Non bastava il taglio di risorse dal bilancio regionale attuato dalla precedente Giunta e che ha messo in ginocchio l'intero comparto del trasporto pubblico locale abruzzese, non bastavano le penalizzazioni sempre in termini di risorse introdotte qualche anno fa dal Governo Nazionale a discapito delle regioni che falliscono gli obiettivi di efficientamento basate principalmente sul mancato aumento dei viaggiatori trasportati, ora si prospetta una nuova e più pesante scure in grado di determinare un vero e proprio collasso per il tpl abruzzese.
IPOTECATI 2 MILIARDI DI TAGLI DI CUI 300 MILIONI AL TRASPORTO LOCALE -La legge di bilancio 2019 approvata dal Parlamento Italiano ha accantonato infatti, dichiarandoli indisponibili, 2 miliardi di euro provenienti da vari capitoli, allo scopo di riequilibrare probabili sbilanciamenti degli andamenti tendenziali di finanza pubblica in funzione dei dati reali sul deficit e sul prodotto interno lordo che a quanto pare risultano assai diversi rispetto alle previsioni ottimistiche formulate ad inizio anno dal Governo.
E in questo accantonamento prudenziale di 2 miliardi di euro da destinare al Fondo di salvaguardia dei conti pubblici dello Stato, sono inclusi anche 300 milioni di euro derivanti dal Fondo nazionale trasporti che notoriamente serve a finanziare il trasporto pubblico locale delle Regioni a statuto ordinario.
PER L'ABRUZZO UNA SCURE DI 8 MILONI DI EURO SU TRENI E AUTOBUS - In relazione alla percentuale di ripartizione pari al 2,69% attribuita storicamente alla Regione Abruzzo e rapportandola ai 300 milioni di accantonamento, si potrebbe determinare nel corso dell'anno un taglio di risorse pari a circa 8 milioni di euro senza averlo peraltro previsto nel bilancio regionale. Ciò significherebbe inevitabilmente minori entrate per onorare i contratti di servizio in corso del tpl ai quali la Regione dovrebbe far fronte riducendo le corse dei treni e degli autobus o aumentando sensibilmente le tariffe dei mezzi pubblici.
Uno scenario davvero preoccupante per un settore che già sconta pesanti difficoltà e non a caso a lanciare il grido d'allarme sono già intervenuti oltre ai Sindacati nazionali di categoria, la stessa Conferenza delle Regioni, che in un documento approvato giovedì dalla Commissione infrastrutture ha chiesto al governo di «individuare capitoli di spesa alternativi sui quali accantonare la somma complessiva di 300 milioni di euro».
LA REGIONE ABRUZZO E IL PRESIDENTE MARSILIO INTERVENGANO SUL GOVERNO - La Cgil e la Filt Cgil Abruzzo Molise, nell'unirsi a questo grido di allarme, provvederanno oggi stesso, in occasione di uno specifico incontro che si terrà a Pescara presso la sala Giunta della Regione con il Sottosegretario alla Presidenza con delega ai trasporti Umberto D'Annuntiis, a sollecitare la Giunta Regionale e il Presidente Marsilio affinché intervengano sul Governo Nazionale per scongiurare questo pericolo.