Ancora l'Abruzzo sotto tiro. Come se non bastassero le ipotesi di commissariamento della nostra regione minacciate dal ministro Maurizio Sacconi per i conti in rosso della sanità, ora arrivano anche ulteriori fendenti dal Governo che potrebbero mettere a rischio la realizzazione o il completamento di importanti infrastrutture per i trasporti.
Abbiamo già dovuto incassare il taglio deciso dal Governo Berlusconi di 168 milioni di euro destinati dalla finanziaria del 2007 al potenziamento della linea ferroviaria Pescara Roma, nel tratto compreso tra Avezzano e Roma. Vicenda sulla quale, nonostante lo sdegno dei parlamentari abruzzesi concretizzatosi nella presentazione di un emendamento per ripristinare i fondi soprressi, non si riscontrano ancora novità e soluzioni alle speranze dei pendolari.
Non è finita qui purtroppo. I tagli dei fondi Fas (Fondi destinati alle aree sottoutilizzate del paese) per le sei regioni che compongono l'Obiettivo 1 ovvero Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia, ma anche regione Abruzzo, regione Molise e le aree del Centro-Nord ricadenti nell'Obiettivo 2, potrebbero pregiudicare opere importanti per la mobilità abruzzese.
La prossima finanziaria del Governo Berlusconi potrebbe decurtare di circa 1 miliardo (964 milioni di euro) i fondi destinati dal Cipe per il periodo 2007-2013 alfine di completare infrastrutture importanti, come la Teramo-Mare, il potenziamento dell'aeroporto d'Abruzzo, del porto di Ortona e della Fondo Valle del Sangro. «Si tratta di una previsione di taglio che è destinata ad infliggere un colpo durissimo all'economia dell'Abruzzo», ha detto il segretario generale della presidenza della Regione Lamberto Quarta. «E le conseguenze si vedranno soprattutto in tema di infrastrutture e di sviluppo economico dell'intera regione».