Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Ugl Trasporti, SdL trasporto aereo, e le presidenze di Anpac, Anpav, Avia, e Unione Piloti attraverso un documento unitario nel quale sono riportate fondamentalmente considerazioni programmatiche sul trasporto Aereo e sulla crisi di Alitalia, hanno sostanzialmente condiviso la scelta di rivedere il ruolo dell'aeroporto di Milano Malpensa puntando su un solo hub per la rete dei voli intercontinentali, quello di Roma Fiumicino. Secondo i sindacati «Serve una analisi che tenga conto delle reali difficoltà e soprattutto la consapevolezza che lasciare inalterata tale situazione potrebbe significare la fine di Alitalia e di conseguenza danni irreversibili per l'intera economia del settore: risulta infatti impossibile presidiare efficacemente due grandi aeroporti intercontinentali. Va comunque posta una seria questione occupazionale - precisano i sindacati - alla quale bisogna dare risposte concrete. Bisogna ricercare, in particolare per lo scalo lombardo, nuove strategie e progetti di sviluppo, facendo contestualmente ricorso a tutti gli strumenti e ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente, estendendo anche all'intero settore l'intervento del fondo per il sostegno al reddito». Di diverso avviso sono i sindacati lombardi direttamente coinvolti dal piano aziendale elaborato dal Presidente di Alitalia Maurizio Prato che prevede il taglio dei voli da Malpensa. «Riteniamo sbagliato il piano di sopravvivenza - ha osservato il segretario regionale Filt Cgil Lino Cortorillo - che sembra piu' una premessa o una promessa a vendere. Noi comunque siamo molto contenti dello sciopero - ha detto Cortorillo - e realizzeremo altre iniziative nei prossimi giorni». Sulla stessa falsa riga il segretario Fit Cisl Dario Balotta «L'Italia ha investito 3 mila miliardi di vecchie lire per Malpensa e bisogna evitare che si vanifichino questi fondi. Il piano industriale riduce Alitalia ma non mette in discussione il suo sistema clientelare e i lombardi si troveranno a pagare le conseguenze di questo».