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Data: 23/10/2007
Settore:
Cgil Abruzzo
BILANCIO REGIONALE, INACCETTABILI I TAGLI AL LAVORO - Di Cesare: «La Cgil Abruzzo è molto contrariata per i modi ed i tempi con cui la giunta regionale sta riassestando la spesa della sanità abruzzese»

In vista di un fitto calendario di incontri che la Giunta abruzzese ha già fissato con le parti sociali e che anticiperebbero una serie di provvedimenti finalizzati ad assestare il bilancio regionale evitando il rischio del commissariamento, la Cgil Regionale si mostra assolutamente contrariata sulle decisioni economiche paventate.
Esplicito il Segretario Generale della Cgil Abruzzo Gianni Di Cesare (nella foto) secondo il quale: «La Cgil Abruzzo è molto contrariata per i modi ed i tempi con cui la giunta regionale sta riassestando la spesa della sanità abruzzese» Appaiono inconcepibili i forti tagli indirizzati soprattutto al lavoro ed al sociale che la Giunta si appresterebbe a compiere. «In Abruzzo - afferma il Segretario Generale della Cgil Abruzzo - come abbiamo sostenuto in numerosi incontri con il presidente e l'assessore regionale competente, il fabbisogno sanitario era di fatto sottostimato nel bilancio regionale al punto che oggi, in emergenza e confusione, devono essere recuperati 85 milioni di euro assegnati dal Cipe per la spesa sanitaria corrente. Si arriva inoltre in confusione ed emergenza perchè la riduzione dolorosa di 85 milioni di euro, negli altri capitoli di spesa, avviene con l'unico criterio di tagliare solamente le spese non ancora impegnate. Con questo criterio, prosegue Gianni Di Cesare quindi, si tagliano risorse per il lavoro, il sociale, i trasporti, l'agricoltura e l'edilizia. Mentre si tagliano poco gli sprechi e l'inutile».
«Nel 2005 la Corte dei conti», ricorda Di Cesare, «ha stimato la spesa sanitaria in 2 miliardi e 536 milioni di euro, a fronte di 2 miliardi e 358 milioni di entrate complessive della Regione Abruzzo, comprese le entrate per mutui e prestiti, mentre nel 2006 l'assessorato al bilancio stimò le spese sanitarie in 2 miliardi 406 milioni di euro, con entrate complessive di 2 miliardi 676 milioni. Siamo quindi alle prese con un vero dramma regionale perchè di fatto tutta la spesa è assorbita dalla sanità: le altre voci di bilancio sono cancellate».
La ricetta della Cgil per ridimensionare e riorganizzare la spesa sanitaria è basta su un principio molto chiaro «Va ridotta quella privata e riorganizzata quella pubblica», afferma Di Cesare, «altrimenti l'Abruzzo non potrà adempiere a nessuna delle politiche che gli assegna la riforma costituzionale. Se tutte le altre spese saranno ridotte a zero, si dovrà parlare dell'Abruzzo soltanto come Regione-Sanità».

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