Bufera giudiziaria in Abruzzo con lo spettro di tangentopoli che torna prepotentemente dopo appena 16 anni da un'analoga vicenda di corruzione e concussione che colpi l'allora Giunta Salini. Questa volta a finire agli arresti sono stati il presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco ed altri assessori regionali e funzionari dell'ente: l'assessore alla Sanità, Bernardo Mazzotta, il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli. I provvedimenti di custodia cautelare, come ha avuto modo di sottolineare il procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi sono scattati nell'ambito di un'inchiesta riguardante la cartolarizzazione di un miliardo di euro vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl abruzzesi. A chiamare in causa il governatore e gli altri arrestati sarebbe stato Vincenzo Angelini, noto imprenditore del settore della sanità che possiede diverse cliniche nella Regione, scampato all'arresto proprio per aver collaborato con la Procura.
«Ci sono le prove. Stavano distruggendo la sanità in Abruzzo. Con queste parole il procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell'operazione, ha sgombrato il campo da presunte manie di protagonismo della magistratura. «Gli arresti sono stati spiccati perchè erano pronti provvedimenti che avrebbero buttato non in ginocchio, ma sottoterra la sanità abruzzese. Ci sono prove del pagamento di una barca di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire, 15 milioni di euro che avrebbero potuto far funzionare l'ospedale di Pescara e tutti quelli abruzzesi invece di arricchire qualcuno». Secondo il pm, a Del Turco e ad altre persone arrestate sarebbero andati 6 milioni di euro di tangenti; stessa cifra a Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti, mentre 3 milioni di euro, richiesti e non versati del tutto, sarebbero andati a finire nelle tasche di altri indagati che però non sono stati raggiunti dall'ordine di custodia cautelare.
LA REAZIONE DELLA CGIL ABRUZZO - 'Esprimiamo grande sconcerto per le gravissime notizie riguardanti l'arresto del presidente della giunta regionale Ottaviano Del Turco, di alcuni assessori e altre figure di spicco della Regione. La gravita' delle accuse mosse, al di la' delle responsabilita' dei singoli, che auspichiamo la magistratura accerti rapidamente, delineano un quadro drammatico per la vastita' delle implicazioni e per gli elementi di continuita' con amministratori della precedente giunta di centro-destra'. A dirlo è un comunicato della Cgil Abruzzo, commentando l'arresto del presidente della Regione Ottaviano Del Turco: 'Il riproporsi di una nuova questione morale che investe il governo della Regione dopo sedici anni apre una nuova lacerazione tra i cittadini, la politica e le istituzioni. La Cgil ha condotto una battaglia per portare a trasparenza i conti della sanita' e il ripristino delle regole. Questa battaglia, ancor piu' oggi, non deve essere dispersa e vanificata nell'interesse generale dell'Abruzzo, dei lavoratori, cittadini e pensionati, che non possono ulteriormente pagare le conseguenze di una gestione dissennata della sanita' abruzzese'. Conclude la nota: 'La crisi politica che oggettivamente si e' aperta ha bisogno di una rapida soluzione e di un periodo transitorio che non comprometta le possibilita' di sviluppo e di riorganizzazione della Regione Abruzzo a partire dalla sanita''.