietro un inesistente diritto alla privacy per la “tutela di dati commerciali sensibili”e pur conoscendo nel dettaglio tali risultanze, ci ha praticamente invitato a formulare la richiesta all’Osservatorio Nazionale cui le imprese indirizzano per legge i dati economici e trasportistici in base ai quali poi vengono erogate le risorse e stabilite altresì le penalizzazioni alle Regioni. Su questa risposta preferiamo astenerci da ulteriori commenti…
TUA: CONFERMATI NEI DELICATI RUOLI DIRIGENZIALI COLORO CHE HANNO OPERATO (SENZA BRILLARE) NELLE TRE SOCIETA’ DI PROVENIENZA. IL RISULTATO? PIU’ DIRIGENTI PER LE STESSE FUNZIONI – Tra gli obiettivi della nuova società regionale di trasporti, almeno stando a sentire i proclami della politica, vi erano quelli di ridurre i privilegi e gli ingenti costi del management e più in generale a ridurre “le poltrone”. Se tutto questo è avvenuto (e non poteva essere altrimenti) per i Cda e per i Collegi sindacali ridottisi numericamente da tre a uno in funzione dell’accorpamento delle tre società Arpa, Gtm e Sangritana (anche se voci insistenti parlano di un imminente aumento da quattro a cinque degli attuali componenti del Cda di Tua), il discorso cambia per le figure dirigenziali dove a conti fatti il numero dei dirigenti è rimasto sostanzialmente invariato nonostante la fusione. Ed ecco che scoppiano le contraddizioni e se vogliamo gli esuberi del personale dirigente per cui all’interno della società ti ritrovi ad avere tre dirigenti tecnici, tre dirigenti che seguono le dinamiche del personale e, a breve, due dirigenti che si occuperanno di aspetti amministrativi. E che dire dei cosiddetti dirigenti di nomina politica? Quasi tutti riconfermati in TUA nonostante le loro nomine abbiano come titolarità politica quei partiti che oggi non governano la Regione ma la governavano quando esistevano ancora le tre aziende separate. Emblematico poi il caso del bando di selezione pubblico per dirigente amministrativo (a tempo indeterminato) predisposto e fatto uscire da Tua in coincidenza con la scadenza di un contratto a tempo determinato che lega proprio un ex dirigente di nomina politica alla società di trasporto regionale. Leggendo il bando e soprattutto i requisiti richiesti, non si fa fatica ad ipotizzare quale sarà la figura dirigenziale sulla quale ricadranno le scelte della società.
A LANCIANO SI VOTA: SE N’E’ ACCORTA ANCHE TUA – Purtroppo all’interno della società regionale di trasporto e nonostante le ristrettezze economiche evidenziate in precedenza, non sembrano sparite le vecchie abitudini con le quali in passato le tre aziende regionali, rappresentando una straordinaria opportunità per la politica, utilizzavano lo strumento delle assunzioni di personale con finalità diverse rispetto ai reali fabbisogni riscontrabili dagli organici. Come Filt Cgil Abruzzo abbiamo denunciato formalmente la scarsa trasparenza ma soprattutto l’incoerenza della società Tua che ha predisposto un bando pubblico per la ricerca di personale da assumere nella divisione ferroviaria con sede a Lanciano. L’operazione che, sarà pure un caso, ma è stata confezionata proprio a ridosso delle imminenti elezioni amministrative che si terranno nella stessa città frentana, prevede l’immissione di figure lavorative di bassissimo profilo, in pratica quella manovalanza che a nostro avviso non rappresenta l’emergenza lavorativa di cui la società necessita. Peraltro le figure di basso profilo non mancano all’interno delle azienda e andrebbero ricercate tra l’attuale personale dichiarato inidoneo.
MANCANO AUTOBUS E TRENI PER I SERVIZI ESSENZIALI. INSUFFICIENTI LE MANUTENZIONI – La carenza di autobus (in particolare per le tratte extraregionali dove l’affidabilità e la vetustà dei mezzi costituiscono elementi qualitativi fondamentali) ma anche la carenza di treni per espletare i servizi di trasporto pubblico locale stanno generando una situazione di costante precarietà al punto che quotidianamente occorre incrociare le dita sperando che qualche mezzo, come spesso avviene, non rimanga per strada o sui binari(o peggio in autostrada). Un fenomeno grave attribuibile anche all’immobilismo aziendale rispetto ad alcune scelte strategiche: nonostante i tanti annunci di ipotetici trasferimenti di mezzi efficienti ed idonei verso le sedi territoriali in sofferenza, la società Tua continua, infatti, ad effettuare servizi di noleggio granturismo utilizzando proprio quei mezzi che potrebbero invece essere utilmente impiegati per tamponare, almeno in parte, le carenze riscontrabili nelle altre sedi. Così come è incomprensibile il ritardo rispetto alla necessità di immettere nuovo personale per la manutenzione dei mezzi. Conoscendo gli ingenti danni economici e soprattutto gli effetti deleteri di alcuni appalti poco chiari con i quali in passato si affidavano i lavori all’esterno, temiamo che il Presidente D’Amico e l’intero Cda, dopo aver annunciato un cambio di rotta e la reintroduzione dei lavori manutentivi, stiano tornando indietro sui loro passi.
