Non sono piaciute al Segretario della Cgil Guglielmo Epifani (nella foto) le prime affermazioni da Ministro di Giulio Tremonti il quale, escludendo la presenza di alcun tesoretto fiscale, ha preannunciato una situazione difficile per l'Italia a causa dell'andamento delle entrate fiscali che non sarebbe affatto positivo.
Secondo Epifani il tesoretto, ovvero l'extragettito fiscale esiste e va indirizzato verso il lavoro dipendente. «Il tesoretto c'è sicuramente - ha affermato il leader della Cgil, - non so dire in che dimensioni anche perchè non spetta al sindacato farlo. Certo è che il balletto all'interno del governo tra chi dice che c'è e chi dice che non c'è, non va bene. In questo modo - continua Epifani - non solo il confronto comincia in salita, ma comincia anche con una evidente contraddizione. Mi domando: come si fa a dire che non c'è il "tesoretto" e poi ci si prepara a decidere sull'abolizione dell'Ici e sulla detassazione degli straordinari? Sono misure che avranno un costo, per le cui coperture si ricorrerà proprio a quei 4 miliardi di extragettito che si erano individuati alla fine della scorsa legislatura». Nell'intervista rilasciata a "Repubblica" a margine dell'assemblea degli esecutivi unitari dei tre sindacati per il via libera alla proposta di riforma del modello contrattuale, il Segretario Generale della Cgil si sofferma inoltre anche sulla questione previdenziale e sull'annuncio del neo Ministro Sacconi di non voler ripristanare lo scalone Maroni pur essendo intenzionato ad allungare la permanenza nei posti di lavoro. «Quella di Sacconi - ha precisato Epifani - è una risposta corretta anche ai cinque milioni di lavoratori che hanno votato il protocollo sul welfare. Spero che per allungare l'età su base volontaria si pensi a soluzioni più intelligenti del bonus Maroni. Ma Sacconi deve anche dire se attuerà o no la delega sui lavori usuranti».

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