Presso la sala conferenze della Camera del Lavoro di L'Aquila, la struttura territoriale della Filt Cgil ha organizzato un interessante convegno sul trasporto pubblico locale e sulle criticità riscontrabili nelle aree interne, un tema molto sentito dalla categoria e sul quale sono stati invitati a discuterne i politici del territorio (compresi i candidati a sindaco nelle imminenti amministrative di giugno), ma anche i rappresentanti delle imprese. Presenti inoltre il segretario della Camera del Lavoro di L'Aquila Umberto Trasatti che ha assunto il ruolo di moderatore del convegno, il Consigliere regionale con delega ai trasporti Camillo D'Alessandro e ovviamente delegati sindacali e lavoratori del trasporto locale. Nutrita la presenza di dipendenti Ama, la società di trasporti municipalizzata di L'Aquila.
DAL SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA FILT CGIL DOMENICO FONTANA SONO STATE ELENCATE LE CRITICITÀ E LE PRIORITÀ DEL TERRITORIO - Nella minuziosa relazione del Segretario della Filt Cgil di L'Aquila Domenico Fontana, sono stati affrontati numerosi temi che rappresentano le criticità del comprensorio e quindi delle aree interne oggetto di costanti attenzioni e iniziative da parte del sindacato dei trasporti della Cgil, da sempre vicino ai problemi sollevati da chi vive in quella parte del territorio dove garantire la mobilità dei cittadini e' già di per se' più complessa rispetto al resto della Regione e nel momento in cui alle difficoltà strutturali, si sommano le inefficienze organizzative e tardano ad arrivare quelle decisioni e quei provvedimenti necessari che solo la politica può garantire, si rasenta una situazione che diventa chiaramente inaccettabile.
ALLARMANTE LO SCENARIO SULLE RISORSE. DELETERIO PER L'ABRUZZO E PER LE REGIONI DEL MEZZOGIORNO IL NUOVO CRITERIO DI RIPARTIZIONE FISSATO DAL GOVERNO - Tra i temi toccati nella relazione di Fontana, emerge senza ombra di dubbio la questione delle risorse (nazionali e regionali). destinate al comparto del trasporto locale. Lo scenario che ci si prospetta è alquanto preoccupante in relazione sia alle recenti decisioni assunte dal Governo Nazionale e sia sulle difficoltà che la stessa Regione Abruzzo avverte nel garantire gli adeguati finanziamenti al settore in un contesto nel quale si fa molta fatica a far quadrare il bilancio regionale. Con l'accordo stipulato lo scorso 8 maggio tra Regione e sindacati regionali dei trasporti, e' stato conseguito quantomeno un obiettivo seppur parziale, quello di strappare alla Regione la garanzia di una stabilità dei finanziamenti almeno fino al 2019 che risulta essere un anno strategico perché potrebbe coincidere con la fine della legislatura regionale ma anche con l’avvio della stagione della messa a gara dei servizi. Di fatto quei tre/cinque milioni che la Regione ha garantito, consentiranno di poter tornare ai livelli pre 2014 e quindi alle risorse attribuite ad inizio legislatura, ma rappresentano tuttavia un risultato parziale in quanto la stabilità dei finanziamenti garantiti al trasporto locale è in qualche modo legata alla quota parte di risorse che il governo nazionale destina alle regioni.
FUTURO A RISCHIO PER LA MOBILITA' COLLETTIVA CON GLI EFFETTI DEL DECRETO LEGGE 24 APRILE 2017, N.50 CHE PESERANNO SOPRATTUTTO PER LE AREE INTERNE A DOMANDA DEBOLE - L’art 27 della cosiddetta manovrina di primavera (D.L. 24 aprile 2017, N. 50), include misure specifiche attinenti il trasporto pubblico locale con specifico riferimento alla definizione dello stanziamento di risorse per gli anni 2017/2018 del Fondo Nazionale Trasporti nonché ai criteri di ripartizione e di attribuzione delle stesse alle regioni a statuto ordinario.
Il fondo nazionale nel 2017 subirà una sensibile diminuzione attestandosi complessivamente a 4.789.506.000 di euro dei quali il 2,69% pari a € 128.837.711 spetteranno all’Abruzzo (contro i 132 mln di appena due anni fa e se vogliamo corrispondono ai circa 3 mln di € che Regione Abruzzo si è impegnata ad integrare nel proprio fondo regionale). Bisognerà attendere il 2018 affinché il Fondo Nazionale possa tornare ad essere incrementato attestandosi a 4.932.554.000 di € che per l’Abruzzo con un ammontare di 132.685.702 di € significherebbe, almeno teoricamente, tornare ai livelli precedenti.
Tuttavia ci sono delle amare sorprese in quanto il sistema della premialità per le regioni virtuose e delle penalizzazioni per le regioni che falliscono gli obiettivi di efficientamento (sistema i cui effetti deleteri sono stati sperimentati dalla nostra Regione proprio lo scorso anno), non solo è stato confermato ma addirittura inasprito in termini di sensibile aumento della percentuale di risorse variabili che saranno erogate solo al raggiungimento di determinati risultati e che peseranno a regime fino ad un massimo del 40% del totale teorico disponibile. Per rendere maggiormente l’idea, la penalizzazione di 8 mln/€ inflitta all’Abruzzo nel 2016, per gli obiettivi falliti nel triennio 2012/2014 rappresentava meno del 10% delle risorse complessive. Oltretutto i due obiettivi sui quali si concentra e si basa il Decreto, sono oggettivamente di difficile conseguimento da parte del sistema trasportistico della nostra regione essendo 1) l’incremento dei proventi da traffico e 2) la determinazione dei costi standard.