L’EVASIONE TARIFFARIA NON PUO’ E NON DEVE ESSERE CONSIDERATO UN COSTO PER L’IMPRESA – In una delle ultime riunioni in cui è stato possibile affrontare con il Presidente Luciano D’Amico il tema dell’alto tasso di evasione tariffaria presente nella società regionale di trasporto, abbiamo assolutamente respinto al mittente la teoria addotta dalla società seconda la quale la lotta all’evasione rappresenta un costo aziendale difficile da sostenere. Premesso che combattere l’evasione tariffaria costituisce ormai l’obiettivo prioritario di tutte le aziende di trasporto locale anche della stessa Trenitalia, il cui A.D. l’abruzzese Barbara Morgante ha dichiarato espressamente “guerra a tutti coloro che non pagano il biglietto e che causano una grave perdita di ricavi”, è il caso di rammentare che aumentare i ricavi e gli stessi viaggiatori trasportati rappresentano proprio quegli elementi premianti che consentono di evitare le già citate decurtazioni di risorse dallo Stato. E’inaccettabile che nell’ambito della società regionale di trasporti vi siano sedi e territori interi nei quali il servizio di controlleria è totalmente assente.
SOCIETA’ SISTEMA: DA “FILETTO DI AZIENDA” ALLA PRIVATIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETA’. ANCHE I SERVIZI COMMERCIALI VERSO LA PRIVATIZZAZIONE – In pochi ricorderanno (ma non è il caso dei 100 lavoratori della società Sistema) che, come purtroppo è usuale fare in campagna elettorale, furono spese parole di apprezzamento nei confronti della società del gruppo Tua che gestiva servizi complementari quali pulizia, rifornimento e movimentazione bus nonchè la vendita/distribuzione dei titoli di viaggio. Si arrivò a definire la società Sistema “un filetto di azienda” di cui nessuno avrebbe mai voluto disfarsi. Peccato che a distanza di poco più di un anno, le attività di pulimento che rappresentavano il 50% della società sono state privatizzate e per il 50% di ciò che è rimasto, si preannuncia vita breve dal momento che la società è stata affidata ad un liquidatore. Lo stesso destino sembra sia riservato ai servizi commerciali (collegamenti su Roma e su Napoli). L’azienda ha già alzato bandiera bianca rispetto agli attacchi della concorrenza low cost e si appresta a cedere il ramo d’azienda a Sangritana Spa guidata da Pasquale Di Nardo ma è solo il primo passo verso la privatizzazione.
TRASPARENZA AMMINISTRATIVA: PER TUA COSTITUISCE ANCORA UN MIRAGGIO – Nemmeno una settimana fa il governo nazionale, in tema di trasparenza amministrativa, ha varato un decreto con il quale l’Italia finalmente è diventata la novantunesima nazione ad adottare il Foia (Freedom of information act), una legge presente in tutti i paesi occidentali che si prefigge di rendere l’amministrazione pubblica più trasparente offrendo la possibilità ad ogni cittadino di poter accedere a qualsiasi documento sia in possesso della pubblica amministrazione. Dopo aver condotto sul tema della trasparenza amministrativa una vera e propria battaglia con le tre società regionali di trasporto, la Filt Cgil Abruzzo confidava sul fatto che TUA, rappresentando peraltro una tra le prime dieci aziende d’Italia di trasporto pubblico locale, potesse rapidamente virare verso una situazione diversa in cui la trasparenza amministrativa rappresentasse “una casa di vetro” e non un miraggio come è stato fino ad oggi. Il portale amministrazione trasparente (davvero un insulto definirlo tale) accessibile dal sito web della società TUA (http://trasparenza.tuabruzzo.it), tutto rappresenta tranne che uno strumento idoneo a rendere accessibili atti e documenti di una società interamente pubblica. Il portale è pieno zeppo di “pagine in allestimento” eppure nella società regionale di trasporto, nata ufficialmente da quasi un anno, non mancherebbe le figure professionali necessarie ad aggiornare queste pagine e a rendere tutto più trasparente. Invece violando gran parte degli articoli previsti dal D.Lgs 33/2013 sugli obblighi della trasparenza amministrativa, è pressoché impossibile accedere anche a quelle informazioni che seppur faticosamente avevamo imposto alle società regionali di trasporto che hanno dato vita a TUA. L’esempio emblematico è rappresentato dai verbali del Consiglio di Amministrazione di Tua non accessibili perché assenti o incompleti. La trasparenza è assente anche sulle consulenze esterne e sui compensi al management. Insomma per TUA la trasparenza è un vero e proprio miraggio
Per tutti queste motivazioni e per tante altre che per questioni di spazio abbiamo omesso di citare, la Filt Cgil Abruzzo conferma le due azioni di sciopero di 4 ore per venerdì 27 maggio 2016 e venerdì 10 giugno 2016