I buoni risultati conseguiti negli ultimi anni dall’aeroporto d’Abruzzo, in termini di passeggeri trasportati e la preoccupazione per il destino dei lavoratori impegnati quotidianamente nello scalo e nell’indotto giustificano un impegno forte, importante e continuativo della Regione a sostegno della sua attività. Motivi per i quali le scriventi associazioni, dichiarano il proprio apprezzamento per i progetti di finanziamento pluriennale dello scalo, ma nello stesso tempo li ritengono insufficienti nell’importo e nella durata. A questo proposito sollecitano il governo regionale ad aumentare le misure previste prevedendole per almeno 5 anni in modo da garantire agli organi della Società di gestione certezza di risorse finanziarie, condizione essenziale per poter programmare un ulteriore sviluppo.
È del tutto evidente che, a determinare il buon andamento dello scalo abruzzese, sia stata soprattutto la presenza dei vettori low cost, ed in particolare della compagnia irlandese Ryanair, leader europeo del settore. Ciò ha permesso di accrescere in modo significativo le presenze turistiche nel nostro territorio, presenze che avrebbero altrimenti preso altre direzioni. Per fare un solo significativo esempio, prendiamo il numero degli stranieri trasportati da Ryanair nel 2015 e transitati per il nostro scalo; almeno 100.000. E questo dato da solo ci dice quale potenzialità straordinaria questo numero ha rappresentato e rappresenterà in futuro per la nostra impresa turistica e quali ricadute in termini di ricchezza prodotta e lasciata nel nostro territorio.
La presenza in Abruzzo di un aeroporto con collegamenti nazionali e internazionali è condizione essenziale, dunque, per lo sviluppo della nostra economia e ciò assume maggior rilievo se si considera il grave gap infrastrutturale del nostro territorio regionale. Importanti studi europei stimano che una infrastruttura aeroportuale contribuisce alla crescita del PIL del territorio di riferimento nella misura di almeno un punto percentuale che, per i dati della nostra regione, significa una cifra tra i 250 e i 300 milioni di euro. A questo si aggiunge un altro aspetto altrettanto importante che riguarda la crescita culturale e civile dei nostri territori e delle nostre popolazioni, giovani in testa.
In questo senso, diventa essenziale rimuovere tutti quegli ostacoli (incremento nazionale delle tasse aeroportuali, dazi di varia natura) che rischiano di frenare gravemente i progetti futuri dello scalo. L’annunciato disimpegno della compagnia irlandese dall’aeroporto abruzzese, in ragione proprio di questi ostacoli, deve essere evitato a tutti i costi e deve impegnare la classe politica abruzzese, governo regionale in testa, nel farsi promotore di ogni azione necessaria per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, per accelerare le procedure burocratiche, assicurare certezza di finanziamenti, tagliare anacronistici balzelli.
Chiediamo dunque al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, di rendersi protagonista in tutte le sedi nazionali e comunitarie delle istanze di salvaguardia dell’aeroporto d’Abruzzo; di prevedere un piano finanziario di sostegno all’attività dello scalo di importo superiore a quello presentato e di durata almeno quinquennale in modo da garantire alla struttura pienezza operativa e, infine, di affiancare fattivamente ed in ogni modo la società di gestione nella trattativa con il vettore irlandese.
CASARTIGIANI - CIA - CGIL - CISL - CLAAI - CNA - COLDIRETTI - CONFARTIGIANATO - CONFINDUSTRIA - CONFESERCENTI - UGL - UIL
ABRUZZO