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Pescara, 21/11/2024
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Dopo diversi mesi d'estenuanti discussioni, si legge nella nota inviata dai Segretari Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt UIL e Ugl Scaccialepre, Di Naccio, Di Credico e Dell'Ova all'Assessore regionale ai trasporti Ginoble, dove nessun risultato concreto si è raggiunto, i sindacati evidenziano l'assoluta insoddisfazione per l'ennesima occasione persa nell'ambito del confronto teso al rilancio ed all'efficientamento della Società ARPA SpA. (nella foto il Presidente Nicola Basilavecchia) Siamo convinti - proseguono i segretari regionali - che non si possa procrastinare un confronto sulle problematiche, oramai da troppo tempo in attesa di soluzione, che in sintesi vengono evidenziate: le assunzioni non più rinviabili di personale viaggiante - ad oggi si producono in azienda circa 180.000 ore di prestazioni straordinarie - un monte giornate di ferie pari a 25.000 giornate; nuovo personale d'officina con investimenti in attrezzature e sugli impianti con l'internalizzazione di alcune attività; un piano straordinario per l'acquisto dei mezzi; un piano concreto di sinergia tra imprese - prima di tutto con le partecipate e/o controllate; un piano antievasione; la definizione di un premio di risultato; un piano di sviluppo che coinvolga l'azienda nei mercati del T.P.L. e non solo; un piano che veda il progressivo riassorbimento del deficit che le aziende partecipate e/o collegate hanno prodotto con un rilancio delle stesse, senza dimenticare l'importanza che riveste anche su questa tematica il riassetto societario delle Aziende pubbliche regionali. Scaccialepre, Di Naccio, Di Credico e Dell'Ova chiudono ricordando la convocazione dei delegati regionali di Filt - Cgil, Fit - Cisl, Uilt - Uil e Ugl trasporti, prevista per il giorno 1 ottobre p.v., al fine di valutare l'opportunità di una valida alternativa all'iniziativa di sciopero che il sindacato abruzzese si vedrebbe costretto a dichiarare per evitare che la maggiore azienda regionale su gomma perda l'occasione importante di recitare un ruolo da protagonista e non da passivo spettatore; un'azienda - concludono i sindacati - sino ad oggi promuove una politica di ridimensionamento dei livelli occupazionali, una peggiore qualità del servizio verso l'utenza, nessun progetto concreto di sviluppo e di rilancio dell'azienda, con un legittimo malcontento del personale e dell'utenza che n'è il diretto fruitore.
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